Obbligo di mascherina a scuola: una bambina vince il ricorso

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Il Consiglio di Stato dà ragione a una famiglia  contro l’obbligo della mascherina a scuola per la figlia con problemi di ossigenazione.

Il Tar del Lazio aveva rigettato il ricorso. La famiglia della bambina con problemi di ossigenazione e di affaticamento respiratorio per l’uso prolungato della mascherina a scuola ricorre per sospendere l’obbligo e vince. Il Consiglio di Stato, adito dall’avvocato Francesco Scifo e dalla collega Linda Corrias per conto dei genitori della minore sospende l’obbligo di mascherina per la durata delle lezioni. “Un precedente importantissimo – afferma l’avvocato Scifo –  per chiunque porti prove mediche documentali che comprovino il danno alla salute. Tengo a precisare che la bambina era sanissima. Ha riportato effetti sulla salute in costanza di uso. Abbiamo portato ad avallo le prove svolte dal medico per ore, con evidenza dei problemi di ossigenazione e un aumento delle pulsazioni cardiache”.
L’avvocato Scifo aveva impugnato tutti i Dpmc da ottobre a oggi davanti al Tar del Lazio,  ma la richiesta era  stata rigettata e l’udienza era stata fissata per il 10 febbraio. A quel punto, l’impugnazione davanti al Consiglio di Stato, che ha preso la decisione ieri, 26 gennaio. “A dire il vero l’udienza era stata fissata dal Tar per il 27 gennaio ed era stato intimato al Governo di produrre motivazioni che giustificassero l’obbligo imposto dal Dpcm. Ma la relazione prodotta non diceva praticamente nulla, anzi, in parte ci dava ragione perché citava un inciso del Center for Disease Control and Prevention americano in cui si dice chiaramente che con l’opportuno distanziamento in classe, l’obbligo di mascherina non sussiste, il dispositivo viene al limite raccomandato. Quindi, il Tar ha spostato ulteriormente l’udienza per dare al Governo il tempo di produrre ulteriori motivazioni ma io ho impugnato dinnanzi al giudice d’appello amministrativo, che è il Consiglio di Stato”. Affaritaliani.it