Rischio suicidario e pandemia Covid-19

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Il filo che lega tutti i fattori di rischio per il suicidio è l’incertezza e la perdita di speranza per il futuro. 

Con la pandemia e le relative restrizioni impose dalle autorità, le cifre dei tentati suicidi sono schizzate verso l’alto. Sono tuttavia numerosi i servizi a cui poter chiedere aiuto.

Roma – In zona Largo La Loggia. E’ qui che un uomo ha deciso di suicidarsi, di gettarsi dal balcone della propria abitazione. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione Roma Bonelli, ma purtroppo per l’uomo non c’era già nulla da fare: è morto sul colpo. E ancora. Una ragazza di appena 30 anni si è tolta la vita: si è lanciata dalla finestra della sua abitazione in viale Santa Rita da Cascia, al civico 20, alle Torri di Tor Bella Monaca. La giovane si è buttata nel vuoto e, dopo un volo di oltre 10 metri, per lei non c’è stato scampo. E ancora. La settimana scorsa un giovane ha deciso di togliersi la vita alle porte di Roma, a Monterotondo: il ragazzo ha approfittato di momento in cui era solo in casa, ha preso l’arma, un fucile da caccia, e si è tolto la vita. E ancora. Un 23enne di Cisterna ha chiamato il 112 annunciando che stava pensando di togliersi la vita. Il ragazzo riferiva all’operatore che non ce la faceva più ad affrontare la sua situazione familiare e intendeva porre fine alla sua vita. Questa la cronaca di una sola settimana. La lista è lunga.

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicate ad aprile 2019 nel rapporto World health statistics 2019: monitoring health for the SDGs, sustainable development goals, tra il 2000 e il 2016, in tutto il mondo, i tasso di suicidi è diminuito del 16% negli uomini e del 20% nelle donne. Ma un’inversione di tendenza si registra in Europa, nel nostro Paese.

I dati italiani

In Italia si registrano ogni anno circa 4000 morti per suicidio. Poiché il suicidio è un evento estremamente raro nell’infanzia, i tassi vengono calcolati prendendo come riferimento la popolazione di 15 anni e più. Secondo i dati ISTAT della “Indagine sulle cause di morte”, nel 2016 (ultimo anno per il quale i dati sono attualmente disponibili) nel nostro Paese si sono tolte la vita 3780 persone. Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini […] Il trend storico del tasso di mortalità per suicidio mostra per l’Italia una riduzione a partire dalla metà degli anni Ottanta che si accentua, soprattutto per gli uomini, nella seconda metà degli anni Novanta. Tuttavia, dopo il minimo storico raggiunto negli anni 2006 e 2007, questa tendenza alla riduzione ha subito un arresto. Nel 2008, anno in cui cominciano a farsi manifesti gli effetti della crisi economico-finanziaria, analogamente a quanto osservato in altri Paesi europei e negli Stati Uniti, anche in Italia il tasso comincia ad aumentare tra gli uomini nelle classi di età centrali (tra i 25-30 anni e i 65-69 anni) e prosegue fino al 2012.

Rischio suicidiario e pandemia di COVID-19

Misure di quarantena collettiva sono state descritte in passato come associate ad un aumento della rischiosità suicidaria. Il pericolo che l’attuale crisi sanitaria, con le associate conseguenze economiche e sociali, possa causare anche un aumento dei suicidi è uno scenario molto probabile ma forse non ineluttabile. La situazione che il mondo sta attraversando è in qualche modo senza precedenti e sono sconosciuti gli effetti a lungo termine del “distanziamento sociale”, del confinamento in casa, della convivenza con una familiare affetto da COVID-19, nonché delle limitazioni all’accesso ai servizi sanitari e di prevenzione e cura (di routine o di emergenza). I ceti sociali più svantaggiati, in particolare, vedono messi a rischio anche il soddisfacimento dei loro bisogni primari, a causa della la perdita del lavoro o della riduzione del reddito dovuto al fermo delle attività produttive. Tutto questo, unito alla paura di essere positivi al COVID-19 e di ammalarsi e/o di far ammalare i propri cari, ha generato un forte stato d’ansia e preoccupazione per il futuro che si ripercuoterà inevitabilmente sulla salute mentale della popolazione e rischia di impattare anche sul rischio di suicidio andando ad aggiungersi e interagendo con i fattori di rischio preesistenti.

Il filo che lega tutti i fattori di rischio per il suicidio è l’incertezza e la perdita di speranza per il futuro; ma il suicidio si può prevenire se si riesce a intervenire sulla sofferenza psicologica e a ridare speranza ai soggetti in crisi.

Fonte https://www.epicentro.iss.it/mentale/giornata-suicidi-2020-fenomeno-suicidario-italia

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