La Lazio piange la scomparsa improvvisa di Rosaria Romani

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di Emiliano Foglia

Nella vita ha avuto un solo amore, anzi due: la Lazio ed il suo adorato marito Domenico che le ha trasmesso l’essenza della vera lazialità, poi divenuto patrimonio familiare che la portava a seguire i biancocelesti in tutta Italia, perché non poteva fare a meno di stare vicino a quei colori che ora guarderà splendere luminosi dal cielo.

La Lazio piange la scomparsa improvvisa di Rosaria Romani, storica tifosa, persona dolce e riservata. Per tutti era solo mamma Rosaria, oppure la signora dei Lazio Club. Rosaria tempo fa mi raccontava la sua prima partita alla quale assistette da sposina. L’amato Domenico la portava domenica 10 marzo 1968 allo stadio Flaminio per assistere all’incontro Lazio-Livorno (0-1). Erano tempi bui quelli della serie cadetta, si tentava il ritorno in Serie A. Una partita incredibile che si chiudeva con una sconfitta che sanciva l’abbandono da parte della Lazio di ogni residua ambizione. La rabbia era tanta che i tifosi riversarono sul prato verde del Flaminio diversi ombrelli. Il campo della Lazio subì una squalifica di tre giornate. Il debutto di Rosy non fu niente male. Dopo qualche anno negli anni ’70, la famiglia D’Andrea si allargava con la venuta al mondo di Massimiliano e  Debora. Nel 1979 nasceva l’amicizia tra Rosaria e Gianni Elsner, che la vide presente nelle tante iniziative umanitarie del compianto conduttore radiofonico. Rosaria offriva la sua disponibilità a figure storiche del tifo biancoceleste come Tonino Di Vizio e Gino Camiglieri che da qualche anno avevano fondato l’Associazione Italiana Lazio Club, come collaboratrice dell’Associazione.La signora Romani diventava anche Presidente dello storico Lazio Club Magliana, poi divenuto Lazio Stars Club. Il Lazio Stars Club organizzava in grande stile un evento stile hollywoodiano con la consegna delle famose Stelle D’Oro, appuntamento annuale di prestigio che vedeva la presenza al completo della rosa della Lazio e dei suoi presidenti in successione come Lenzini, Chinaglia, Calleri e per ultimo Cragnotti. Alla serata di gala venivano premiati i più votati tra i quali:il club, il giocatore, il giornalista, la radio privata che in quelle stagioni erano risultati tra ipiù votati, attraverso un modulo di partecipazione presente nelle riviste del primo club della Capitale. Rosaria alla fine degli anni ‘90 si allontanava dall’AILC, ma con l’avvento della presidenza Lotito, aveva ripreso entusiasmo e voglia di rimettersi in prima linea instaurando un ottimo rapporto con il patron biancoceleste. Il grande sogno di Rosaria era quello di riportare tutti i club degli anni ‘70/’80 con i loro striscioni storici allo stadio Olimpico. Colorare nuovamente la Tribuna Tevere come un tempo. Quanti di noi prima dell’inizio delle gare amavano“perdere tempo”ammirando uno per uno gli striscioni della Tevere, tutti diversi tra loro. Rosaria, l’estate scorsa, incontrava il presidente Lotito e lo informava della sua volontà di ricreare quel movimento dei club presenti allo stadio. Lotito entusiasta le affidava il prezioso supporto del Segretario generale della Lazio, Armando Calveri. Immediatamente una trentina di ex club accoglievano il suo invito e si ricostituivano tali, tornando allo stadio esponendo i propri striscioni. Il destino però è beffardo con Rosaria: ci lascia proprio il giorno prima in cui in un ristorante della Capitale avrebbe presentato il nuovo organigramma dell’Associazione Italiana Lazio Club L’ultimo regalo che il popolo laziale farà a Rosariasarà quello di colorare domenica prossima, nell’incontro Lazio-Chievo, tutta la tribuna Tevere con il massimo degli striscioni reperibili in cantine, soffitte che fino ad ora non avevano più trovato posto sui muretti di un tempo. Stai tranquilla Rosaria il tuo sogno si avvererà, il cielo è sempre biancoceleste per te.