Acqua potabile a Ladispoli

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A Milano c’è l’acqua del Sindaco e da noi, un sindaco interessato all’acqua potabile si candiderà?

Ai Monteroni l’acqua non è ancora potabile e le analisi dell’acqua non sono pubbliche, nonostante sia previsto per legge. In campagna elettorale quello dell’acqua potabile potrebbe essere un argomento interessante da affrontare?  L’occasione per avere risposte da chi chiede un rinnovo, opportunità di strappare un impegno a chi aspira a prenderne il posto. Chissà.  Perché quello che dovrebbe essere un diritto acquisito, a Ladispoli non è neanche inserito tra le iniziative “premio” pro-voto.  

L’acqua a Ladispoli è potabile (salvo allacci abusivi) mentre non si può dire la stessa cosa per tutta Monteroni ed Olmetto dal lontano 2018 quando con Decreto sindacale n.2 si definì “acqua non potabile “a causa dell’eccesso di cloruri. Ebbene, da allora a tutt’oggi, malgrado il prolungato disservizio, i residenti pagano le bollette senza riduzione.

Ciò che investe l’intera cittadinanza è scarsa informazione. Siamo ripetitivi, torniamo sul tema della poca chiarezza al verificarsi di episodi di inquinamento dell’acquedotto o di alcuni tratti di esso, torniamo a parlare di notizie parziali. E lo facciamo in quanto sull’inquinamento di giugno scorso ancora silenzio sulle cause e sugli eventuali responsabili. Perché tacere sul resto della storia, su un’avvenimento che ha coinvolto l’intera cittadinanza?

Inoltre, i risultati delle analisi effettuate su campioni di acqua riservata al consumo umano, prelevati su più punti della città, risalgono a settembre 2020. Mentre per la zona di Monteroni e Olmetto, sul sito del fornitore del servizio idrico, non risultano essere presenti esiti di analisi effettuate. Dunque, in barba al Decreto 2017, che vuole le informazioni fruibili ai cittadini, a Ladispoli si beve sulla fiducia.