Pupi Avati, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”

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UN’AMICIZIA RITROVATA? Arriva al cinema l’ultimo film di Pupi Avati. La pellicola segna il ritorno sul grande schermo di Edwige Fenech, icona di bellezza degli anni ’70.

di Barbara Civinini

pupi avati
I leggenda – Vision Distribution

Il regista de “Il signor Diavolo” torna sul grande schermo con un film malinconico sul tempo dell’amore e dei sogni di gioventù che passano e rimangono lontani nel tempo. E lo fa con un titolo lunghissimo, alla Wertmüller, che forse vuole essere anche una provocazione: “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”. Infatti, il tempo a cui si riferisce il  titolo è quello liturgico della chiesa cattolica indicato per convolare a nozze, che nel rito romano va dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore alla Quaresima, che inizia con il mercoledì delle Ceneri, e riprende dopo la Pentecoste, per arrivare all’Avvento. Lo stesso regista ha detto che si è sposato proprio in quel periodo.

Il regista dietro la macchina da presa – Duea Film

E trattandosi di cuore e di amicizia il film non poteva che essere ambientato nella sua Bologna, e legato ai suoi ricordi di gioventù, come un chiosco di gelati che ormai non c’è più e che compare nel film. La storia è malinconica e allo stesso tempo delicata come ne “Il cuore altrove”, all’epoca riconosciuto d’interesse culturale nazionale.

La pellicola, ambientata negli anni ’70, racconta la storia di un gruppetto di amici – Marzio (Lodo Guenzi), Samuele (Nick Russo) e Sandra (Camilla Ciraolo) – con la passione per la musica, che condividono interessi e aspettative. Nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra, anche se lei sognava di fare l’indossatrice, mentre Samuele suona l’organo. Creano il gruppo musicale de “I leggenda” che incide un’unica canzone, per l’appunto la “Quattordicesima domenica”, che poi sarà trasmessa dalle emittenti locali. La vita però li divide per fari ritrovare 35 anni dopo. Ma cosa ne è stato dei loro sogni? L’amico Samuele ai sogni ha preferito il posto in banca.

Locandina verticale del film

Presentando il suo film, a Roma, Pupi Avati ha spiegato che nel racconto c’è molto della sua gioventù. Avevo la sensazione che nella mia filmografia mancasse un’opera simile, così ‘autentica’, di confidenze, ha affermato, come riporta Agensir. Pertanto ho realizzato questo film, dove c’è molto di me, della via vita. A ben vedere, mi capita spesso di sovrapporre cinema e realtà: i due ambiti si mescolano, li confondo, prosegue l’agenzia.

 

 

 

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Gabriele Lavia e Edwige Fenech in una scena del film – Vision Distribution

Il film segna anche il ritorno sul grande schermo, dopo tanti anni, di Edwige Fenech, icona di bellezza degli anni ’70, che interpreta Sandra, la più bella ragazza di Bologna, quando gli amici si ritrovano. Marzio invece, 35 anni dopo, ha il volto da Gabriele Lavia, interprete teatrale di grande spessore.

 

 

Come nell’ultimo film su Dante, ispirato al trattatello di Boccaccio sulla vita del vate, che ha avuto un successo straordinario, Avati oltre che della regia si è occupato anche della sceneggiatura. Il film è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky ed è prodotto dal fratello minore di Avati, Antonio, con Santo Versace, e Gianluca Curti. Anche la canzone che accompagna il film è firmata dal regista con Sergio Cammariere.