Spiagge Future

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Vai in spiaggia d’estate? A breve tutto potrebbe cambiare.

La quasi totalità delle concessioni balneari esistenti in Italia è stata dichiarata illegittima dal tribunale amministrativo, perché le licenze sono state rinnovate ai concessionari per decenni (a volte secoli) senza mai un bando pubblico, trasparente e imparziale… e questo contrasta con la Legge Europea. Per questo nel 2023 tutti i Comuni costieri dovranno indire una gara per riassegnare tutte le concessioni.

Grazie agli strascichi del vecchio Codice di Navigazione, la concessione, al momento della scadenza, doveva essere rinnovata al titolare che ne facesse richiesta, in questo modo queste concessioni si sono di fatto trasformate a tutti gli effetti in proprietà privata, trasmesse di padre in figlio per decenni (in alcuni casi anche fino a 150 anni). Questo avveniva nonostante il nostro Codice Civile sia molto chiaro sulla natura inalienabile del Demanio marittimo. E così, i padroni del mare con il tempo hanno cominciato a trasformare le spiagge, in molti casi sollevando muri, costruendo saune o centri benessere, piscine, ristoranti e ogni altro tipo di utility che potesse rendere un lusso persino l’andare al mare, una delle attività più semplici che esistano.

Lo scorso novembre, con la storica sentenza, il Consiglio di Stato ha definitivamente posto fine a questo bizzarro regime, dichiarando l’illegittimità di tutte le numerose proroghe previste per legge da tutti i governi degli ultimi 15 anni, in quanto in contrasto con la normativa europea, in particolare con la cd direttiva Bolkestein. Questa sentenza, utile ricordarlo, nasce dalla coraggiosa iniziativa del sindaco di Lecce Carlo Salvemini, che tra i primi ha deciso di non dare applicazioni alle leggi nazionali perché contrastanti con il Diritto Europeo. Nonostante questo, il dibattito politico sembra arenato e confinato in alcune discutibili interlocuzioni tra i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori balneari e singoli parlamentari.

Nel 2023 tutti i Comuni costieri dovranno indire una gara per riassegnare tutte le concessioni.  Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione.
Come cambierà il modo di vivere il mare?
Le strutture saranno più rispettose dell’ambiente?
Sarà restituita piena visibilità e fruibilità delle spiagge?
Ci saranno più spiagge libere?

La decisione avverrà in tempi molto brevi. Il Partito Democratico il 22 gennaio 2022 ha organizzato a Ostia Antica e online, un’agora democratica per scrivere insieme ai cittadini le proposte per definire il settore della balneazione. (L’Italia che vogliamo) Al fine di stimolare il dibattito e giungere a formulare una proposta politica; una proposta che parta dalla necessità di riportare il mare e le spiagge alla propria vocazione naturale, individuata della nostra Costituzione, di garantire una maggiore fruibilità, di demolire una rendita di posizione sedimentata inaccettabile e che, per altro, rende inaccessibile a chiunque la possibilità di accedere alla gestione di una spiaggia, con particolare attenzione alla tutela della Natura.

Infatti, oltre ad aver snaturato il turismo balneare, sopratutto nelle principali località costiere italiane, è ormai ampiamente dimostrato come le strutture rigide posizionate sugli arenili costituiscano un elemento aggravante la dinamica erosiva, specialmente in occasione di eventi eccezionali come le mareggiate, rispetto alle quali la nostra principale difesa è la spiaggia in stato di natura, che consente all’energia dell’onda di disperdersi gradualmente. Proprio il problema dell’erosione sta acquisendo negli ultimi decenni proporzioni sempre più preoccupanti, soprattutto in alcune zone della nostra costa, anche a causa del generale innalzamento del livello del mare.

Fonte: agorademocratiche.it