Se Pascucci è politico di razza, Zito non è da meno

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Si intravedono le prime reali motivazioni delle dimissioni di Giuseppe Zito.

di Toni Moretti

Si cominciano a delineare soluzioni più comprensibili e politicamente più coerenti circa le improvvise dimissioni del vice sindaco e Assessore al Bilancio  del comune di Cerveteri Giuseppe Zito.  Le sue motivazioni personali, legate ad una esigenza di vita privata racchiuse nella necessità di non poter perdere un’occasione di lavoro stabile e duraturo che gli si è presentata, a protezione della stabilità e della sicurezza economica della sua famiglia, entra infatti in contraddizione con quella parte delle sue dichiarazioni quando dice con chiarezza disarmante, più o meno così: “ Non mi ritrovo più in questa maggioranza di governo. Non condivido più gli obiettivi, i metodi e le modalità.

L’allargamento della maggioranza che aveva guidato con coraggio la prima Amministrazione Pascucci invece che opportunità si è rilevata un limite”. Ed insiste: “ Fare l’amministratore è una cosa seria, richiede passione ed entusiasmo. Io ho perso entrambe. Insieme alla pazienza – E conclude specificando: “Ho detto che lascio la maggioranza. Non che lascio la politica“. Allora viene da chiedersi cosa e chi possa essere cambiato in quella maggioranza coraggiosa del primo periodo? Quali siano stati gli impedimenti e gli ostacoli che gli hanno fatto perdere la passione, l’entusiasmo e la pazienza? E viene da chiedersi quanto c’è di “minaccia” nella frase che dice che lascia la maggioranza e non la politica?

Se si fanno le dovute osservazioni e si analizzano gli ultimi passaggi fatti dall’amministrazione, appare evidente che Giuseppe Zito vedeva inesorabilmente appannarsi la sua figura di “delfino” del sindaco Pascucci come naturale successore, per lo meno come aspirante tale col pieno appoggio di tutto il gruppo di maggioranza e quindi come un politico di razza ha fatto con quella delle dimissioni, una mossa smarcante, evitando perlomeno una sorte di cannibalizzazione di cui, come in perfetto stile Pascucci, sarebbe rimasto vittima.

A questo punto i giochi si riaprono partendo da un nuovo inedito presupposto, che se Pascucci è un politico di razza, Zito non è da meno e c’è da giurare che da qui al tempo che rimane la sfida sarà entusiasmante e ricca di colpi di scena. Intanto tutto ciò che Zito aveva messo in cantiere, è fermo, bloccato, in attesa che molti, nella maggioranza si raccapezzino e riescano a ritrovare una linea comune. Altrimenti? Altrimenti, il destino di questa amministrazione sembra inesorabilmente segnato.