Anguillara ringrazia Amarilli Nizza con una standing ovation

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Parte la manifestazione “Atmosfere nel Palazzo e nei Giardini”. Nella Loggia sabato 22 aprile successo per il concerto del celebre soprano. I saluti del sindaco Angelo Pizzigallo per il via della importante stagione che mette in condivisioni luoghi storici e musica

Con il “Recital Vissi d’Arte” è partita con tutti i più buoni auspici la manifestazione “Atmosfere nel Palazzo e nei Giardini”, l’evento musicale che fino al 10 giugno ad Anguillara porterà grandi appuntamenti coniugando luoghi storici e buona musica. 

Il Recital del soprano di fama internazionale ha incantato il pubblico accorso nella loggia affrescata del Palazzo Baronale Orsini. Celebri melodie d’opera – il meglio del repertorio lirico della grande interprete – coniugandosi con il luogo affacciato sul lago nell’ora del volgere del Sole, hanno portato emozioni uniche. Indiscusso l’apprezzamento per la grande vocalità del soprano che ha saputo davvero toccare le corde del cuore e che è stata ringraziata con una standing ovation. Preziose anche le performance pianistiche del maestro Massimiliano Tisano che si è esibito in alcune celebri pagine tra le quali l’intermezzo di Manon Lescaut.  Amarilli Nizza, artista poliedrica dalla vocalità intensa, ha cantato nella sua Anguillara spaziando da Bellini, con “Casta Diva”, a Verdi con “Pace, Pace o mio Dio”, a Puccini, con “Tu, tu Piccolo Iddio” e “Vissi d’arte” passando da Catalani con “Ebben…ne andrò lontana”. 

A fare da padrone di casa il sindaco Angelo Pizzigallo che ha elogiato le virtù vocali di Amarilli Nizza e sottolineando la straordinarietà della manifestazione musicale che regala a cittadini e turisti altri nuovi undici appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito.

Il progetto, da un’idea del compianto Federico Buonarroti, si avvale del contributo della Regione Lazio ai sensi dell’Avviso pubblico per il sostegno a progetti di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso lo spettacolo dal vivo nella Regione Lazio ed è organizzato dal Comune di Anguillara Sabazia e dalla Pro Loco Anguillara. 

“Non nascondo che – ha detto il soprano Amarilli Nizza – che, nonostante la mia grande esperienza – cantare “in casa” mi ha emozionato moltissimo. Sono felice che l’accoglienza sia stata entusiastica. E’ il segno che c’è voglia di musica. Ora è importante valorizzare – commenta Nizza nella sua qualità di direttore artistico della manifestazione – gli artisti protagonisti dei prossimi appuntamenti in programma. Per Anguillara e per tutto il territorio un’occasione importante per scoprire generi musicali diversi e scoprire la professionalità di valenti artisti professionisti”.

E sabato 29 aprile 2023, alle 17, con replica alle 18 e alle 19 è la volta di un altro grande interprete. Nella Loggia del Palazzo che celebra le gesta di Gentil Virginio Orsini in programma il Concerto di Fisarmonica Classica del maestro Umberto Turchi “alla scoperta di mondi insoliti attraverso percorsi poco battuti muovendosi tra l’antico e il contemporaneo”.

Per partecipare agli eventi in programma (si veda locandina allegata) basta prenotarsi scrivendo a atmosferenelpalazzo@gmail.com.

 

Palazzo Baronale Orsini di Anguillara

Il Palazzo Baronale Orsini di Anguillara Sabazia venne costruito da Gentil Virginio Orsini tra il 1515 e il 1518. Presenta un impianto planimetrico piuttosto irregolare, frutto di progettazioni realizzate in varie fasi. E’ costituito infatti dall’aggregazione di vari corpi di fabbrica utilizzando probabilmente preesistenti impianti edilizi sorti sul fianco di uno scoscendimento tufaceo ed utilizzando il terrapieno interno sfruttato come giardino.

