Bagno di folla per Roberta Bruzzone a Cerveteri

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Folta platea alla presentazione del libro “Io non ci sto più” della nota criminologa forense in sala Ruspoli.Un vero bagno di folla. Come era prevedibile. Roberta Bruzzone, criminologa, personaggio televisivo, opinionista e psicologa forense italiana, non ha deluso le aspettative della folta platea nel salotto culturale di Sala Giovanni Ruspoli in Piazza Santa Maria a Cerveteri dove presentato il suo ultimo libro dal titolo ‘Io non ci sto più – Consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene’, edito da De Agostini. Un libro di strettissima attualità che spiega quali siano le dinamiche e le trappole che i manipolatori affettivi mettono in campo per intrappolare le proprie vittime.

Ma “Io non ci sto più” non è soltanto un semplice libro sul femminicidio, ma un vero e proprio manuale di comportamento per difendersi dai manipolatori affettivi. Si tratta, quindi, di un lavoro diverso rispetto a quelli che si trovano in commercio e per questo risulta molto interessante e utile per tutti. Roberta Bruzzone ha spiegato al pubblico ed alla stampa quali sono le tecniche per riconoscere le persone violente e vivere una vita felice, senza paura. Pubblico molto attento alle parole della psicologa forense e criminologa investigativa, nota per aver analizzato la scena del crimine nei più eclatanti casi di cronaca nera italiani degli ultimi anni. Ricordiamo anche che Roberta Bruzzone è presidente di Sos Vittima Onlus, che si occupa dei casi di manipolazione affettiva, e dell’Accademia internazionale delle scienze forensi, ed è vicepresidente dell’Associazione La caramella buona Onlus, che sostiene le vittime di pedofilia.

Insegna Criminologia, Psicologia investigativa e Scienze forensi all’Università LUM Jean Monnet di Bari e negli istituti di formazione della Polizia di Stato e dei Carabinieri. In tv, dal 2007 è ospite fissa di ‘Porta a Porta’ per i casi di cronaca nera.

“Non ho voluto concentrare l’attenzione su casi specifici – ha detto la criminologa – ma alle dinamiche che i manipolatori affettivi di natura narcisista mettono in atto per portare a sofferenza l’altro. Un problema, questo, che non si presenta solo all’interno della vita domestica, ma anche sul luogo di lavoro. Dinamiche che purtroppo accompagnano l’uomo dall’origine e che oggi con l’avvento dei social network sembrano emergere in maniera plateale. E’ un libro che nasce da un’esperienza di 20 anni sul campo – ha proseguito Roberta Bruzzone – l’obiettivo è quello di trasferire questo tipo di conoscenze anche ai non addetti ai lavori”.

Il messaggio partito dall’evento è stato chiaro, è importante divulgare questo tipo di conoscenze, questo libro può essere considerato uno strumento salvavita perché chiunque può incappare in questa trappola del manipolatore. Il dibattito è stato molto serrato, spaziando sui casi di cronaca nera più eclatanti degli ultimi anni anche a Cerveteri, ad iniziare dalla tragica vicenda della giovane Chiara Insidioso, da anni in stato vegetativo a causa del pestaggio subito da chi doveva proteggerla. Il successo dell’iniziativa ha suscitato la soddisfazione degli amministratori comunali di Cerveteri che hanno avviato una serie di eventi in occasione dell’imminente festa della donna.

“Siamo stati onorati di poter ospitare nella nostra città, all’interno dei locali più prestigiosi di Cerveteri e luogo di tante importanti manifestazioni culturali un personaggio di fama e di grande conoscenza come la dottoressa Roberta Bruzzone – commenta il sindaco Alessio Pascucci – per affrontare in maniera accurata un argomento profondamente drammatico quanto attuale, ovvero quello del femminicidio. Ancora troppo alti sono oggi i numeri delle donne vittime di violenza e uccise per la mano folle, omicida di chi dovrebbe amarle, proteggere, e invece si trasforma nel suo aguzzino. Roberta Bruzzone ha trattato tutti i casi di risonanza e con la sua professionalità e sempre riuscita a ottenere buoni risultati entrando nello specifico di ogni argomento.  Parlare quindi di questi temi concede strumenti culturali e offre la possibilità di prendere atto di questi problemi”

A coordinare l’evento, la Criminologa Linda Corsaletti, cittadina di Cerveteri, con la collaborazione del consigliera comunale Linda Ferretti.

