“Amici di Torre Flavia” non date lezioni di giornalismo

0
793
foto da Civonline

La storia, anche recente, ci insegna che spesso su un evento di importante impatto mediatico ci si lanciano un pò tutti. Per apparire, per mettersi in vetrina, per dimostrare la propria esistenza. Un pò quello che sta accadendo per il concerto di Jovanotti del prossimo luglio a Campo di Mare, diventato cavallo di battaglia prima e dopo di tante realtà che avrebbero altrimenti avuto fatica ad ottenere visibilità. Pur, occorre onestamente ammettere, che sovente combattono battaglie importanti per l’ambiente che ci circonda. In questo specifico caso però abbiamo molti dubbi sulla bontà della posizioni assunte, poi cambiate, quindi dismesse, di alcune associazioni che hanno cambiato idea sin troppo repentinamente. Oppure, come nel caso degli Amici di Torre Flavia, si sono anche lanciate a dare consigli  e bacchettate alla stampa, rea a loro dire, di fornire informazioni non attinenti alla realtà e di farsi strumentalizzare da ipotetici personaggi dediti alla sterile polemica. Altro modo per interpretare una recente nota degli Amici di Torre Flavia sinceramente non ci sovviene leggendo questa loro nota pubblicata dai mass media sul web.

“La presenza del fratino nella spiaggia di Campo di Mare è un fatto di eccezionale rilevanza, sia sotto il profilo scientifico e conservazionistico, che premia il lavoro dell’ARSIAL in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale e l’amministrazione comunale di Cerveteri. Da pochi mesi infatti sono terminati i lavori all’ingresso nord del Monumento Naturale e già sono evidenti i primi risultati sbalorditivi. Il fratino ha subito usufruito dello spazio adeguatamente riqualificato. Si deve inoltre ricordare che l’intervento di ridefinizione dei confini del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia era in programma da diverso tempo e che il fratino è rimasto comunque all’interno dell’area naturale protetta. Testate giornalistiche e media dovrebbero dedicarsi ad informare l’utente e non prestarsi alla polemica sterile ed infruttuosa, come nel caso del Jova Beach Party. La circostanza non è mutata, nel senso che il fratino non ha attualmente colonizzato la porzione di spiaggia che sarà occupata dal concerto, motivo per il quale chiamare in causa le associazioni ambientaliste per far annullare l’evento musicale risultano puramente strumentali, se non corroborate da fatti significativi a giustificare un’azione forte come quella intrapresa a Torre Flavia. Dal canto nostro, si rinnova la richiesta di provvedere ad installare protezioni efficaci a tutela e salvaguardia della palude e della spiaggia limitrofa e di barriere antisuono contro l’inquinamento acustico in occasione dello spettacolo, in modo da arrecare il minor impatto possibile agli ospiti di Torre Flavia”.

Sarebbero molte le osservazioni a questi concetti, ad iniziare dal fatto per esempio che   nemmeno a Ladispoli il fratino era sulla porzione dedicata al concerto ma, come a Campo di Mare, nelle vicinanze. Eppure per la scelta di Ladispoli varie associazioni, che ora tacciono o annuiscono, fecero le crociate. Spostato di poche centinaia di metri l’evento, casualmente nel territorio di Cerveteri, è stato intonato il coro “va tutto bene madama la marchesa”.

foto da Civonline

Che dire? Invitiamo gli Amici di Torre Flavia a non effettuare invasioni di campo, questo giornale da 22 anni opera nel settore dell’informazione del nostro territorio, francamente non abbiamo bisogno di lezioni di deontologia da chi non è del mestiere. Ci auguriamo vivamente che a Marina di Cerveteri vada tutto bene, che lo spettacolo di Jovanotti sia una allegra festa di famiglie e che la confinante palude di Torre Flavia non abbia danni o conseguenze. Nel malaugurato caso contrario, beh sarebbero in molti, associazioni ambientaliste in primis, a doversene assumere la responsabilità. L’Ortica continua a porre sempre la stessa domanda, ma non otteniamo mai una risposta esauriente: perchè a Ladispoli il Jova Tour era improponibile per tutelare la palude ed il fratino, mentre a poche centinaia di metri si può fare?