PRIMO SOCCORSO E RCP MODIFICATO IN PERIODO EMERGENZA PER COVID-19
E’ consigliato un aggiornamento delle procedure operative tenendo in considerazione le raccomandazioni presenti in questo documento e le normative vigenti al livello locale e nazionale. In particolare, il Piano di Emergenza dovrebbe includere procedure su come fronteggiare una potenziale infezione da COVID-19 che interessi tanto i frequentatori dell’area di balneazione quanto il personale della struttura balneare.
Raccomandazioni utili per intervenire, proteggendo sia gli infortunati che i soccorritori da potenziale contagio:
- assicurarsi che il soccorritore, l’infortunato e le persone presenti sul posto siano in sicurezza (valutazione della sicurezza dello scenario per il pericolo immediato e rischio evolutivo della contaminazione);
- indossare tutti i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) ed utilizzare ogni barriera a disposizione tra quelle già in dotazione agli stabilimenti balneari secondo l’ordinanza della Capitaneria di Porto;
- valutare la coscienza chiamando, scuotendo e stimolando l’infortunato senza avvicinarsi frontalmente al suo volto;
- valutare il respiro tramite la sola osservazione dei movimenti del torace, evitando di accostare il volto a quello della persona da soccorrere per la manovra G.A.S., fare indossare la mascherina chirurgica al pericolante;
- se l’infortunato è incosciente e non respira, fare allertare il Dipartimento di Emergenza (118 e/o 112 – Numero di emergenza Unico Europeo) descrivendo la situazione e iniziare con le compressioni toraciche senza effettuare le insufflazioni in mancanza di pocket-mask e pallone autoespandibile;
- pocket-mask e pallone autoespandibile possono essere utilizzate per ventilare attraverso la mascherina chirurgica, appena possibile somministrare ossigeno ed utilizzare un DAE, se disponibile;
- continuare nelle manovre di soccorso finché l’infortunato non avrà ripreso a respirare normalmente, finché non si è esausti o fino all’arrivo del Soccorso Medico di Emergenza;
- una volta concluse le attività di soccorso, rimuovere correttamente i DPI e smaltirli secondo le specifiche indicazioni locali. Lavare con estrema cura le mani;
- i dispositivi utilizzati sull’infortunato vanno igienizzati dopo l’uso o eliminati seguendo le corrette procedure.
Il soccorritore non sanitario dopo aver effettuato l’intervento di soccorso, per due settimane deve eseguire la sorveglianza di ogni possibile sintomo di infezione da SARS-CoV-2 che, eventualmente, andrà segnalato tempestivamente al proprio Medico di Medicina Generale (per telefono).
SALVATAGGIO IN ACQUA ADATTATO IN PERIODO EMERGENZA PER COVID-19
Raccomandazioni utili per intervenire, proteggendo sia i pericolanti che i bagnini da potenziale contagio:
– ogni volta che sia possibile utilizzare le dotazioni di salvataggio (pattino di salvataggio, rescue board, rescue can, rescue tube) vanno impiegate per garantire il trasporto in sicurezza del pericolante
– se mancano dovrebbe essere implementato l’uso della tavola da soccorso (tipo surf) o del rescue SUP, soprattutto su quelle spiagge che, per l’altezza dei frangenti in prossimità della battigia, rendono l’uso del pattino di salvataggio quasi impossibile a mare mosso o molto mosso.
– Il bagnino non può esimersi dal fare un salvataggio, se necessario, anche a nuoto. L’unico attrezzo in grado di garantirgli una buona sicurezza in tal caso – evitandogli di entrare in immediato contatto fisico con un pericolante – è un salvagente tipo rescue-can (baywatch) o ancora meglio il siluro (rescue tube).
– durante il salvataggio in acqua si possono presentare pericolanti che respirano o non respirano spontaneamente – nel primo caso ci si protegge attivamente con le dotazioni individuali previste dall’ordinanza – nel secondo caso si interviene velocemente con minor rischio potenziale
– tra le diverse tecniche di trasporto in acqua vanno privilegiate quelle che garantisco una presa sicura senza affiancare o fronteggiare il viso del pericolante
– durante il trasporto in acqua le vie aeree superiori del bagnino di salvataggio sono in netta e costante emersione e nel nuoto precedono quelle del pericolante senza mai accostarle
– nel trasporto e nell’uscita dall’acqua il bagnino di salvataggio viene dilavato dall’acqua di mare ed è protetto perché il contagio avviene principalmente attraverso bocca, naso ed occhi che sono protetti
– ovunque sia possibile prefigurarsi di intervenire con tecniche idonee a mantenere il «distanziamento personale» indossando la maschera di salvataggio (prevista per ordinanza nelle dotazioni) a protezione di occhi e naso.