Tempo fa, in occasione della presentazione di un altro evento legato ai femminicidi, Roberta Bruzzone  aveva rilasciato al nostro vice direttore Felicia Caggianelli alcune dichiarazioni che riproponiamo volentieri.

Lei , direttamente o indirettamente, ha partecipato ai più eclatanti casi di cronaca nera degli ultimi anni. Che idea si è fatta del modo in cui i mass media affrontato l’argomento? E’ solo voyeurismo per catturare il pubblico?

“Io credo che le notizie su questi casi vadano date sempre. Poi bisogna vedere come vengono date. Il vero problema non è tanto quello di dare o meno la notizia, o affrontare o meno il caso e raccontarlo, bensì come viene fatto. La scelta di alcuni opinionisti francamente la ritengo molto discutibile. Per parlare di casi così delicati ci vuole gente del settore che abbia una comprovata esperienza e abbia maturato un numero di casi interpersonali affrontati dal punto di vista professionale importanti. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di situazioni delicate che impongono conoscenze non solo nel merito delle vicende ma anche di natura penale processuale e alcune volte si sente parlare di discorsi che non stanno né in cielo né in terra”.

Quando ha iniziato la carriera di criminologa e psicologa forense avrebbe mai pensato di diventare un personaggio televisivo?

“Francamente no. È stata una sorpresa che ancora vivo perché evidentemente è l’epoca giusta; perché l’interesse per la cronaca nera negli ultimi venti, venticinque anni, è andato crescendo sempre di più fino ad arrivare ai giorni nostri in cui è una delle materie che più interessa maggiormente l’opinione pubblica. Chiaro che il merito di questo è anche compito di una certa capacità di comunicazione. Diciamo che sono stata avvolta anch’io dal meccanismo mediatico e questo non mi dispiace visto che cerco di fare bene anche il lavoro di opinionista e di dare delle risposte concrete a chi mi fa delle domande”.

Troppi casi sono la foto nitida dello sbandamento tragico delle giovani generazioni anche nella gestione dei rapporti sentimentali. Secondo la sua esperienza dov’è l’anello debole della catena?

“Normalmente nulla accade nel vuoto. Di solito quando risolviamo queste vicende e andiamo a ritroso, indagando anche nella sfera relazionale e familiare, torna tutto. Ti rendi conto che purtroppo l’epilogo finale era già scritto. Non ci si deve nascondere dietro il fatto che oggi i genitori sono oberati di lavoro. Non dobbiamo usare questi alibi. Sicuramente quello genitoriale è un compito complesso,  difficile e bellissimo sicuramente. Un ‘lavoro’ che nessuno ti insegna perché dovrebbe essere una scelta talmente responsabile da importi tutta una serie di altre scelte che però non vengono fatte. Io temo che molte persone diventino genitori non perché ne abbiano un reale desiderio e perché siano responsabili e ampiamente consapevoli di questa scelta bensì perché c’è una questione sociale che vuole che una persona normale abbia figli, si accompagni a qualcuno e si sposi. E di conseguenza c’è un’aspettativa di normalità che passa anche attraverso il fatto di essere genitori. Questo porta da parte di molta gente immatura a fare scelte di questo tipo senza avere probabilmente neanche le capacità di base come badare a se stessi, figuriamoci  per occuparsi di qualcun altro”.

Come commenterebbe la sua esperienza di opinionista a ‘Ballando con le stelle’?

“Sono molto contenta di quella opportunità che mi è stata data. Ha consentito di far conoscere anche un aspetto di me più leggero e divertente.  Io non sono soltanto la persona che vive tra autopsie e scene del crimine. È chiaro che vedendomi solo in quella veste molte persone sono convinte che ho una specie di aura oscura alle spalle. No, non è così, faccio questo di lavoro e penso di farlo anche bene, ma c’è tanto altro. Certamente ‘Ballando con le stelle’ è stata una parentesi molto divertente in cui ho potuto tirar fuori anche il mio lato un po’ più ironico. Penso che ormai essendo un personaggio pubblico anche questo possa aver giovato alla mia immagine; tant’è che ritengo di aver avuto grandi vantaggi da questa possibilità e sono molto contenta”.