Ladispoli, I Tre amici al Bar: Articolo 106

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ordinanza

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao, nell’ulteriore riunione straordinaria si sono posti alcune sagge domande/interrogativi in merito “all’Articolo 106 –

Decadenza 1. Le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni non trattati decadono comunque allo scadere del mandato amministrativo” del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Ladispoli ed approvato in data 18.12.2017.

A tal proposito, difatti, ricordiamo che il Consiglio Comunale di Ladispoli nella seduta dell’11 novembre 2021 ha approvato all’unanimità dei presenti la mozione contro la quotazione dell’acqua in borsa, condannando così ogni forma di privatizzazione e di speculazione.Difatti, nella predetta Mozione, tra l’altro, “

MOZIONE

Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie

Il Consiglio Comunale di Ladispoli (RM) si unisce alla denuncia del Relatore Speciale

dell’ONU sul diritto all’acqua Pedro Arrojo-Agudo che l’11 dicembre scorso ha

espresso grave preoccupazione alla notizia che l’acqua, come una qualsiasi altra

merce, verrà scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.

Preoccupazione già espressa dal suo predecessore Leo Heller per gli effetti della

privatizzazione nelle sue diverse forme.

L’inizio della quotazione dell’acqua segna un prima e un dopo per questo bene

indispensabile per la vita sulla Terra.

Si tratta di un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla

emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una

grave minaccia ai diritti umani fondamentali.

La trasformazione dell’acqua da bene sociale-culturale a bene economico è per noi

una notizia scioccante, al limite del criminale perché ucciderà soprattutto gli

impoveriti nel mondo, anche del ricco occidente.

Secondo l’ONU già oggi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e

dai tre ai quattro miliardi ne dispongono in quantità insufficiente. Per questo già oggi

ben otto milioni di esseri umani all’anno muoiono per malattie legate alla carenza di

questo bene così prezioso.

Questa operazione speculativa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione

dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua e, nel

nostro paese, rappresenterà un ulteriore schiaffo al voto di 27 milioni di cittadine/i

italiane/i che nel 2011 si espressero nel referendum dicendo che l’acqua doveva

uscire dal mercato e che non si poteva trarre profitto su questo bene.

Se oggi l’acqua può essere quotata in Borsa è perché da tempo è stata considerata

merce, sottoposta ad una logica di profitto e la sua gestione privatizzata permettendo

in Italia la partecipazione del privato nelle aziende pubbliche – vedi ACEA.

Per invertire una volta per tutte la rotta, per mettere in sicurezza la risorsa acqua e

difendere i diritti fondamentali delle cittadine ci uniamo al grande lavoro che sta

facendo il forum italiano sull’acqua e CHIEDIAMO al Governo Italiano e alla Regione

Lazio di:

• prendere posizione ufficialmente contro la quotazione dell’acqua in borsa;

• riprendere la discussione per approvare le proposte di legge “Disposizioni in

materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” ferme

presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei

deputati;

• sottrarre ad ARERA le competenze sul Servizio Idrico e di riportarle al Ministero

dell’Ambiente;

• di stanziare adeguati fondi per interventi finalizzati alla riduzione drastica delle

perdite nelle reti idriche;

• di salvaguardare il territorio attraverso investimenti contro il dissesto

idrogeologico;

• impedire l’accaparramento delle fonti attraverso l’approvazione di concessioni di

derivazione che garantiscano il principio di solidarietà e la tutela degli equilibri degli

ecosistemi fluviali.

Ringraziamo le  Fonti Aperte – Google – che “sempre” forniscono puntuali e precise informazioni documentate al comune cittadino/contribuente, tant’è ci chiediamo/domandiamo saggiamente “che seguito ha avuto la predetta Mozione dell’11 novembre 2021, tenuto conto della relativa approvazione  all’unanimità, ovvero  se la Pubblica Amministrazione di Ladispoli, ove nulla osti, può rendere pubblico l’eventuale esito e/o eventuali iniziative in corso d’opera, attualmente, considerato che da Fonti Aperte si apprende il nuovo piano industriale, ovvero in data 06.03.2024, che “Acea accelera sullo sviluppo infrastrutturale: 7,6 miliardi di investimenti al 2028.Oltre un miliardo di cedole distribuite”.

Ad ogni buon conto, ringraziamo il Professore Enrico Michetti in merito al progetto dell’ Istituzione della nuova Provincia denominata “Porta d’Italia”, illustrato in data 04.03.2024 presso la sala Consiliare del Comune di Ladispoli

che evidenzia il  miglioramento della qualità della vita attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e l’adozione di una politica univoca in ambiti cruciali come la gestione delle acque, ma prevede anche la realizzazione di un piano provinciale ambientale, tra cui il piano che avrà il compito di definire le linee guida per la tutela e la valorizzazione del territorio, garantendo uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Esprimiamo buon lavoro a tutti gli Enti Locali che aderiranno a “Porta d’Italia” per rilanciare concretamente e saggiamente tutte le zone d’interesse! Grazie!

Quanto sopra, ai sensi dell’articolo 118, quarto comma, della nostra Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera democrazia”.

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao