LA MADDALENA SECONDO DAVIS

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La rilettura dei Vangeli del regista australiano fa di Maria Maddela un’apostola femminista? Lei si lascia tutto alle spalle per seguire un nuovo movimento sociale guidato da un carismatico Gesù di Nazareth.

di Barbara Civinini

Un viaggio alla scoperta del Cristo e di quella Maria di Magdala, che lo seguì sino al sepolcro, che non è troppo distante dal racconto dei Vangeli. Questa in poche battute l’ultima fatica del fortunato regista australiano di Lion La strada verso casa, Garth Davis, arrivato in questi giorni al cinema. Il racconto – spiega la produttrice Watts – è concentrato su una donna che segue le proprie convinzioni, in un confronto difficile con la storia e la teologia, in un intreccio capace di intrattenere anche raccontando una nuova versione dei fatti su Gesù. Davis ha studiato attentamente il contesto, evitando accuratamente però la questione dibattuta per secoli dalla chiesa di Roma se la Maddalena sia una peccatrice oppure la sorella di Marta e Lazzaro. Il regista cerca di raccontare una figura femminile carismatica che prima di essere testimone sbigottita della Resurrezione ci dice, molto più semplicemente, che i legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte. Le presta il volto la bella e poliedrica Rooney Mara che veste i panni di una donna affascinata dal Cristo. Se ne innamora? Questo il film non lo dice, però s’intuisce che sarebbe potuto sbocciare. Maria Maddalena, dunque, ripercorre la storia della giovane Maria, che messa alle strette dalla società gerarchica del suo tempo, sfida la sua famiglia per unirsi a un nuovo movimento sociale guidato da un predicatore di Nazareth, Gesù. Lo interpreta il bravo Joaquin Phoenix, il Commodo de Il Gladiatore. Proprio per questo alcuni hanno trovato nel film una chiave di lettura femminista. Per dare corpo alla rilettura dei Vangeli di Davis, la responsabile dei costumi Durran ha fatto un grande lavoro di ricerca storica, mentre la scenografa Crombie ha cercato di ricostruire la società dell’epoca con usi e costumi di quei luoghi. C’è anche chi ha parlato di whitewashing, per via del colore della pelle, bianca, dei due interpreti, convinti che i loro ruoli dovessero essere affidati ad attori di etnie differenti. Il film, anche se è confezionato dalla Universal Pictures International Production, è stato girato in Italia tra Gravina in Puglia e Matera. Spero che la gente si fermi ad ascoltare e riflettere, dice Davis. Questo è l’aspetto centrale del film, superando i conflitti e i litigi, l’odio e la vendetta: dobbiamo ricordare a noi stessi cosa sia veramente importante per tornare alle basi. Per molti secoli la figura della Maddalena è stata scambiata con un’anonima prostituta narrata da Luca che aveva lavato i piedi di Gesù con le sue lacrime e li aveva asciugati con i suoi capelli. Lo stesso gesto –sinonimo di venerazione –fu compiuto da un’altra Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in circostanze diverse, come narra Giovanni. E’ da qui –ha spiegato monsignor Ravasi su Famiglia Cristina– che sarebbe nato l’equivoco. Insomma, un film – come dichiara Ejiofor, che presta il suo volto a Pietro – che è la storia straordinaria di un piccolo gruppo di persone che ha creduto di poter cambiare il mondo.