LADISPOLI: SPIAGGE, TRA DEGRADO E RINASCITA

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ARENILE ASSEDIATO DAI RIFIUTI,VIA LE BARCHE “FANTASMA” USATE PER LA PESCA DI FRODO. E I TRONCHI SI TRASFORMANO IN PANCHINE PER INNAMORATI.

Barche “fantasma” rimosse, opere degli stabilimenti smantellate e tronchi che diventano panchine dove sedersi e gustare un tramonto bellissimo. Se non tutti i rifiuti vengono per nuocere prendiamola così. Molti turisti in queste settimane passeggiano sulle spiagge di Ladispoli, fanno su e giù magari in cerca di conchiglie o solo per sentire il rumore delle onde a riva e poi inevitabilmente si stancano. Gli alberi trascinati a riva dalle mareggiate di novembre e dicembre allora fanno al caso di villeggianti e residenti con il fiatone. Chi legge il giornale, due innamorati invece si baciano, su un altro tronco invece padre, madre e figli prendono il sole. Una cartolina e saluti da Ladispoli.

Poi guardarsi intorno è tutt’altro che poetico. Canne, plastica, pezzi di vetro ovunque, pneumatici, animali senza vita (finanche la carcassa di un cinghiale nel porticciolo di via Marco Polo), vestiti, polistirolo e chi più ne ha più ne metta. I detriti dei fossi sono incastrati tra gli scogli. Qualche balneare volonteroso ha almeno ammucchiato le canne nella speranza che prima o poi qualcuno verrà a prenderle. Costa e non poco rimuovere la sporcizia, e il Comune ritiene, a torto o ragione, che ci debba pensare il Consorzio di Bonifica perché la maggior parte dei rifiuti provengono dai fiumi naturali. Certo, molta spazzatura, come la plastica, è arrivata direttamente dal mare e per fortuna che di tanto in tanto si organizzano i volontari per liberare dal marciume la costa, come avvenuto recentemente nei pressi della Palude di Torre Flavia.

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Relitti. Almeno in queste ore, nella rinomata frazione di Marina San Nicola, c’è stato l’addio alle barche utilizzate dai pescatori di frodo. La Capitaneria di porto di Ladispoli ha ordinato la rimozione delle imbarcazioni che occupavano abusivamente i lidi. In molti casi, come appurato dalle autorità marittime, erano lasciate incustodite appositamente per essere utilizzate da persone senza scrupoli impegnate nella pesca a strascico. Un’attività vietata che continua a provocare danni all’ecosistema marino. Alcuni natanti invece deteriorati nel tempo si sono trasformati in rifiuti speciali da smaltire. Gli uomini della guardia costiera hanno proceduto con la rimozione e il sequestro amministrativo contro ignoti. Il “cimitero” di barche insomma non ci sarà più. Proprio i marinai in questi mesi avevano avviato un forcing per rendere più fruibile il litorale nord intimando a tutti i gestori degli stabilimenti balneari della città di smantellare campi da beach volley, aree giochi per bimbi, gazebo, ombreggianti, recinzioni, verande e tettoie ingombranti.

Gli operatori del settore si sono adeguati al provvedimento onde evitare una denuncia per occupazione abusiva sul demanio marittimo. Opere in muratura e verande chiuse con titolo edilizio sono rimaste naturalmente al loro posto. Residenti e turisti potranno passeggiare sulla sabbia approfittando di un maggiore spazio. Fino alla prossima stagione estiva quando scatterà il conto alla rovescia e i privati monteranno di nuovo tutta l’attrezzatura.