Elisabetta Federico, Civitavecchia c’è

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L’impegno sociale di Maurizio Federico e Margherita Eichberg. Al Museo Archeologico Nazionale la presentazione del libro “Le tre vita di Lisa”.

Presso il Museo Nazionale Archeologico di Civitavecchia domenica 2 febbraio 2025 si è tenuta la presentazione del libro Le tre vite di Lisa, scritto da Margherita Eichberg e Maurizio Federico. È la storia della figlia Elisabetta deceduta a soli 17 anni a seguito di un trapianto di midollo osseo contenente globluli rossi incompatibili con la giovane paziente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Un libro denuncia dell’ errore medico che ha condotto al tragico epilogo. Elisabetta Federico è morta dopo molte ore di agonia. Un libro attraverso il quale i genitori di Lisa vogliono difendere i nostri figli dalla malasanità.

 

Da sinistra, Maria Cristina Ciaffi – Proloco Civitavecchia, Lara Anniboletti – direttore MANC, Margherita Eichberg. Ph: pagina istituzionale museo

Sono emozionata, come museo nazionale archeologico di Civitavecchia abbiamo deciso di ospitare questo evento, diverso da quello che normalmente proprioniamo, l’argomento è forte. Questo libro prende una posizione forte rispetto ad una vicenda tragica che investe la sovrintendente Eichberg e suo marito, che vi chiediamo di ascoltare“. Così la Direttrice del museo Lara Anniboletti apre l’evento

 

 

Determinata Margherita Eichberg ringrazia dell’ospitalità e per gradi entra nel vivo della presentazione ricordando che la finalità dell’associazione L.I.S.A. è quella di promuovere una serie di azioni in favore delle alternative, oltre dei diritti dei giovani pazienti e delle loro famiglie.

Dobbiamo essere sempre dalla parte del malato. E dobbiamo far rinascere l’alternativa pediatrica soprattutto pubblica. Quando il potere si concentra nelle mani di un solo soggetto si perdono i propri diritti. Non si ha la garanzia di vederli rispettati“.

 

Era giugno 2020, Lisa viene ricoverata. 

Tutto è cominciato da un livido – racconta – ripercorrendo la vicenda che parte da una banale caduta con il monopattino elettrico, da una ragazza sana. “Ricoverata per accertamenti, trattenuta 50 giorni in regime di ricovero immotivato, è stata indirizzata subito al trapianto di midollo osseo praticato senza le minime cautele: la donazione è arrivata insufficente, per il numero di cellule che sono state prelevate dalla donatrice. Le è stata infusa lo stesso, con tutti i globuli rossi di gruppo incompatibile provocandole la morte in maniera atroce. Se non ce l’avessero uccisa con torture non avremmo chiesto neppure la cartella clinica. Avremmo pensato che fosse stata sfortunata – prosegue nel racconto la madre – ma 13 ore di infusione scandite da grida insostenibili dal punto di vista umano da chiunque le passasse intorno – sono state qualcosa che non ci ha dato pace…” .

Il libro “Le tre vite di Lisa” reperibile qui

Il 3 novembre 2020 Elisabetta Federico muore.
«Non ci avevano detto nulla di tutta una serie di rischi se il donatore non fosse stato compatibile. Locatelli disse ‘ci hanno fatto uno scherzetto dalla Germania’; quindi si erano resi conto di tutto» – continua a ripetere la famiglia Federico che non smette di lottare affinchè la verità emerga.
Il dettagliato intervento del padre, Maurizio Federico fa chiarezza su quanto accaduto sotto ogni punto di vista, sanitario in primis e giudiziario con il tortuoso iter dalle prime indagini alla battaglia per non vedere archiviare la causa.