“Cerchiamo chi è solo”, con lo smartphone

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L’invito del Papa e il distanziamento sociale. 

In una piazza San Pietro deserta l’invito del  Papa “Cerchiamo chi è solo” nella Domenica delle Palme che apre la Settimana Santa, una settimana importante a partire dal monitoraggio dell’epidemia, che vede un trend in ribasso nel Lazio, che scende al 3%. Ma vede anche l’invito a non abbassare la guardia da parte del mondo scientifico. É giunto il momento delle verifiche ma anche delle scelte in merito al futuro dell’Italia. Attesa per le strategie sul fronte economico, martedì dovrebbe essere il giorno in cui arriveranno le risposte europee per far fronte alla crisi. Attesa inoltre per conoscere le sorti degli studenti in vista dell’esame di maturità e di quelli di terza media. Loro in particolare ma non solo, tutto il mondo della scuola attenda una scelta da parte della Ministra dell’Istruzione.

Una data certa la spera e la invoca tutta l’Italia paralizzata. In aggiunta alla paura per la propria salute e quella altrui, la sfiducia. Il gioco delle ipotesi innescato da esponenti politici, pretori, virologi nostrani e non solo, genera sconforto. Gradualità, tamponi porta a porta, anticorpi, subito dopo Pasqua, NON BASTERÀ L’ESTATE, mascherina inutile, mascherina obbligatoria per entrare al supermercato.  Insomma un minestrone di opinioni, proposte, considerazioni e diktat che annebbiano la mente, già fortemente provata, di chi inerme recluso in casa attende.

L’Italia non perde il primato per quanto riguarda lungaggini burocratiche e per sistemi informatici in tilt. Il decreto CuraItalia oltre a non essere per tutti, è difficile da raggiungere anche dai pochi eletti. Un esempio è stato il sito dell’Inps, ma anche la modalità “Chi arriva prima si veste” riservata ad altri lavoratori che si sono visti negare la possibilità di fare la richiesta di accesso al fondo d’emergenza fin dalle prime ore del giorno previsto per l’invio. Molti professionisti sono rimasti tagliati fuori.

distanziamento sociale
Volontari NOGRA

Se c’è una cosa che non è mancata in questi folli giorni è stata la solidarietà! Le persone si stanno aiutando fra loro, si sono unite e insieme resistono. Le collette alimentari e il gran cuore dei volontari stanno tenendo vivo il Paese che in attesa delle istituzioni sarebbe sprofondato. 

 

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Ladispoli, il mare, il divieto

Non è mancato il sole in questi giorni, sull’intera Penisola il bel tempo ha reso ancora più insopportabile la lontananza dal mare e dalle aree verdi. Qualcuno non ha resistito, stando a quanto detto al TG, sono stati tanti i controlli, numerose le sanzioni. Rotti i sigilli al parco della Caffarella. «Ancora c’è tanta gente in giro» il tormentone del weekend.

“Cerchiamo chi è solo”

Tornando al messaggio del Papa in questa Domenica delle Palme insolita e senza ulivo,  “Cerchiamo chi è solo” commuove e al contempo contrasta con “Distanziamento sociale”, altro must del fine settimana. Una misura necessaria nella lotta al Coronavirus, la più efficace, dicono gli esperti. In questi giorni però la comunicazione istituzionale è cambiata, invita a familiarizzare con la nuova condizione. Il rientro alla normalità avverrà ma il distanziamento sociale resta, si inviata a considerarlo uno stile di vita insieme alla mascherina e ai guanti. Allora come si può sconfiggere la solitudine? Chi è solo, solo resta. Un messaggio non sostituisce un abbraccio, un bacio. Neanche la parola, la più tenera che sia. Il pensiero in questo caso non basta.

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Ladispoli, divieti: le aree verdi.

“Per misure di distanziamento sociale si intendono diversi tipi di intervento, i più comuni sono l’isolamento dei pazienti, l’individuazione e la sorveglianza dei contatti, la quarantena per le persone esposte, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro o l’adozione di metodi per lezioni scolastiche/universitarie e lavoro a distanza. Inoltre vanno anche considerati i provvedimenti che limitano l’assembramento di persone, come le manifestazioni sportive, fino ad arrivare alla restrizione dei viaggi internazionali” scrive l’Istituto Superiore della Sanità.

Distanziamento sociale: vicini ma lontani.

Aggiungerei anche l’isolamento delle persone sane e tra queste in particolare modo le persone anziane e i bambini, considerati la parte più debole, da proteggere. Un paradosso perché loro sono i più bisognosi di affetto, di assembramento. Con il distanziamento sociale loro che fine fanno?

 

di Barbara Pignataro