BIMBA AUTISTICA IN LISTA DI ATTESA: «PER LEI C’È POSTO SOLO TRA 5 ANNI»

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NESSUN CENTRO HA SPAZIO A LADISPOLI E CERVETERI. LO SFOGO DEL PAPÀ.

Dai 3 ai 5 anni di attesa per usufruire di un servizio pubblico. Un disagio enorme a Ladispoli e Cerveteri per una coppia che sta aspettando il proprio turno affinché la figlia, affetta da autismo, possa iniziare le cure che uno Stato dovrebbe garantire. Ma né il centro specializzato di Ladispoli, né quello di Cerveteri hanno aperto le porte a questa adolescente.

E il padre non nasconde la propria amarezza. «Immaginate di avere un bambino con ritardo cognitivo – è il suo comprensibile sfogo – gli avete fatto fare tutte le visite e gli esami, andando nei migliori centri che conoscete, come il Bambino Gesù e il reparto di Neuropsichiatria infantile di Roma. Vi hanno dirottato alla Asl di competenza, nella nostra situazione la Rm4, per ulteriori accertamenti e iniziare al più presto una terapia riabilitativa nei centri pubblici convenzionati. Vi danno quindi un elenco delle strutture da contattare e scegliete quella più vicino a voi che si trova nel nostro caso a Cerveteri».
Da qui inizia l’odissea. La bimba è in lista di attesa ma nessuno ha chiamato. Passa un anno e niente. I genitori telefonano inutilmente. Si recano anche nel centro ma non accade nulla. Dopo un po’ squilla il telefono da Cerveteri. «Ci spiace ma la lista di attesa può durare anche cinque anni». Crolla il mondo addosso a questa famiglia. «Ci sembra assurdo – parla ancora il padre – è una situazione da terzo mondo. I medici ti dicono che è necessario iniziare al più presto una terapia riabilitativa e che è meglio farla nei centri convenzionati con il pubblico, perché sono più strutturati e competenti. Non so di chi siano le responsabilità di una situazione del genere, ma non è accettabile in un paese civile».