Cerveteri-Ladispoli, l’agricoltura a rischio: “Sostenete i produttori locali”

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L’appello della Cia rilanciato dalla Pro Loco e dagli enti locali. “Evitiamo che si arrivi a licenziamenti o chiusure”.

“Occorre sospendere i versamenti fiscali e il pagamento dei mutui e dei relativi interessi”. A lanciare l’allarme Riccardo Milozzi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Roma. “Dobbiamo sosteniamo le imprese del settore agroalimentare del territorio – prosegue Milozzi – evitiamo che si arrivi a licenziamenti o chiusure. Rispettando le norme igieniche e di sicurezza si potrebbe andare ad acquistare ortaggi e verdure nelle aziende del posto a Ladispoli e Cerveteri e nelle altre località”. Broccoli, insalata, cavolfiori e fave ma soprattutto carciofi. Milioni di prelibati ortaggi che a Ladispoli e Cerveteri potrebbero rimanere invenduti. Il Coronavirus rischia di incidere profondamente anche sull’economia locale, si parla di una flessione già consistente, almeno il “70 per cento” ammette Milozzi. Gli agricoltori hanno lavorato sodo per offrire prodotti di qualità ma ora tutto rischia di essere compromesso.

Si muovono anche le realtà locali. “Proprio in questo periodo – sostiene Claudio Nardocci, presidente della Pro Loco di Ladispoli – è consigliabile mangiare in modo sano. Immaginiamo ad esempio quanto possano dare beneficio i carciofi e altre piante che si trovano nelle aree agricole della città. I contadini del nostro territorio sono anche disponibili a vendere i loro prodotti in azienda. Sul mio profilo Facebook ho scritto un elenco”.

Un piano su cui sta concretamente lavorando anche il comune etrusco. “Naturalmente in una fase così delicata – dice Riccardo Ferri, assessore all’Agricoltura di Cerveteri – sollecitiamo i cittadini a comprare prodotti a chilometro zero anche per un discorso di qualità. Assieme al mio collega delle Attività produttive Luciano Ridolfi a breve pubblicheremo sul sito del Comune una lista con le realtà locali disposte anche a consegnare a domicilio carciofi, verdura, frutta e altre merci delle campagne cerveterane. L’economia del territorio deve essere salvaguardata e lo terremo presente non appena l’emergenza sanitaria sarà conclusa, sperando nel più breve tempo possibile”.