Il Palazzo si articola su quattro livelli. Vi si accede da una porta rifatta in epoca settecentesca che dà accesso ad una scala. A metà della rampa si aprono due ingressi. Da quello di destra si accede all’area dell’edificio costruito nel Settecento mentre da quello di sinistra si accede al primo piano del palazzo cinquecentesco. Da questo punto è possibile raggiungere i sotterranei dell’edificio: un grosso ambiente con volte a botte raggiungibile ad una quota inferiore mediante scale molto ripide. Da questo ambiente si accede ad una piccola stanza che, grazie a recenti indagini, ha restituito numerosi frammenti di ceramica che rappresentano gli unici elementi originali testimoni della vita nel Palazzo. Dall’ambiente principale dei sotterranei, mediante una lunga rampa di scale, si accede ad un ambiente ipogeo interamente scavato nel tufo, un tempo destinato all’uso di cantina per la conservazione del vino come di dedurrebbe da incavi scavati nella roccia di forma semicircolare che potrebbero corrispondere al posizionamento delle botti. Il lato del Palazzo rivolto verso via Doria D’Eboli presenta tre accessi originali di epoca cinquecentesca. Da uno di questi caratterizzato da uno stemma di Gentil Virginio Orsini si accede oggi al Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori”. Un altro, un tempo accesso principale, permette di accedere al terzo livello e, mediante una scala, al quarto livello, realizzato nel Settecento. Sul prospetto posteriore si apriva un portico cinquecentesco rivolto verso il cassero e il giardino. All’interno del Palazzo si può ammirare un ciclo di affreschi attribuiti alla Scuola di Raffaello distribuiti nelle tre sale nobili del Palazzo: la Sala delle Cariatidi, la Sala del Fregio Orsini e la Sala delle Logge. Realizzati per volere di Gentil Virginio Orsini Junior (1498 -1548 figlio di Carlo Orsini e Porzia Savelli), gli affreschi celebrano le gesta del committente in particolare nella sua qualità di Capitano d’Armata della Flotta Pontificia accanto allo stesso papa Paolo III Farnese e all’imperatore Carlo V.

La Sala delle Cariatidi è impreziosita da affreschi che ricordano i porti dal quale il nobile Orsini salpò alla conquista del Mediterraneo nella guerra contro i Turchi. Di particolare interesse la veduta di Napoli poiché raffigura la città ancora con le torre e la cinta muraria, prima dell’ampliamento voluto dal Viceré Toledo nel 1537. In un’altra parete è raffigurata Castellammare di Stabia. Sulla parete di fondo è rappresentata una veduta di Venezia. L’impianto decorativo con cariatidi di fattezze grossolane sostiene un fregio realizzato verosimilmente da Raffaellino Del Colle, allievo di Giulio Romano. Il fregio riporta scene dall’Eneide di Virgilio. Al centro della Sala delle Cariatidi campeggia lo stemma di Gentil Virginio Orsini: l’orso, simbolo della famiglia Orsini che mangia l’anguilla, simbolo della famiglia degli Anguillara alla quale gli Orsini succedettero nel possesso di Anguillara e lo stemma personale di Gentil Virginio Orsini con la “V”, la rosa orsini e i profili bianchi e rossi.

La Sala del fregio Orsini o dei Putti ha un soffitto a cassettoni in legno con mensole intarsiate e una fascia di pitture, molto pregiate per il raro fondo nero con girali di acanto, con putti che giocano insieme ad orsi.

La Sala delle Logge con vista panoramica sul lago, vede un ritratto dello stesso Gentil Virginio Orsini ironicamente assiso su di una botte mentre nella mano tiene un tralcio di vite e con l’altra mano sembra indicare le sue imprese. Tra tutte la Battaglia della Goletta del 14 luglio 1535 raccontata in modo puntuale con il completo schieramento in campo: si nota lo stemma d’oro in campo azzurro di papa Paolo III Farnese, lo stemma con l’aquilotto di Carlo V, il vessillo di Gentil Virginio Orsini a bande bianche e rosse, i vessilli dell’Ordine di Malta e le insegne con le tre mezzelune turche. Nella volta è rappresentato Nettuno Dio del Mare con la sua sposa, la nereide Anfitrite. Gentil Virginio Orsini si fa raffigurare anche come Perseo, tra i guerrieri più noti dell’antichità. Gli altri affreschi si ispirano a scene della Metamorfosi di Ovidio. I motivi fitoformici e zoomorfici si ispirano alle pitture delle volte della Domus Aurea di Nerone, scoperte alla fine del Quattrocento a Roma nel corso di scavi sul Colle Oppio, dal quale deriva il nome di “grottesche” con il quale vengono definite questo genere di pitture di soggetto fantastico.