Inaugurata al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra dedicata alle star a quattro zampe

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a cura di Barbara e Cristina Civinini*BESTIALE!

Inaugurata al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra dedicata alle star a quattro zampe. Da Rin Tin Tin a Lassie, da Free Willy al più familiare e bellissimo Rex. Li racconta tutti Bestiale! la mostra dedicata alle star del grande schermo organizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino nell’incomparabile scenario della Mole Antonelliana. Articolata in dieci differenti sezioni tematiche, la mostra fa toccare con mano allo spettatore quest’universo multiforme. Fotografie, manifesti, storyboard, costumi di scena, memorabilia e animatronics dialogheranno con le sequenze dei film assemblati in montaggi speciali. Due i temi principali della mostra. Il primo: “cos’è una star animale”? In particolare, qual è la relazione tra icona popolare e animale. Il secondo: “esiste una recitazione animale”? E come definirla oggi, quando gli effetti speciali digitali spingono verso personaggi che sembrano sempre più esseri umani, mutandone la natura stessa. Alla mostra partecipa anche la LAV per esprimere la sua posizione sul tormentato rapporto tra animale e cinema. Se da una parte il cinema ha saputo raccontare con estremo realismo i tanti casi di sfruttamento subìti dagli animali – dicono in associazione – dall’altra nei set cinematografici sono stati anche umiliati e perfino uccisi. Un esempio per tutti: la tartaruga bollita, sul serio, ne L’ultimo imperatore di Bertolucci. Nel nostro Paese dal 2004 i reati contro gli animali sono puniti dal Codice Penale che, in tema di spettacoli, prevede la reclusione fino a 4 anni e una multa fino a 30 mila euro per chi li maltratta. Grazie a un emendamento voluto da LAV dal 2001 la Commissione di revisione cinematografica del Ministero dei Beni Culturali ha introdotto per legge la presenza di un esperto designato dalle associazioni animaliste più rappresentative. Bestiale! si potrà visitare sino all’8 gennaio.

DIDA

Locandina della mostra – Fonte: Museo Nazionale del Cinema di Torino

Particolare della Locandina – Fonte: LAV

 

L’UE BOCCIA IL NOME DEL LATTE VEGETALE

La Corte di Giustizia UE decide che il latte e il burro vegetali, inclusi gli altri prodotti simili ai derivati lattiero-caseari, non possono avere la stessa denominazione di quelli di origine animale. I prodotti puramente vegetali non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni, come latte, crema di latte o panna, burro, formaggio e iogurt, che il diritto dell’Unione riserva ai prodotti di origine animale, anche se accompagnate da indicazioni esplicative o descrittive che indichino l’origine vegetale del prodotto in questione. L’ha stabilito la Corte di Giustizia UE pronunciandosi in merito alla causa C-422/16 che ha visto protagoniste un’associazione tedesca che intendeva contrastare la concorrenza sleale, la Verband Sozialer Wettbewerb, e la TofuTown che invece, riteneva la sua pubblicità non in contrasto con la normativa vigente (reg. 1308/2013). Nella sentenza la Corte ha rilevato che, ai fini della commercializzazione e della pubblicità, la normativa riserva, in linea di principio, la denominazione “latte” unicamente al latte di origine animale, salvo le eccezioni espressamente previste dalla decisione 2010/791 della Commissione. Assolatte, Coldiretti e Confagricoltura plaudono alla decisone della Corte, ma Paola Segurini, responsabile LAV Area Scelta Vegan, afferma che “l’avanzata dei prodotti 100% vegetali è inarrestabile e ha caratteristiche concrete: non la fermeranno un nome o un’etichetta o una sentenza. La gente ormai, prosegue, è sensibilizzata e cosciente: conosce vantaggi etici, salutari e di gusto dei cibi vegan e sa leggere benissimo, anche tra le righe”. La sentenza della Corte di Giustizia, peraltro relativa a uno specifico caso – sottolineano in associazione – sembra essere piuttosto una reazione provocata dalla paura dei nuovi trend di consumo alimentare e del cambiamento consapevole di menu in direzione sempre più verde, che la stessa Coldiretti quantifica in un incremento del 7,4% nell’ultimo anno solo per la vendita della ‘bevanda’ di soia.

 

ARRIVA IL PARKA ANIMAL-FREE

 

Napapijri annuncia la sua nuova collezione autunno inverno 2017/2018, totalmente priva di piuma e pelliccia. Una scelta salutata con grande apprezzamento dalla LAV e che risponde alla crescente domanda di una moda che sia non solo bella, ma anche rispettosa degli animali, dell’ambiente e della salute dei consumatori. Fedele alla filosofia “Make it better”, il brand Napapijri – il famoso marchio italiano di abbigliamento – è da tempo orientato all’innovazione e al design sostenibile. Capo simbolo di questa evoluzione verso una moda etica e sostenibile, il Superlight Parka: totalmente privo di piuma e pelliccia, è la novità assoluta della prossima collezione autunno inverno, che unisce entrambe le tecnologie, Eco-Fur e Thermo-Fibre®, offrendo al consumatore un prodotto innovativo e rispettoso degli animali. La tecnologia Eco-Fur ha permesso di abbandonare il pelo animale grazie ad una specifica fibra chiamata Kanecaron®, mentre quella Thermo-Fibre®, utilizzando un materiale composto di microsfere in grado di trattenere l’aria e formare un tessuto soffice e trapuntato, che garantisce elevata termoregolazione e massimo isolamento, ha sostituito completamente l’utilizzo di piuma. La scelta di Napapijri, dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda Animal Free, dimostra che si può essere leader nel mercato anche senza fare ricorso alle pellicce animali. La LAV, è impegnata da anni a contrastare l’utilizzo di prodotti di origine animale nel settore dell’abbigliamento e a sostenere lo sviluppo di una moda del tutto animal-free (www.animalfree.info), anche attraverso il dialogo con le aziende nel settore della moda.

 

 

 

* ENPA Santa Marinella

 

Colonia felina del castello di Santa Severa

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Gli Aristogatti del Castello di Santa Severa – gliaristogatti.wordpress.com