SALUTE, COVID-19: FACCIAMO IL PUNTO

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melissa
rubrica-Aldo-Ercoli

Siamo oramai giunti all’ultima decade di ottobre 2021. Qual è la situazione Covid?

L’Italia nei paesi occidentali sembra “un’isola felice”, abbiamo i valori più bassi ( o almeno siamo nei primissimi posti in Europa) come numeri di nuovi positivi giornalieri, ricoveri ospedalieri e ingressi in terapia intensiva. Ciò perché siamo arrivati all’80% e forse più di vaccinazioni? Su questo non ho particolari dubbi.

Ho avuto ad ottobre 2020 è sono guarito dal Coronavirus con terapie domiciliari precoci(ma l’ho fatte anche, in questi quasi due anni, ad almeno un cinquantina di pazienti sintomatici),mi sono poi vaccinato a giugno con Pfizer. Posso essere considerato un no-vax? Anche se quello che mi ha spinto a vaccinarmi è stato soprattutto l’amore per la mia professione e il senso civico. Dopo un mese dalla vaccinazione l’esame sierologico mi ha evidenziato un tasso anticorpale specifico elevatissimo (più di trentamila anticorpi). Ora sono sceso a diecimila. Questo perché il vaccino ci dà un’immunità che poi diminuisce nel tempo dovuta al “braccio umorale” (plasmacellule che stimolate mettono in circolo anticorpi) ma tuttavia permane, pur variando da soggetto a soggetto, un’immunità legata ai linfociti T e monociti – macrofagi (“braccio cellulare”), che allo stato attuale non siamo in grado di dosare) e collaborando tra loro beneficiamo di una “memoria immunitaria” tale, almeno per il vaccino Pfizer, di perdurare nel tempo anche sino a 12 mesi.

La durata della carta verde (“green pass”) stabilita quindi dal nuovo CTS (Comitato Tecnico Scientifico) non è, secondo me, senza basi scientifiche. E’ reale. Possiamo dunque stare tranquilli? Per chi si è vaccinato, come il sottoscritto, a giugno 2021, credo di si (pur ripeto variando la duplice risposta immune da soggetto a soggetto) avendo in più l’immunità naturale che tutti gli studi epidemiologici hanno confermato di avere una protezione nel tempo superiore a quella vaccinale. Domandiamoci però perché in Inghilterra che ha un numero di vaccinati quasi pari al nostro sia i nuovi contagi (superiori ai 40.000 rispetto ai nostri poco più di 3.000), ricoveri e decessi ( 100 contro i nostri 30-40 nostri giornalieri) sono aumentati. Si dice che siano dovuti alla fine dell’emergenza con abolizione (o quasi) delle misure precauzionali. E’ vero solo in piccola parte. Gli inglesi si sono vaccinati molto prima di noi (ai primi mesi del 2021) e con Astrazeneca (ora detto Vaxzevria) doppia dose che ha una durata immunitaria un po’ inferiore a quella dei vaccini aRNA (Pfizer, Moderna). A ciò aggiungiamoci anche che il freddo fine autunno-inizi inverno è al nord già arrivato. Tra poco ci sarà anche da noi.

E’ evidente che “le scorte immunitarie” sono giunte al termine e che, ovviamente, la curva dei nuovi contagi sia, in G.B., risalita. Lo stesso discorso vale per la popolazione Israeliana, vaccinatasi nella quasi totalità, ancora prima degli inglesi, con Pfizer e Moderna. Anche qui, pur non essendoci ora le temperature nordiche, si sta verificando la stessa situazione. Si sta ricorrendo per tutti gli adulti alla terza dose perché le “scorte” sono giunte al termine. Avete presente quando finisce la benzina o diesel ad un auto? E’ necessario andare dal benzinaio per fare ricarico. Anche in Germania e Francia risalgono tutti i numeri per lo stesso motivo detto prima. Anche da noi, in Italia, si sta precedendo con la terza dose per i soggetti più fragili ed anziani con comorbilità. Basterà? E sino a quando?

Il Covid-19 è un virus aRNA, dunque mutante, ma è divenuto stanziale e non annuale come quello influenzale. Sono due tipologie di virus diverse. Non datemi della “Cassandra” se temo che a gennaio – febbraio (forse anche prima) “l’isola felice” italica non ci sarà più . Cerco di ragionare solo sulla scorta della mia esperienza (ultraquarantennale quale bronco pneumologo, ex docente in medicina naturale e in quella tradizionale per i medici di base) su questo rognoso problema con la mia testa. Premesso che è accertato che anche i vaccinati con doppia dose possono reinfettarsi (ossia essere di nuovo contagiati e a loro volta contagiare gli altri pur sembra in maniera meno invasiva) mi domando: che cosa dobbiamo fare? Vaccinazioni a ripetizione ogni sei mesi, tamponare ogni 2-3 giorni tutta la popolazione? <<Vai avanti Pedro ma … con molto giudizio>> diceva il governatore Ferrer in spagnolo nel 600 milanese. A mio personale parere occorre non solo puntare esclusivamente sul vaccino (che poi costa e, come Stato, dobbiamo pagarlo).

E’ necessario in primo luogo potenziare il nostro sistema immunitario con farmaci naturali immunomodulanti per tutto l’inverno fino almeno in primavera (purtroppo anche questi sono a pagamento … personale). In secondo luogo nei pazienti che si reinfettano occorre utilizzare le terapie domiciliari precoci , per i pazienti sintomatici al Covid-19, che non sono alternative o in contrasto con il vaccino, modalità tanto vituperate dagli <<scienziati>> della “tachipirina e … vigile attesa” del primo CTS (ora che è cambiato si è dimostrato più ragionevole e razionale). Signori cari credo che ancora per un po’ con il vaccino dobbiamo conviverci anche perché l’immunità di gregge con un virus aRNA non si potrà raggiungere mai , nemmeno con il 90 e oltre per cento dei vaccinati. Mi auguro con tutto il cuore (sono anche cardiologo) di sbagliarmi riguardo all'”isola felice” permanente.
I no-vax? Sotto questa sigla si può nascondere una grande rabbia sociale che la crisi economica già comporta e sempre più comporterà. Questo mi preoccupa, anche perché credo non siano (quattro gatti). Ma anche se fossero “44 gatti in fila per 6 con il resto di 2” mi preoccupa lo stesso.

Prof Dott. Aldo Ercoli Specializzato in Broncopneumologo, Cardiologia. Già docente in Microbiologia ambientale, Medicina Naturale. Convenzionale per la formazione dei Medici di base.