Eugenio Cannistrà: L’imprescindibile aldilà della forma

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Le opere del pittore in mostra dall’ 8 al 12 giugno nell’aula Consiliare del comune di Cerveteri in Piazza Risorgimento.

Da venerdì 8 a martedì 12 giugno a Cerveteri va in scena la personale di Eugenio Cannistrà, uno degli artisti di spicco del panorama pittorico contemporaneo. L’appuntamento segna il passaggio tra l’arte figurativa e l’arte che si eleva e abbraccia la spiritualità insita in ciascuno di noi e, in questo caso, si mostra all’artista attraverso il suono dando inizio ad un nuovo percorso di vita professionale. Suono che non è musica ma tutto quello che si trova intorno a noi e muovendosi produce un rumore. E poco importa se si tratta di un’onda che s’infrange, della pioggia che cade, di foglie che danzano cullate dal vento. Si tratta di un importante punto di partenza per Cannistrà impegnato questa volta a dar vita a opere in cui la forma ben definita passa in secondo piano per dar più spazio a una rosa di colori che esplodono e prendono corpo e calore dal suono che producono gli oggetti che ci circondano e che l’artista, con grande abilità e sensibilità, trasforma in colore. Non si tratta di dare la forma all’opera, bensì di pennellate cromatiche e tratti abbozzati che lasciano ampio spazio d’azione alla fantasia dell’interlocutore che se da un lato viene quasi rapito dalle pennellate decise dall’altro è rassicurato dal calore che riflette il colore sulla campitura. Spicca tuttavia anche la componente drammatica in quanto al centro dei quadri spesso si ritrova un rosso forte che rimanda ad un cuore che si sta distruggendo, trasformando e intorno dominano le ‘foglie’. Questo perché di fatto le protagoniste sono proprio loro le foglie che per l’artista acquistano un preciso e fondamentale ruolo- significato. Cannistrà le immagina secche. Col pensiero risale al tipico suono che producono quando si muovono. E questo suono fa nascere una sensazione che diventa il volano fondamentale che si trasforma in un colore con il quale dipingere. Si tratta di un mondo nuovo per l’artista, ben diverso da quello a cui era abituato, che lo vedeva legato ai canoni della pittura figurativa. Con questa nuova personale prende il via una nuova avventura, una nuova partenza proprio perché Cannistrà non è un artista che può essere ingabbiato solo nel figurativo. Avendo alle spalle un bagaglio esperienziale e professionale nonché la padronanza della tecnica è uno dei pochi che ha La capacità di reinventarsi e dar vita a qualcosa di unico e originale. Non a caso, sperimentazione, potrebbe essere una delle parole chiave di questa nuova veste del pittore che non nasconde il fatto che si tratta di un passaggio che ha radici che sfiorano le intime corde dell’anima e che alimentano la voglia di mettersi in gioco per sperimentare nuove strade artistiche da cui prendere ispirazione pur restando fedeli ai canoni tematici abbracciati da sempre ovvero la realtà che vive proposta questa volta puntando su una fantasia più libera che va aldilà della sola forma.