IL PERICOLO DEGLI ANZIANI CHE VIVONO SOLI IN CASA

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L’INCIDENTE DI UN NONNINO RIMASTO A TERRA PIÙ DI 48 ORE COL CANE HA RIACCESO I RIFLETTORI SU UN TEMA DELICATO.

Ci sono incidenti e incidenti, soccorsi e soccorsi. Uno in particolare, avvenuto a Ladispoli recentemente, ha fatto riflettere accendendo i riflettori sui rischi della solitudine che riguarda le persone anziane.

Un ultraottantenne la scorsa settimana è caduto in casa ed è rimasto sul pavimento davanti alla porta del bagno per oltre 48 ore. Il suo cane non si è mai schiodato da lì provando in ogni modo ad animarlo e a richiamare le attenzioni dei vicini abbaiando tutto il tempo.

La storia ha avuto il lieto fine grazie all’intervento dei vigili del fuoco che hanno salvato la vita al nonnino che condivide l’appartamento con il suo amico a quattro zampe Poldo. Quando la squadra 26 A ha fatto irruzione nello stabile, contattata da un familiare dell’anziano, non si era accorta che ci fosse qualcuno dentro casa. Sembrava un falso allarme: le serrande erano chiuse ed era tutto buio. Il cane però ha continuato ad abbaiare con le ultime forze rimaste, richiamando ancora i vigili del fuoco che, tornati indietro, hanno scovato il pensionato rimasto senza cibo e acqua per più di due giorni. Sul posto il 118 che ha caricato l’anziano in ambulanza per trasportarlo al Padre Pio di Bracciano.

Solo pochi mesi fa venne rinvenuto il corpo senza vita di una donna di 54 anni di origini romene, deceduta da tre giorni. Il marito malato e allettato non era stato in grado nemmeno di chiamare i soccorsi e anche in questo caso i guaiti disperati dei due cani avevano spinto un vicino a contattare la Polizia Locale.

Quello degli anziani “isolati” è un tema discusso. Anni fa erano state gettate le basi per dotare i pensionati di braccialetti elettronici ma il progetto non andò in porto e ora pare anche superato. «Non credo si addica a queste situazioni – spiega Fiovo Bitti, assessore alle Politiche sociali – più che altro abbiamo provato fino all’ultimo ad ottenere un investimento di due milioni e mezzo dal Pnnr solo che il nostro iter è sì risultato idoneo, ma non è passato. Ci sarebbe stato un collegamento diretto tra gli anziani che vivono soli con medici e assistenti sociali più che con braccialetti elettronici, con orologi smartwatch, una specie di salvavita. Torneremo alla carica». L’assessore ladispolano non nega come sia complicato avere una sorta di elenco di tutte quelle persone che vivono sole in casa. «Come amministrazione comunale – prosegue – si riesce ad intercettarne solo una parte. Qualche vicino magari di volta in volta segnala, così come i volontari delle associazioni del territorio che consegnano pacchi alimentari ai cittadini più bisognosi. È complicato stare dietro ad ogni singolo caso. Servono fondi sovracomunali per potenziare una rete di controllo». Si pensa pure a coop o a figure che percepiscono il reddito di cittadinanza e che in futuro potrebbero essere arruolate dal Comune con compiti specifici. «È una delle ipotesi – conclude Fiovo Bitti – invitiamo anche i responsabili dei centri per la Terza età a comunicarci situazioni simili. Noi ci siamo e possiamo aiutare chi vive nella solitudine».

Personale da impiegare insomma anche per scambiare spesso due parole con i nonnini perché “Una telefonata allunga la vita”, ricordando la celebre pubblicità del passato.