SANREMO 2023, Pro Vita & Famiglia: “Ancora Gender a nostre spese!”

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Tra pochi giorni inizierà il Festival di Sanremo, e c’è da scommettere che anche quest’anno sarà la fiera dell’ideologia gender e LGBTQ.

L’appello di Pro Vita & Famiglia

Perché lo penso?

Basta dare un’occhiata alle persone con cui Amadeus ha deciso di condividere la conduzione dell’evento: l’influencer Chiara Ferragni, paladina della comunità LGBTQ e abortista sfegatata; l’atleta Paola Egonu, che si definisce “pansessuale” fidanzandosi sia con uomini che con donne; l’attrice Chiara Francini, anche lei icona della comunità LGBTQ e conduttrice di uno show televisivo sul travestitismo.

Basta usare il nostro canone obbligatorio per finanziare propaganda gender sulla RAI! Firma la petizione cliccando qui!

Non voglio soffermarmi sul Festival in sé, che ognuno è libero o no di vedere e apprezzare. Il punto è che il Festival di Sanremo viene letteralmente usato per diffondere nelle case di milioni di italiani messaggi ideologici o addirittura blasfemi (penso al finto ‘battesimo’ inscenato l’anno scorso da Achille Lauro).

In particolare, Sanremo sta diventando la fiera dell’ideologia gender e LGBTQ.

Quest’anno ben due canzoni in concorso esaltano l’amore omosessuale, e questo influenzerà i moltissimi bambini e adolescenti che guarderanno la TV o seguiranno l’evento sui social network.

Questa operazione è finanziata anche col canone RAI che noi (io e te) siamo costretti a pagare ogni anno – e questo deve finire.