“Il presidente Malagò prenda in mano il calcio italiano prima che sia tardi”

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“Il Coni è la massima espressione dello sport, comprende anche il calcio, è il momento che le persone capaci si facciano avanti ed assumano decisioni importanti. Tra queste, depotenziare quelle realtà che si sono rivelate dannose”.

Un appello al presidente del Coni, Malagò, è giunto dal manager internazionale e procuratore sportivo, Alessio Sundas, alla luce della fase di stallo che attanaglia la più significativa disciplina sportiva dopo le dimissioni di Tavecchio dalla guida della Figc.

“Il problema vero – prosegue Sundas – non è commissariare o meno la Federazione italiana gioco calcio, tema che sembra essere diventato il nocciolo della questione. Ci sono dirigenti che guardano il dito invece che la luna, sentiamo parlare di ricorsi, carte bollate e tribunali, mentre il nostro calcio va allo sfascio. Anche in occasione delle gare di Champion’s league di mercoledì sera abbiamo visto le squadre italiane annaspare davanti alle spagnole, un po’ come era accaduto alla Nazionale nel girone di qualificazione ai Mondiali. Come procuratore sportivo ed operatore nel mondo del calcio da tanti anni, invito il presidente del Coni ad intervenire, senza guardare in faccia nessuno, affondando il bisturi nei veri mali dell’italico pallone. La Sport Man torna a ribadirlo, ci sono realtà come la Lega nazionale dilettanti che da tempo fanno il bello ed il cattivo tempo, è assurdo che abbiano lo stesso peso, se non di più, di entità del calcio professionistico dove oltretutto vigono regole e regolamenti sicuramente più ferrei. Il Coni ha il potere di intervenire, di rimuovere queste situazioni, non possiamo accettare di dover ora aspettare il prossimo 11 dicembre, nella speranza che i signorotti della Lega di Serie A riescano a mettersi d’accordo per eleggere un presidente dopo mesi di commissariamento e paralisi. Il Coni è il pilastro dello sport, mettiamo nelle mani di Malagò la ricostruzione di un mondo del calcio alla deriva, se necessario andiamo alla gestione straordinaria della Lega di Serie A, ponendo il primo tassello per ridimensionare chi da anni fa solo danni. Il nostro pallone è già sgonfio, ora è sul punto di esplodere definitivamente. Solo il Coni può evitare il baratro”.