Salvini: “Il sindaco Grando apra tutti i cassetti del palazzetto comunale di Ladispoli”

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Intervista al segretario della Lega, Matteo Salvini, reduce dalla calorosa accoglienza
di Felicia Caggianelli

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Una pletora di gente ha accolto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, in visita a Ladispoli per congratularsi con il neo eletto sindaco Alessandro Grando. Anche se i giorni antecedenti si è respirata un’aria non proprio tranquilla, visti i precedenti episodi accaduti a Napoli, il tutto si è svolto in un composto clima di grande socialità. Strette di mano, autografi, foto e selfie  non si sono fatti attendere e per un po’ hanno staccato l’attenzione su una calura da cardiopalma che ha abbracciato la città durante tutta la mattinata accompagnando Salvini che, in corteo ha raggiunto il mercato giornaliero di via Ancona, la fontana di piazza della Vittoria nonché viale Italia fino alla sede del comitato di Alessandro Grando sindaco. Dove, alla presenza dello staff di sostenitori, simpatizzanti e membri dell’amministrazione di Centro destra, ha espresso  le sue congratulazioni al giovane sindaco dicendogli simpaticamente: mò so ca… tuoi!  L’Ortica ha seguito l’intero evento e non si è lasciata sfuggire l’occasione di una al quanto movimentata intervista con il segretario della Lega Nord e così tra uno spintone e l’altro ci siamo fatti spazio grazie anche alla collaborazione dell’addetta stampa del leader Salvini, che ringraziamo per la disponibilità.

Segretario Salvini, finalmente ce l’ha fatta a venire a Ladispoli?

“Mi dispiace di essere arrivato dopo, a cose fatte, purtroppo si votava in 1000 comuni, ho fatto 200 incontri pubblici, di più non ho potuto. Ma sono venuto a festeggiare questa bellissima vittoria in una città che era da venti anni feudo della Sinistra”.

Si aspettava questa accoglienza?

“E’ stata la dimostrazione che la politica è fatta di numeri, programmi e strategie ma soprattutto tanta passione, cuore, fatica, impegno. Fare politica  è stringere le mani. È  ascoltare e questo è quello che ci distingue dagli altri. Non c’è luglio o agosto o festività che tenga. Ringrazio i cittadini di Ladispoli, un’accoglienza così passionale non la ho avuta mai nemmeno a Milano”.

Uno dei temi scottanti che la Lega porta avanti è quello degli sbarchi dei migranti. Quali le novità?

“Stiamo lavorando. A febbraio o marzo ci giochiamo la battaglia della vita. Come voi l’avete giocata a giugno. A febbraio o marzo o si vince o si muore. Non ci è permesso perdere tempo. Non ci sono le mezze misure  perché qua se ne sbarcano 1000 al giorno o facciamo qualcosa prima oppure è tardi. Io penso che ci sia la possibilità di farlo ”.

Che consiglio intende dare a questa nuova rappresentanza politica di Ladispoli?

“Chiedo all’amministrazione di fare normalità. Non robe eccezionali come le olimpiadi a Ladispoli o quanto altro. Chiedo normalità ed onestà. Chiedo di aprire i cassetti e spiegare quello che c’è e quello che non c’è, senza cercare alibi. Chiedo di essere onesti con i cittadini sin dal primo giorno. Chiedo che si spieghi quello che si può fare subito e quello che si potrà fare tra un anno. Inoltre chiedo di non perdere mai il contatto con la gente e non tradire il programma. Tenetevi il programma elettorale sul comodino perché è quella la bibbia. La gente vuole coerenza; non vota più perché uno dice una cosa poi una volta preso il voto fa tutt’altro. Basta guardare la Raggi a Roma dice una cosa e poi se ne dimentica”.

Secondo lei si può fare?

“Io penso di sì. È un’avventura incredibile perché da segretario della Lega Nord eletto tre anni fa, mai mi sarei aspettato di venire a festeggiare a Ladispoli. Nella vita bisogna avere il coraggio, la voglia e la forza di mettersi in discussione. Noi abbiamo un programma, chi preferisce tenere il piede in  tre scarpe se ne stia a casa sua perché non abbiamo bisogno di questo. Se vinciamo tutti insieme è meglio altrimenti ognun per se e Dio per tutti. Non abbiamo paura di niente e di nessuno quindi da qui ai prossimi mesi, secondo me si vince”.

Il nostro giornale ha toccato temi delicati come il CETA, ovvero l’accordo commerciale tra Italia e Canada che sta mettendo in pericolo la metà dei prodotti made in Italy.  Una battaglia che anche la Lega ha abbracciato. In che direzione vi state muovendo?

“Purtroppo sia a Bruxelles che nel Parlamento Italiano hanno la maggioranza quelli che vogliono fare i favori alle multinazionali. Noi combatteremo in ogni sede. Se arriviamo al Governo ci impegniamo a ridiscutere tutti i trattati che avvantaggiano i grandi e ammazzano i piccoli perché qua c’è qualcuno ovvero pochi che ci guadagnano e molti che ci perdono. Arriveranno centinaia di migliaia di tonnellate di carne, di grano coltivato con pesticidi che da noi sono illegali e soprattutto è un attacco alla piccola e media impresa, agli artigiani, agli agricoltori, ai pescatori. Faremo tutto quello che potremo quando arriveremo al Governo per ridiscutere questo trattato”.