A UN PASSO DALLA CHIUSURA LA SCUOLA DI CASETTA MATTEI

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BRACCIO DI FERRO TRA GENITORI E DIRIGENZA. IL PRESIDE AGRESTI: “POCHI BIMBI ISCRITTI, LI ACCORPEREMO A QUELLI DEL PLESSO I TERZI”. MAMME E PAPÀ NON CI STANNO: “LE STRADE SONO IMPRATICABILI E IL TRAGITTO È PIÙ LUNGO PER I NOSTRI FIGLI”.ACCARDO: “FAREMO PRESENTARE INTERROGAZIONE PARLAMENTARE”.

La scuola elementare di Casetta Mattei è sul viale del tramonto. A malapena 60 iscritti nel plesso cerveterano, un solo bidello all’attivo e spese esorbitanti per sostenere i costi di una realtà in declino. Così è arrivata la decisione drastica del preside Riccardo Agresti: chiudere l’edificio a partire dal prossimo settembre e trasferire i bimbi nella struttura Don Milani nella frazione agricola I Terzi. Una decisione che ha scatenato però le ire di alcuni genitori pronti ad opporsi all’esito di questa vicenda perché non sono disposti a trasferire i propri figli da Casetta Mattei a I Terzi.

“La strada è sconnessa e pericolosa, la distanza da casa notevolmente superiore a quella che i bambini sono costretti ad affrontare quotidianamente”, sono alcune motivazioni fornite dalle famiglie che hanno già chiesto ed ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale di Cerveteri. “Lo scorso anno si sono svolte due riunioni dove il preside ci informava che c’erano delle pressioni da parte del Comune per la chiusura del plesso – hanno spiegato alcune mamme – Il dirigente ci ha dunque proposto il trasferimento a I Terzi già per l’anno in corso”. Solo che con un referendum i genitori hanno respinto la proposta. Ora, però, con l’arrivo del nuovo anno scolastico, lo scenario è destinato a mutare. “Il consiglio di istituto con una delibera, a dicembre – hanno aggiunto le madri – ha deciso lo spostamento del plesso a I Terzi perché non ci sono iscrizioni che non erano ancora aperte perché si aprono a gennaio. Hanno deciso lo spostamento senza tenere conto di quanto detto dai genitori”. E, a quanto si è poi appreso, neanche dal Comune.

“Per riorganizzare una scuola – sostiene l’assessore alle Politiche scolastiche, Francesca Cennerilli – si dovrebbe comunicare un eventuale spostamento entro il mese di ottobre. E nel 2019 ciò non è stato fatto da parte dell’amministrazione comunale. Semmai, nel caso le iscrizioni degli alunni non fossero più adeguate, si manderebbe un avviso all’Ufficio scolastico regionale ma solo per gli anni 2021/2022. Il preside comunque potrebbe effettuare l’accorpamento ma a costo zero per il municipio”.

Dunque la decisione alla fine l’avrebbe presa il preside Agresti. “Purtroppo dobbiamo scontrarci con la realtà, – ammette il dirigente scolastico – per altro a tale eventualità i genitori nelle scorse settimane si erano opposti lamentando problemi di lontananza e di impraticabilità delle strade per raggiungere I Terzi. E’ una scuola storica quella di via Casetta Mattei, lo sappiamo, solo che non si può fare altrimenti perché le iscrizioni degli alunni non sono adeguate a coprire i costi”. Sul caso è molto critico il consigliere comunale di opposizione Nicolò Accardo, per altro ex dirigente scolastico a Ladispoli. “Può un dirigente scolastico – attacca il membro della commissione Pubblica istruzione, Accardo – sancire la chiusura di un plesso a ridosso delle iscrizioni? Non credo, soprattutto dopo un referendum dove 56 genitori su 59 si erano opposti a questo scenario”. Accardo è un fiume in piena: “I cittadini li invito a difendere i loro diritti, potrebbero anche richiedere un risarcimento al preside e al Consiglio d’istituto. Noi faremo presentare una interrogazione parlamentare per accertare eventuali responsabilità”.

Era a rischio persino la sopravvivenza dell’attività scolastica a I Terzi ma il futuro accorpamento dovrebbe scongiurare anche questa possibilità.Sos Borgo San Martino. Le polemiche non mancano neanche in una materna di Borgo San Martino sempre della Don Milani. Due classi dell’infanzia già prima delle vacanze natalizie erano state trasferite in palestra a causa della presenza di una crepa su una trave. I lavori di messa in sicurezza e ripristino dei luoghi sarebbero partiti solo in questi giorni. Un disagio comunque i continui rinvii per i bambini delle elementari che ad oggi continuano a svolgere educazione fisica all’interno delle aule non avendo più a disposizione la palestra.