ROMA: IL LAGO SOTTERRANEO DI MONTEVERDE

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UNA ROMA SOTTERRANEA SCOPERTA PER CASO

Il quartiere residenziale di Monteverde è tra i più famosi e conosciuti di Roma per la tranquillità e la pace che offre. A due passi dal Gianicolo, propone quelli che sono tra i luoghi più romantici della Capitale, con le sue Villa Doria Pamphili e Villa Sciarra, conosciuto anche con il nome di “Monte d’Oro”, grazie al colore della collina in tufo su cui sorge, particolarmente resistente e solido in questa zona della Città.

Vivere a Monteverde garantisce allo stesso tempo serenità e, non essendo provvisto di linee metro, una ricca rete di linee di autobus che lo collegano facilmente a tutte le altre parti di Roma: la principale è la linea del tram 8, che collega il quartiere verde per eccellenza con il Centro Storico in pochissimo tempo: durante questo breve viaggio, propone la possibilità di ammirare alcune tra i luoghi storici della Capitale più conosciuti. I romani che affollano il tram, trasportati da un punto all’altro in poco tempo, soprattutto per motivi di lavoro, sono numerosissimi e spesso, nel loro frenetico via vai quotidiano, semplicemente guardano, ma non vedono, ciò che scorre davanti ai loro occhi. Tra le sue fermate, l’8 passa davanti all’importante complesso ospedaliero del San Camillo e del Forlanini, un’area di Monteverde caotica e continuamente affollata, per la natura degli edifici che vi sorgono.

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Sotto all’Ospedale Forlanini si trova una grotta, in una cava di tufo, al suo interno uno specchio d’acqua che nasce da una fonte naturale, probabilmente dall’acqua piovana.

La sua storia inizia nei primi anni del 1930, quando l’immenso antro è stato scoperto, durante la costruzione degli Ospedali, all’epoca considerati come strutture modello, inaugurati nel 1934 proprio in memoria della terribile Febbre Spagnola (1918-1920). Negli anni successivi la grotta di enorme estensione è stata riscoperta dall’Associazione no-profit Roma Sotterranea (nata nel 2000), e, grazie ai numerosi e approfonditi studi degli speleologi, si è scoperto che, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale veniva utilizzata come luogo di rifugio da parte dei pazienti e del personale sanitario: è stato rinvenuto perfino un grammofono che teneva loro compagnia durante quei terribili momenti. Oggi non è possibile visitare questo piccolo tesoro sotterraneo, per motivi di sicurezza. L’ingresso è permesso solo agli esperti. Gli scavi sono iniziati con l’intento di ritrovare un’antichissima catacomba ebraica, rinvenuta per la prima volta nel 1602 dall’archeologo Antonio Bosio (1575-1629), l’unica conosciuta a Roma per molti secoli.

A circa 30 o 50 metri di profondità, tra Viale Trastevere e la Circonvallazione Gianicolense, si trova un luogo straordinario, sorretto da colonne naturali, un’acqua pura e cristallina, un lago limpido, in cui verrebbe voglia quasi di farsi un bel bagno. Gli speleologi stessi, dopo anni di esperienza, non si sarebbero mai aspettati di trovare un luogo così suggestivo. Il tufo che caratterizza questa particolare cava è estremamente resistente, tanto che è stato utilizzato nei primi anni ’30 per costruire i palazzi in superficie, segnati, in questa piccola area di Roma sotterranea, con dei numeri, che si sarebbero rivelati indicativi per le coordinate giuste nella fase dell’edificazione.

Il passante, una volta venuto a conoscenza dei fatti riportati, non guarderà più con occhi distratti questa piccola parte della Città; al contrario, non potrà fare a meno di pensare che, proprio sotto quegli edifici, parte di una Roma caotica e sfrenata, sorge una piccola oasi di silenzio, scoperta per caso: il lago sotterraneo di Monteverde.

Flavia De Michetti