TUTTI I TIPI DI TOSSE

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 SIA ACUTA CHE CRONICA

di Aldo Ercoli

La tosse può essere un sintomo banale, avere un significato positivo nella maggior parte dei casi, oppure, viceversa, specie quando è cronica se non si individua la causa sottostante può costituire un serio problema che va indagato e risolto.

E’ un argomento questo assai complesso in cui sia l’anamnesi che l’esame obiettivo (visita medica) restano basilari. Basti pensare da quanto organi corporei viene generata dalla stimolazione meccanica, termica o chimica da parte dei loro recettori. Vi riporto il lungo elenco: condotto uditivo esterno, seni paranasali, naso, faringe, laringe, albero tracheobronchiale, pleura, diagramma, stomaco.
Qual è l’interrogatorio anamnestico?
Quando è insorta la prima volta?
Si tratta di una tosse acuta oppure cronica?

Se è su base infettiva batterica, spesso accompagnata da febbre, è necessario trattare l’infezione delle vie respiratorie superiori, se non infettiva richiedo quasi sempre una radiografia del torace . Nel primo caso chiedo se è produttiva (tosse “grassa”) oppure non produttiva (tosse “secca”). Se vi è catarro quali sono le sue caratteristiche (se riesce ad espellerlo)? Che colore ha? Un espettorazione catarrale bianca, fluida mi indirizza verso un’infezione virale. Al contrario un catarro giallo o, peggio ancora giallo – verdastro (o verde) deve farmi sospettare una patologia batterica che necessità di un trattamento antibiotico specifico. Ben diverso è l’ approccio riguardo alla tosse cronica o recidivante.

Nella raccolta dei dati anamnestici quali elementi vanno presi in considerazione?
Oltre, come detto, quando è insorta la prima volta, sono importanti la durata della tosse, la presenza di febbre oppure di dispnea (ascoltazione clinica di sibili respiratori), la quantità ed i caratteri dell’ispettorato, se è perenne oppure solo stagionale, se diurna o solo notturna.

Si può inoltre escludere che non vi sia una malattia sottostante?
Una Rx torace nella tosse cronica può rivelarci varie patologie: una massa polmonare, uno scompenso cardiocircolatorio, una polmonite, una pneumopatia interstiziale. E se invece rx è nella norma? Se escludiamo una patologia ORL (otorinolaringoiatrica) dobbiamo orientarci su una sinusite cronica , un reflusso gastroesofageo (tosse notturna), un’asma bronchiale, una forma iatrogena dovuta all’uso di farmaci antipertensivi quali gli aceinibitori, quelli dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ciò non avviene con i “sartanici”).

Una tosse sia acuta che cronica è secondo la mia esperienza, nella maggior parte dei casi, dovuta al fluido retronasale che scende, specie nelle ore notturne quando si è a letto, a livello tracheale e dei grossi bronchi. Il paziente, al risveglio, ci riferisce di avere tosse con una certa sensazione di non riuscire ad espellere il catarro. Sovente vi è una sovrastante patologia sinusitica. Ben diverso se è presente un espettorato di colore rosso sangue (emoftoe da neoplasia, tbc, bronchiettasie, polmonite acuta e altre patologie ancora). Un’espettorazione catarrale densa, abbondante, purulenta si osserva nelle bronchiettasie (dilatazione dei bronchi), nell’ascesso polmonare, nella polmonite acuta. Nella BPCO (bronco pneumopatia catarrale cronica specie nei fumatori) il catarro ha spesso, se la patologia non è riacutizzata, un aspetto mucoso ma non purulento. Ricordo che definire una BPCO, la tosse, sia “secca” che “grassa”, deve avere una durata di 3 mesi in almeno 2 anni consecutivi.

E l’asma bronchiale?
E’ anche lei sovente causa di tosse. L’anamnesi e soprattutto l’esame obiettivo ci consentono di fare diagnosi senza aver bisogno di una radiografia del torace che, del resto, è completamente negativa. L’asma bronchiale si può manifestare anche solo con una tosse “secca”. Sono necessarie in questo caso le PFR (prove di funzionalità respiratoria) al fine di una precisa valutazione polmonare. Questa indagine (spirometria) ci consente di verificare e trattasi di una forma ostruttiva (come appunto nell’asma bronchiale, reversibile con i broncodilatatori), restrittiva (va presa in considerazione una pneumopatia interstiziale occulta) oppure normale che, paradossalmente, è quella che più necessità di una broncoscopia, perché se risulta positiva occorre curare una patologia specifica mentre se, fortunatamente, è negativa ricorro ad una semplice terapia empirica con un farmaco broncodilatatore. In ogni caso l’esame del flusso inspiratorio ed espiratorio mi indica un’ostruzione intra o extratoracica. Dicevo prima che l’esame ORL è importante specie se vi è disfonia (difficoltà nell’emettere suoni, nel parlare), una poliposi nasale, un’eventuale ingestione da corpo estraneo nell’inspirazione con stridore laringeo), una neoplasia primitiva delle corde vocali, una sospetta paralisi del nervo frenico persino la presenza di un corpo estraneo nel condotto uditivo esterno può provocare tosse.

Riassumendo, in sintesi, il sintomo tosse può essere sia banale (specie dopo perfrigerazione – raffreddamento) che assai complesso, soprattutto se la tosse è cronica, perché sono in gioco molteplici cause. Se non si segue un “iter”, un percorso diagnostico corretto, non è facile scoprire l’eziologia.

 

 

Dottor Professor Aldo Ercoli Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.