PALUDE DI TORRE FLAVIA SEMPRE PIÙ A RISCHIO

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Torre Flavia
Palude Torre Flavia

NON SOLO VANDALI, INDICE PUNTATO SULLA GIUNTA COMUNALE DI CERVETERI CHE HA SPOSATO PIENAMENTE IL PROGETTO DELLA SOCIETÀ PA.MA.

Il giallo del terreno in zona Stallonara e poi dei conseguenti vincoli che ricadono a ridosso del sito più prezioso del litorale nord: la palude di Torre Flavia. E poi i tanti quesiti sulla società che ha presentato il piano del “glamping” e soprattutto l’alzata di mano in sede di Giunta da parte di tutti gli assessori cerveterani al gran completo che hanno sposato in pieno e all’unanimità questo progetto senza domandarsi se possa essere compromesso o meno il futuro della riserva naturale protetta da Città metropolitana e dalla Unione europea che attraversa i comuni di Ladispoli e Cerveteri.

Insomma, di questo benedetto iter urbanistico che prevede oltre 80 bungalow, piazzole di sosta camper, fabbricati, piscine con tensostruttura e tanto altro ancora, l’amministrazione comunale di fatto ha votato a scatola chiusa fidandosi ciecamente dei privati della ditta “Pa.Ma” srl.

Per associazioni, comitati, ma semplicemente per chi ha davvero a cuore le sorti dell’ambiente, un atteggiamento irresponsabile della classe politica che non si è minimamente preoccupata di approfondire o interrogarsi quantomeno sulla vicinanza o meno di un simile piano urbanistico in prossimità della palude. Anzi, avrebbe anche rilanciato con una pista ciclabile dentro la palude, progetto però bocciato dagli enti regionali e provinciali. Almeno in queste ore è nato un comitato di tutela pronto ad affiancare tutte le associazioni che si sono fatte sentire in questo periodo.

Che ne sarà dell’avifauna migratoria e di tutto l’habitat naturale? Domande alle quali forse gli esponenti di giunta che hanno dato il loro assenso avrebbero dovuto dare delle risposte. Anche perché è stato dato l’ok alla stessa società che sta spingendo per la realizzazione di un distributore di benzina sempre lì, a pochi metri dal monumento naturale tanto sbandierato dalla stessa politica che forse nemmeno è a conoscenza degli ultimi sviluppi relativi alla stessa palude che nel 2020 aveva ottenuto il certificato Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) come spiaggia ecologica. La novità è che Torre Flavia è un modello da esportare visto che verrà imitata dal Cilento e dalle coste pugliesi. Di strada ne ha fatta da quel 24 marzo del 1997.

Un vanto naturalmente per questa oasi sempre più minacciata dai grandi eventi, come il concerto di Jovanotti, i piani di edificazione, l’erosione e ultimamente anche dai vandali. Le staccionate demolite per accendere i falò. Ennesimo raid nella parte nord di Cerveteri. Soltanto da pochi giorni le “sentinelle” ecologiche avevano finito di risistemare gli arredi urbani, molti dei quali allestiti con cartelli e disegni dei bambini delle scuole. Invece i teppisti hanno messo a soqquadro l’area della riserva. «Ci arrendiamo – si sfoga Corrado Battisti, gestore della palude per Città Metropolitana di Roma Capitale – le azioni vandaliche sono avvenute sul lato nord.

Direi che la situazione ormai è totalmente fuori controllo anche perché con le staccionate di legno sono stati organizzati dei falò e il materiale non è più riutilizzabile». Un danno ingente considerando che le istituzioni avevano speso mesi fa decine di migliaia di euro per riqualificare la spiaggia. L’ultimo episodio è solo un antipasto di quello che potrebbe accadere in estate.