Altro che dimissioni, Falconi convoca il Direttivo del Pd di Cerveteri

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Riceviamo e pubblichiamo dal Pd di Cerveteri. 

Ieri sera il Pd di Cerveteri ha ribadito e ratificato la scelta di partecipare al Congresso di ottobre prossimo. Il Direttivo ha anche eletto la Commissione per il tesseramento. Una Commissione di garanzia paritetica, cioè con eguale rappresentanza di maggioranza e minoranza, anche se la minoranza non ha ancora fornito i suoi nominativi. Riteniamo che l’eventuale completamento della Commissione possa essere affidato direttamente alla Presidente della Commissione per il Congresso, alla quale chiediamo anche di inviare quanto prima un responsabile che si faccia carico della supervisione delle nostre fasi congressuali, affinché la trasparenza e la regolarità dei procedimenti sia avallata da una figura terza e imparziale.

La decisione di andare a Congresso rappresenta un passaggio doveroso, dal momento che occorre una sostanziale riorganizzazione dopo i tanti tradimenti avvenuti nelle ultime elezioni. Si è trattato di una scissione in piena regola, da parte di chi ha dimostrato di non saper perdere un congresso e ha preferito salire sul carro del più forte, penalizzando pesantemente il partito. Ma il Pd non è un taxi, dove si sale e si scende a seconda delle convenienze. Le decisioni democratiche si rispettano, quando sono favorevoli e anche quando non lo sono. Non a caso è lo stesso Statuto a prevedere l’espulsione diretta per gli iscritti che dovessero aderire o addirittura candidarsi in altri partiti e movimenti. Espulsione, come noto, già ratificata dalla commissione di garanzia provinciale. Quindi si riparte da qui, da questo elemento di chiarezza: chi sta dentro e chi, tradendo il partito, ha scelto di stare fuori.

Prima dell’inizio della riunione ho dato notizia della mozione di sfiducia contro il segretario e di cui era già stata data notizia a mezzo stampa. Le regole per la sfiducia prevedono un iter molto semplice: la mozione deve essere approvata dalla maggioranza assoluta dei membri del Direttivo. Noi siamo per la trasparenza e per il rispetto delle regole e quindi convocheremo al più presto un Direttivo ad hoc affinché, chi legittimamente ha presentato quella mozione di sfiducia, possa discuterla e chiedere al Direttivo stesso di approvarla.

Se tecnicamente i passaggi sono questi, non vi è dubbio che la mozione di sfiducia ha comunque un significato politico di cui si deve tener conto. Per questo, da qui al Congresso di ottobre, ritengo doveroso limitarmi alla normale amministrazione delle procedure congressuali. Se poi il Direttivo deciderà di sfiduciarmi, questa fase sarà gestita da un commissario inviato dal provinciale. Francamente mi pare cambi poco. La cosa più importante, e ormai ufficialmente acquisita, è il fatto che il Partito Democratico di Cerveteri tornerà a Congresso nel mese di ottobre.

 Il Segretario

                                   Circolo PD di Cerveteri      

Maurizio Falconi