LA PASSIFLORA INCARNATA CON IL SUO PASSIONARIO FIORE

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passiflora incarnata

E’ una pianta, la Passiflora, che ha fiori bellissimi e misteriosi.

Nota agli Atzechi, ben coltivata nei giardini dei sovrani ai tempi di Montezuma, fu cosi chiamata dai religiosi spagnoli che evengelizzarono il Sudamerica: “il fiore della passione”.

I suoi elementi ricordano gli strumenti della passione di Cristo. Il cerchio dei filamenti floreali ricorda le spine di Gesù.
I tre stili? I chiodi.
Le foglie tricuspidate? La lancia.
I viticci? Lo staffile.

Importata in Europa nel XVII secolo fu coltivata nei giardini vaticani romani da papa Paolo V (Camillo Borghese 1605 – 1621). Il pontefice confermò il nome dato dai frati spagnoli: la pianta era il simbolo divino di quella passione.

Un segnale del mondo vegetale per chi “facilmente comprende il linguaggio dei fiori e delle cose mute” (Charles Baudelaire. Elevazione). Il famoso poeta francese, autore dei “fiori del male”, aveva, anche lui saputo interpretare la Passiflora?

Dopo la storia e la poesia veniamo alle indicazioni cliniche: la passiflora

La Tintura Madre (T.M.), preparata dalla parte aerea fresca (titolo 65°) è composta da molti principi attivi (alcaloidi – indolici, flavoni glucosidi, fitosteroli etc), ognuno dei quali, preso singolarmente, non offre alcun beneficio. E’ la sinergia del fitocomplesso che determina l’attività della pianta, una delle più utilizzate in fitoterapia.

Stati d’ansia, ipereccitabilità, soprattutto insonnia. <L’utilizzo della Passiflora è indicato particolarmente come sedativo sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini, in particolare nelle turbe minori del sonno> (E. Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. 1998).

E’ particolarmente utile nelle lievi forme di insonnia dovute ad ipereccitabilità, stress, affaticamento, nel climaterio e nella menopausa. La sedazione dolce della pianta attenua il senso di angoscia senza comportare alcun effetto collaterale. La letteratura non segnala effetti tossici secondari con l’utilizzo della Passiflora per via orale.

H. Leclerc (Precis de phytothérapie. Paris 1976) la utilizzò per l’azione neurosedativa e riequilibrante soprattutto nelle turbe della menopausa e nell’insonnia che, di frequente, si osserva nella convalescenza delle malattie infettive, specie post – influenzali.

Oltre l’azione sedativa ed ansiolitica va aggiunta quella antispasmodica. A livello dell’intestino isolato di coniglio, l’estratto secco di Passiflora (1 g corrisponde a 6 g di pianta) provoca diminuzione del tono e della frequenza delle contrazioni peristaltiche. A dosaggi più elevati paralizza l’intestino.

Secondo Bizet D. e Roubaudi F. (Phytothérapy 1988) l’azione antispasmodica riguarda i muscoli lisci ed è di tipo papaverinico . I disturbi intestinali su base neuro distonica, quali colon irritabile, gastralgie, traggono beneficio dall’impiego delle T.M. 25 gtt per 3 volte al giorno.

Dalla seconda metà degli anni settanta fino alla fine degli anni 90, ho utilizzato spesso la Passiflora nel trattamento dei bambini molto irrequieti,iperdinamici e nell’ insonnia. A quei tempi non esisteva la figura del pediatra di base e noi medici di famiglia visitavamo anche i neonati. Ora è diverso. L’età media dei miei pazienti è ben superiore ai 55 anni.

Quando prescrivo la Passiflora?
Nelle tachicardie su base ansiosa non legate ad altre patologie organiche (cardiache,tiroidee) associo la Passiflora al Biancospino (Crataegus oxiacantha) T.M. in ana parti (pareti uguali) 30 – 40 gtt due volte al giorno (ore 10, ore 18) oppure, nell’insonnia di grado lieve – moderato la associo all’ Escolzia caifornica e alla Valeriana, sempre in Tintura Madre, ana parti, 50 gtt prima di coricarsi.

P.S: Vidi per la prima volta il fiore della Passiflora che sporgeva fuori da un giardino di Viale Poggio dei Pini (Anguillara Sabazia). Era totalmente bello che lo presi per regalarlo ad una coetanea, splendida ragazza straniera, che lo apprezzò molto. Allora, ero molto giovane, non sapevo niente della Passionaria che incoronava la “passione”, crudele, che aveva subito Gesù.

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Dottor Professor Aldo Ercoli
Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.