INTERVISTA A PATRIZIA PELLEGRINO

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AL TEATRO MANZONI CON L’OPERA LA VENEXIANA.

di Mara Fux

Con quella sua tipica parlantina spumeggiante tanto apprezzata dal pubblico televisivo di trasmissioni come “Sereno Variabile”,”Chi tiriamo in ballo?” o “Il piacere dell’estate” di cui fu protagonista a cavallo degli anni ’80 e ‘90, Patrizia Pellegrino mi sorride attraverso il cavo dell’auricolare con tutto l’azzurro di quei suoi due splendidi occhi da gatta mentre, con velocissimo apri – chiudi dell’armadio, si veste per correre sul palco de LA VENEXIANA, la bellissima e intrigante opera teatrale che interpreta al Teatro Manzoni di Roma.
“Al Manzoni mi sento come a casa mia: è un sodalizio che dura da 24 anni; pensa che la prima volta che ci misi piede fu per il provino di “Quando la moglie è in vacanza”, che andò benissimo solo che mi ero appena accorta di aspettare Arianna per cui temevo che non mi avrebbero dato il ruolo perché ero incinta. Invece tutto si risolse perché lo spettacolo sarebbe andato in cartellone per l’anno successivo quindi ebbi tutto il tempo per partorire e andare in scena.

Già perché di figli ne hai ben tre
Esatto, Gregory che è adottivo ed ha 31 anni; Tommaso di 26 e Arianna di 24.

Hai adottato pur avendo la possibilità di avere figli tuoi?
L’adozione di Gregory è stata un gesto di puro amore anche se in quel momento pensavo proprio di non poter avere figli. Dio invece mi ha dato l’occasione, mi ha messo sul percorso delle adozioni che trent’anni fa erano davvero difficili qui in Italia perché prevedevano tremila carte, incontri con psicologi, con gli incaricati dei servizi sociali, tutti passaggi dai tempi lunghissimi tanto che spesso le carte scadevano e dovevi ricominciare daccapo. E anche a noi sarebbe capitato se non fosse stata messa sul nostro cammino una signora di Napoli, Anna Torre cui sarò per sempre infinitamente grata, che comprendendo la grandezza del nostro desiderio di diventare genitori, ci aiutò ad adottare prima che le pratiche scadessero: ci parlò di questo bambino, ci mostrò una sua foto, sbrigò tutte le carte necessarie permettendoci di andarcelo a prendere in Russia.

Poi però sono arrivati dei figli vostri.
Ai miei occhi sono tutti e tre uguali, però se dobbiamo per forza specificare uno è adottivo e due sono biologicamente miei. Guarda io sono credente, magari non sono troppo praticante, ma credo fermamente in Dio e penso che l’adozione sia stato un vero aiuto da parte del Signore. Dio può darci la speranza di credere nuovamente nella vita quando tutto ci sembra finito. Dopo la perdita di Riccardo, il mio primo bambino, a pochi giorni dalla sua nascita, ero distrutta, ogni cosa aveva perso il senso, il significato ma nel tempo ogni persona che ho incontrato o che mi è stata vicina nel periodo successivo, attraverso le proprie parole di apertura e speranza, mi ha messa sul cammino dell’adozione.

Come sei riuscita a conciliare il ruolo di mamma col mestiere di attrice?
Con tanta organizzazione in cui è stata necessaria anche la figura di tate oltre che la grandissima intelligenza del mio ex marito che è stato sempre molto presente e mi ha aiutata tanto a far conciliare gli impegni famigliari con quelli professionali. Un uomo davvero intelligente che mi ha dato una grande mano permettendomi di non lasciare il lavoro.

Come facevi con le tournée?
Ho passato notti insonni viaggiando pur di tornare da loro ma tutto è servito, non ho mai buttato via il tempo, sono sempre stata presente.

Non dirmi che andavi anche a parlare con i prof?
Certamente, li ho seguiti in tutti i loro percorsi scolastici per metterli in grado di fare poi delle scelte di vita di qualità. Fare scelte di qualità è molto importante e La Venexiana, lo spettacolo che ho in scena in questi giorni lo conferma, come un po’ tutte le scelte professionali che ho fatto in teatro, scegliendo di farmi dirigere da registi che tirassero fuori da me il meglio, come ha fatto in questo caso Cinzia Berni, una brava regista, molto sensibile, capace di aiutarti a tirar fuori il meglio di te.

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Incanali in questo percorso di qualità anche la tua partecipazione alGrande Fratello?

Ho sempre detto di no a tutte le chiamate della loro redazione ma poi il mio agente, che ad oggi ringrazio per aver insistito, mi ha aperto gli occhi e fatto fare una riflessione su quanto sia cambiato l’intrattenimento televisivo rispetto alle trasmissioni cui ho preso parte negli anni passati. Lì ho capito quanto i reality abbiano preso piede interessando una fetta di pubblico che è anche stato il mio per cui prendere parte a un’edizione del GF mi avrebbe permesso di riallacciare rapporti con un pubblico che in caso contrario sarebbe andato più avanti rispetto a me. E quindi ho partecipato e devo dire che è un’esperienza che non rimpiango di aver fatto anche grazie alla conduzione di Alfonso Signorini il quale, attraverso i tanti video messi in onda, mi ha fatta conoscere anche al pubblico dei più giovani. Sono stati venti giorni alquanto interessanti anche se, confesso, non vedevo l’ora di tornare dai miei figli.

“La Venexiana” invece rientra appieno in questo percorso.
Direi proprio di sì: è un testo del ‘500 che ha avuto nel cinema protagoniste come Laura Antonelli e Monica Guerritore dirette da Mauro Bolognini nel 1986. Il contenuto, poi, è una vera bomba: due donne attraenti ma adulte innamorate ambedue di uno stesso uomo di molto più giovane al quale ciascuna delle due si lega abbandonandosi ad una passione puramente erotica. Un tema di grande attualità che sottolinea come la donna abbia gli stessi desideri ed appetiti dell’uomo anche e soprattutto a mezz’età.

Trovi che questo tabù ancora persista nella società di oggi?
Decisamente sì! Se un uomo ha una relazione con una donna molto più giovane di lui ci si passa sopra ma se ad avere una relazione con un uomo più giovane è la donna, ecco che le si affibbiano nomignoli offensivi. Invece bisogna scardinare questa mentalità, la donna ha gli stessi desideri e voglie di un uomo e deve poter vivere lapropria sensualità senza essere soggetta a sorrisetti e battutine.

E sul palco chi è che si fa con te portavoce di questa denuncia?
La mia rivale amorosa è Jane Alexander, attrice bravissima che per aspetto e colori è praticamente ai miei antipodi. Il giovane intrigante e fascinoso per cui ci battiamo è Stafano Flamia, attore tanto bravo quanto bello che abbiamo selezionato tra un centinaio di candidati. A completare il cast Franco Berbero che interpreta l’intrallazzino che alimenta gli incontri e Alice Gagno, servetta scaltra di ambedue le pretendenti.

Il tutto fino al?
Fino a metà marzo quindi: VI ASPETTIAMO!

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