PATRIZIO OLIVA, L’ORO IN UN’ ITALIA FERITA

0
1820
patrizio oliva

Il campione di boxe, vinse l’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980, lo stesso giorno della strage di Bologna. Una piccola gioia per una nazione ferita.

Patrizio Oliva – Il pugile napoletano, nato nel 1959, campione europeo  e mondiale  nei superleggeri oltre che campione europeo nei pesi welter, conquistò l’oro olimpico alle Olimpiadi di Mosca del 1980, mentre l’Italia fu sconvolta dalla terribile strage della stazione di Bologna, dove persero la vita 85 persone, oltre a 200 feriti.

Patrizio Oliva fugge dai rischi

Patrizio Oliva è nato nel quartiere napoletano di Poggioreale, la sua è stata un’infanzia difficile, il padre malmenava la madre, successivamente, a causa di un brutto male perse in giovane età suo fratello, un altro fratello Mario faceva pugilato e fu lui a dare la scossa al giovane Patrizio che  vedendolo combattere iniziò a interessarsi alla boxe, quando aveva 11 anni il futuro campione olimpico entrò nella palestra Fulgor,  promettendo a se stesso di diventare  una stella del pugilato, promessa che fece anche al fratello negli ultimi tempi.

Più  volte lo stesso Oliva ha dichiarato come fu la boxe la sua ancora di salvezza, in un quartiere dove molti ragazzi alle prese con difficoltà posso essere preda della criminalità organizzata,  il futuro campione è riuscito a allontanare da se tutti i pericoli che un quartiere difficile può avere, ben presto si videro i risultati,  nel 1976 diventò campione europeo nei pesi piuma, vinse in seguito a Dublino, in Irlanda, l’oro nei Campionati europei juniores tra i pesi leggeri, nel 1979 a Colonia conquistò l’argento ai Campionati europei, nella categoria superleggeri al termine di un discusso verdetto in favore di Serik Konakbayev

La vittoria alle Olimpiadi

Patrizio Oliva partecipò alle Olimpiadi di Mosca dove incontro dopo incontro arrivò in finale il 2 agosto. In mattinata  alle 10:25 una bomba alla stazione di Bologna provocò vittime e feriti, un’ala della stazione crollò, tutto il paese fu in ansia, la notizia arrivò anche  alle Olimpiadi, dove tutti gli atleti italiani coinvolti erano chiaramente preoccupati, tra i pochi a non sapere nulla ci fu Patrizio Oliva, al quale la notizia fu nascosta dai suoi preparatori che non vollero far preoccupare il pugile napoletano in vista dell’importante appuntamento. Sulla strada per l’oro il pugile italiano trovò ancora una volta Serik Konakbayev, idolo di casa e per questo  molto tifato dal pubblico, Oliva si voleva riscattare della beffa subita l’anno  precedente, vinse il primo round, al terzo l’apoteosi, Patrizio Oliva aveva vinto la medaglia d’oro, la dedica al fratello, subito  dopo il suo staff gli comunicò di quanto era avvenuto in Italia, il pugile ha dichiarato ”Con la mia vittoria spero di aver regalato agli italiani un briciolo di felicità in una giornata tanto brutta”.

Patrizio Oliva, un campione versatile

Ritiratosi nel 1992, Oliva si è destreggiato su vari campi, già durante la sua carriera  pubblicò un album dal titolo “Resterò qui” con alcune canzoni scritte dallo stesso campione, in seguito ha partecipato a un film e a spettacoli teatrali, uno dei quali nel 2014, racconta la sua vita, partendo dalla difficile infanzia, ha partecipato anche a trasmissioni televisive, alle Olimpiadi del 2016 ha fatto il commentatore per la Rai. Del pugile rimarrà la sua carriera, oltre che la sua straordinaria storia.

di Christian Scala