Bando autismo Cerveteri, lo sfogo di un papà: “Tagliati i fondi alle famiglie. Una grande delusione”

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Una storia che parte da Ottobre 2024, quando il Comune di Cerveteri pubblica l’avviso a sostegno delle famiglie con minori nello spettro autistico fino al 12° anno di età: il cosiddetto Bando Autismo. Una notizia attesa ogni anno da diverse famiglie del territorio che hanno un figlio affetto da questa disabilità e che spendono molti soldi in terapie, tra cui, per esempio, quelle ABA (Applied Behaviour Analysis), non riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale, ma che sono le uniche, in alcuni casi, consigliate dai massimi esperti di neuropsichiatria. La Regione Lazio mette quindi a disposizione dei soldi per il rimborso parziale di queste terapie e, questa volta, Ladispoli e Cerveteri lavorano insieme, perché il Comune di Cerveteri è considerato capofila e il bando, per la prima volta, è unico per tutti.

Ed ecco lo sfogo di un genitore: “Ma se questa poteva essere un’occasione importante per attrarre in futuro maggiori risorse a sostegno delle famiglie del nostro territorio, ebbene, purtroppo, si è trattato dell’ennesimo fallimento. Per le terapie di mia figlia io spendo circa 700 euro al mese, per un paio di sedute a settimana, ma devo dirti che a mio avviso la bambina necessiterebbe di farne almeno il doppio. Ottenere un rimborso almeno parziale sarebbe un aiuto importante. Tutto lo si legge direttamente nei numeri presenti nel verbale del 25 febbraio 2025, redatto dalla Commissione composta dalla Dott.ssa Susanna Ferreccio (Assistente sociale del Comune di Cerveteri), dalla Dott.ssa Simona Pennacchia (Neuropsichiatra Infantile TSMREE) e dalla Dott.ssa Valentina Zaccagnino (Assistente sociale del Comune di Ladispoli), che doveva valutare le domande dei cittadini. Le domande pervenute sono state in tutto solo 19: un numero relativamente esiguo per un bando e a cui si può prestare sicuramente sensibilità e attenzione, direte voi. Ma la Commissione procede a escluderne di botto 9! Quasi la metà! La conseguenza è che, su un finanziamento di 40.336,43 euro messo a disposizione dalla Regione, vengono distribuiti alle famiglie solo 25.582,62 euro. Ossia, non vengono distribuiti ben 14.753,81 euro, circa il 37% dei fondi disponibili. E tutto questo in poco meno di tre ore, dalle 9:15 alle 12:00: orario in cui si è riunita la Commissione! Ma perché la Commissione ha escluso quasi il 50% delle domande? A mio avviso non è stata usata attenzione  in quello che stavano facendo, non capendo che in questo modo si sarebbe fallito lo scopo del bando. La mia istanza, per esempio, è stata esclusa per delle motivazioni assurde! Hanno scritto che mancava la documentazione sanitaria che certificava l’autismo, ma ciò è semplicemente ridicolo perché, seguendo l’articolo 4 del bando, ho allegato la 104 e l’Indennità di accompagnamento che riportano la diagnosi della Commissione Medica per l’accertamento dell’Handicap dell’Inps: Disturbo dello spettro autistico di livello 3 in trattamento riabilitativo plurisettimanale. Ho scritto alla Dott.ssa Susanna Ferreccio, membro della Commissione, chiedendo spiegazioni e mi ha risposto che avrei dovuto allegare anche un altro certificato medico. Ma ciò è assurdo: è come se ti chiedessero un titolo e tu alleghi il diploma di laurea, ma poi ti escludono perché non hai allegato anche il diploma di scuola superiore o quello di scuola media! Se volevano altri certificati, perché non lo hanno ben specificato nel bando o non li hanno richiesti? Li avrei certamente integrati. E qui arriviamo al punto: perché la Commissione non ha chiesto eventuali documenti integrativi, se li riteneva necessari? E si è sbrigata a escludere 9 domande su 19? Forse perché avrebbe dovuto riunirsi una seconda volta, per controllare i documenti integrati? Molto meglio sbrigarsi in tre orette, e chissenefrega delle famiglie, no?  Eppure per un caso, uno soltanto, la commissione ha richiesto documenti integrativi: si legge che “per l’istanza 57372/2024 del 25/10/2024 si è proceduto a richiedere l’ultima pagina mancante della Diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Quindi, la Commissione poteva tranquillamente richiedere documenti integrativi e adempiere allo scopo del bando. Perché allora non è stato fatto per tutti? Inoltre, il bando è scritto male, perché in questo modo lascia alla Commissione troppa discrezionalità. Per esempio, riguardo alle copie dei bonifici o le attestazioni di pagamento delle terapie, che avrebbero dovuto essere allegate al Modello C (quello dove vengono indicate e allegate tutte le fatture delle terapie). Ma se da un lato è vero che nell’avviso generale è presente questa dicitura, nel Modello C tale richiesta è totalmente mancante. Quindi, era lecito pensare che i bonifici sarebbero stati integrati successivamente, qualora la domanda fosse stata ritenuta ammissibile e rientrante nel budget messo a disposizione della Regione. Bastava o scrivere nel Modello C di allegare anche i bonifici, oppure richiederli successivamente, no? In effetti nel verbale si legge che almeno 5 delle istanze sono state escluse proprio perché non hanno prodotto le fatture/spese sostenute con le relative attestazioni di pagamento. Ma è di per sé un controsenso, perché il bando serve a rimborsare proprio le spese fatte. Che dire di più? Un’occasione persa dal neo capofila comune di Cerveteri per dimostrare che si può essere attenti alle esigenze delle famiglie con bambini affetti da autismo. Ma soprattutto, un fallimento totale nella gestione delle risorse destinate al territorio a questo scopo”.