CASO VANNINI: LUNEDÌ LA SENTENZA DEFINITIVA

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Vannini

SE I GIUDICI CONFERMASSERO LE RICHIESTE DI CONDANNA, PER I CIONTOLI SI APRIREBBERO SUBITO LE PORTE DEL CARCERE.

Pochi giorni ancora per sapere la verità sul caso di Marco Vannini. Non la verità, purtroppo, di cosa sia accaduto quel maledetto 17 maggio del 2015, quando nella villa ladispolana dei Ciontoli il ragazzo di Cerveteri di belle speranze venne ferito mortalmente con un colpo di pistola esploso da una Beretta calibro 9.

Quella verità forse non si saprà mai e lo hanno anche sostenuto i giudici della Corte d’assise d’appello nelle ultime motivazioni della sentenza di secondo grado. Però c’è un’altra verità, quella processuale, che potrebbe arrivare all’epilogo lunedì 3 maggio, giorno in cui la Cassazione si riunirà per pronunciare la sentenza definitiva. Per l’uccisione di Marco l’intera famiglia Ciontoli potrebbe finire in carcere per omicidio volontario con dolo eventuale. Il capofamiglia Antonio, sottufficiale della Marina e nei servizi segreti, si è attribuito la responsabilità dello sparo e per lui la Corte di II°grado ha stabilito 14 anni di pena. La moglie Maria Pezzillo, i figli Federico e Martina, quest’ultima la ex fidanzata della vittima, sono stati condannati invece una pena di 9 anni e 4 mesi per lo stesso reato anche se definito come “concorso anomalo”.

Era comunque riuscita a pieno la strategia della pubblica accusa, rappresentata nelle aule di tribunale dal procuratore generale della Corte d’appello di Roma, Vincenzo Saveriano. Ed ora ecco il momento della verità, il giorno in cui dopo 6 interminabili anni la famiglia di Marco potrà avere, si spera, giustizia.
Cosa accadrà nelle stanze del Palazzaccio?
In molti se lo stanno chiedendo. Gli ermellini potrebbero confermare la pena e per i Ciontoli si aprirebbero le porte del carcere.
C’è una possibilità che i giudici rimandino ancora indietro all’Appello?
Sì, come il 7 febbraio dello scorso anno quando i giudici di fatto annullarono il verdetto di secondo grado che, esattamente il 29 gennaio 2019, ridusse la pena da 14 a 5 anni per Antonio Ciontoli derubricando pure il reato da volontario a omicidio colposo. Ma questa volta i Vannini e il loro pool di legali, tra cui Celestino Gnazi, confidano che la strada sia già segnata e conduca alla fine di questa straziante storia. Solo allora mamma Marina potrà andare al cimitero a portare dei fiori al suo Marco come promesso, assieme al marito Valerio. Sono stati sempre fianco a fianco nel combattere nel dolore con la determinazione di dover affrontare un mondo sconosciuto fino a quel momento.

Le udienze in tribunale, le interviste in tv, le perizie etc, etc. «Marco merita di riposare in pace ed i suoi genitori meritano di sapere che ha ottenuto quella Giustizia che era possibile ottenere», ha sempre detto l’avvocato Gnazi. L’udienza sarà a porte chiuse, giornalisti e cameraman resteranno fuori.