BASTA PLASTICA! COME PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI

0
1044
plastica

Se non smaltita correttamente, si accumula come scarto praticamente indistruttibile. Decidiamo noi il modo in cui vivere.

di Alfonso Lustrino

Quando fu inventata più di un secolo fa, la plastica venne presentata al mondo come il materiale delle meraviglie. In effetti negli anni ha risolto moltissimi problemi, rivoluzionando un’infinità di gesti e di abitudini quotidiane e contribuendo a creare lo “stile moderno”. Di questo stile, però, ne ha fatto le spese l’ambiente.

Se non smaltita correttamente, si accumula come scarto praticamente indistruttibile. In questi anni di crescente utilizzo, solo il 10% della plastica prodotta è stato riciclato. Il resto si è disperso, alterando l’equilibrio di interi ecosistemi.

Il solo Mar Mediterraneo è invaso ogni anno da almeno 570 mila tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette gettate in acqua ogni minuto. Un disastro naturale di cui sono vittime oltre 700 specie animali. Addirittura si stima che nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci.

La plastica ha effetti negativi anche sulla nostra salute. Le microplastiche ingerite dalla fauna marina possono risalire la catena alimentare fino a noi esseri umani. Inoltre piccolissime particelle di plastica sono contenute in diversi cosmetici e prodotti per l’igiene personale e vengono quotidianamente in contatto con il nostro corpo. In questi giorni i potenti della Terra sono riuniti per cercare di ridurre l’inquinamento del pianeta, ma anche per noi sono finiti gli alibi. Non basta più lamentarsi e/o lavarsi la coscienza facendo la raccolta differenziata, ma bisogna risolvere il problema all’origine: ridurre al minimo il consumo. Ecco una guida pratica “Plastic Free”:

1) Sostituiamo definitivamente l’usa e getta e prediligiamo oggetti di uso domestico realizzati in materiali ecologici: mollette in legno per stendere i panni, spazzolini in bambù o con testina sostituibile, contenitori, piatti, bicchieri e posate riutilizzabili o compostabili, rasoi di metallo ecc.

2) Beviamo l’acqua del rubinetto: è sicura e controllata. Pochi sanno che l’acqua di acquedotto ha limiti più stringenti e controlli più frequenti di quella in bottiglia. Puoi rivolgerti al tuo Comune e richiedere un rapporto della qualità dell’acqua della tua città, se temi che non sia potabile.

– Se necessario installate un filtro a carboni attivi per migliorarne il sapore o uno ad osmosi inversa in caso di presenza di metalli pesanti. Per eliminare calcio, cloro e renella va bene anche una brocca filtrante.
– Usate borracce ecologiche in vetro, in acciaio o in bioplastica.
– Utilizzate l’acqua delle casette comunali, anche se non stravolgono i valori dell’acqua la rendono comunque più gradevole e, volendo, frizzante. Il tutto con pochi centesimi al litro.
– Se necessario comprate l’acqua in bottiglie di vetro col vuoto a rendere.

3) Evitate le capsule o cialde monouso: vanno assolutamente messe al bando perché è un giochino costoso per il consumatore, ma soprattutto inquinante con tantissimi svantaggi, non ultimo quello economico. Checché ne dica George Clooney bere il caffè espresso in capsule è un gesto che nuoce gravemente all’ecosistema. Meglio la tradizionale moka o le cialde compostabili.

4) Abbandoniamo i detersivi in flaconi di plastica in favore di quelli solidi o alla spina. In commercio si vendono anche i principi attivi che vanno diluiti (es. da una confezione da 500 g di sapone di Marsiglia in scaglie vengono fuori 25 litri di detersivo: 25 bottiglie risparmiate!).

5) Si possono evitare i flaconi di plastica anche per quanto riguarda la cosmesi (bagnoschiuma, shampoo, balsamo, profumi ecc), infatti se si ha la pazienza di cercare si possono trovare gli stessi prodotti solidi o alla spina. A proposito: la vecchia saponetta funziona sempre bene!

6) Usiamo le borse della spesa in tessuto quando vai a fare acquisti

7) Sostituiamo la tradizionale pellicola per alimenti con una biodegradabile e/o una pellicola in cera d’api riutilizzabile oppure, quando possibile, utilizziamo contenitori di vetro.

8) Per i bambini riduciamo i giocattoli in plastica optando per quelli ecologici (legno, cartone o plastica vegetale).

9) Prendiamo in considerazione la possibilità di usare i pannolini lavabili o, in alternativa, quelli usa e getta compostabili. In Italia ogni giorno finiscono in discarica o in inceneritore 10 milioni di pannolini.

10) Molte volte le aziende alimentari spendono più energia nella creazione degli imballaggi di quanta ne serva per produrre il cibo stesso. Preferiamo sempre cibi freschi e di stagione ed evitiamo di acquistare prodotti in vaschette di polistirolo e pvc. Scegliamo prodotti alimentari impacchettati in carta, cartone o bioplastica compostabile come il Mater-Bi.

11) Controlliamo sempre le etichette. Molti tessuti sintetici, saponi, dentifrici e gel contengono microplastiche, indicate come polyethylene, polypropylene o polyvinylchloride.

12) Differenziamo i rifiuti.

Decidiamo noi il mondo in cui vogliamo vivere.