Cerveteri, Galeracce: un Eden da conservare

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Alla scoperta del territorio etrusco: “questa zona fu un bagno penale i cui internati venivano utilizzati per lavori di fatica da cui il toponimo Galeracce“.

Col nome Galeracce si identifica un luogo che si trova lungo un sentiero che scende, tra boschi intatti e splendide
cascatelle, dal Sasso in direzione di Castel Giuliano.

Si può raggiungere partendo dal territorio cervetrano con maggiore difficoltà, ma proprio per questo più affascinante (se corrisponde al vero il detto che faticare un luogo lo rende più bello), da via del Norcino lungo la strada Ente Maremma che porta dal capoluogo al bivio per le Due CasetteLasciata una cancellata ci si inerpica affiancando i vigneti di Montetosto della Pallavicini che abbracciano le colline inverdendo un territorio altrimenti devastato da ville e villonazze, volgari per la loro presunzione. La via più semplice per raggiungere questa località resta comunque, quella che dal Sambuco risale verso i monti. Poco meno di un miglio da percorrere dopo l’incrocio lungo la strada per l’aeroporto Savigni, che porta a Santa Barbara. Si è accolti da decine e decine di coloratissimi gruccioni che, soprattutto al vespro, rendono un cielo terso simile a coloratissimi fuochi artificiali. Un casale splendido, con un fontanile antico ti si parano davanti dopo aver lasciato fienili.

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Cascatelle di Montetosto

Da racconti attendibili questa zona fu un bagno penale i cui internati venivano utilizzati per lavori di fatica da cui il toponimo Galeracce. Durante la prima guerra mondiale si racconta che un modesto gruppo di prigionieri Austro-Ungarici appartenenti ai Kaiserjager (Cacciatori imperiali) vi soggiornassero utilizzandone le note capacità di costruttori di infrastrutture militari e civili. Molto famosa è la strada da loro costruita che percorre la Valsugana. Reclutati per lo più nel Tirolo, ed in altre parti dell’impero Austroungarico, subirono terribile decimazione nella Galizia e molti di loro caddero prigionieri sul Pasubio. La strada che dalle Galeracce porta a Castel Giuliano col suo famoso ponte detto degli Austriaci possono, a buona ragione, essere ascritti alla loro opera.

Venendo all’oggi fonti attendibili danno oramai per scontato un intervento edilizio in questo Eden, intervento che interesserebbe soprattutto il Casale e le strutture circostanti. Non sarebbe il caso che le Autorità di vigilanza ci dessero una attenta occhiata?