Dieci minuti di standing ovation per Gabriele Lavia al teatro Vascello

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di Giovanni Zucconi

Al Teatro Vascello di Roma, la grande qualità degli spettacoli non è certo una novità. Il suo cartellone, ogni anno, è sempre di altissimo livello.

Ma ci sono spettacoli che, inevitabilmente, risultano essere un evento memorabile. Mi riferisco alle due magnifiche interpretazioni di Gabriele Lavia, che hanno entusiasmato il pubblico del Vascello la scorsa settimana: il recital su Leopardi e la sua produzione letteraria e, soprattutto, lo straordinario “Il sogno di un uomo ridicolo”, di Dostoevskji, che è stato accompagnato da dieci minuti di standing ovation, tributata da tutto il pubblico presente. La scenografia per i due spettacoli è sempre stata la stessa. Una sedia in mezzo al palco vuoto. E poi lui, un immenso Gabriele Lavia che, da solo e a dispetto dei suoi 75 anni, ha stregato il pubblico con la sua recitazione intensa e coinvolgente. “Il sogno di un uomo ridicolo” è un testo complesso e difficile da rappresentare, ma Lavia è riuscito, con la sua grande maestria recitativa, a farci entrare dentro la vicenda, umana e fantastica nello stesso tempo, del protagonista. Il lungo e caloroso tributo finale, non certo frequente nei nostri teatri, è stata la dimostrazione della grandezza assoluta della performance del grande attore italiano. Concludiamo dicendo che Lavia ha voluto concedere, a noi de L’Ortica, un onore e un privilegio che di solito riserva alle testate nazionali. Lo abbiamo intervistato in un lungo incontro nel quale abbiamo cercato di farlo conoscere meglio ai nostri lettori. A breve pubblicheremo questa lunga e interessante intervista.