“Non si può crescere senza aver visto Metropolis”

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Intervista a tutto campo con Roberto Cortignani, delegato ad Arte, Pittura ed Architetturadi Giovanni Zucconi

“Ma come fate a vivere in un paese dove non c’è un teatro?”. E’ quello che mi disse, qualche tempo fa, durante un’intervista, il principe Urbano Barberini, famoso attore di teatro e Assessore alla Cultura del Comune di Tivoli. Io aggiungerei anche: come facciamo a vivere in un paese dove non esiste un luogo deputato alla Cultura? Cerveteri ha tante carenze per quanto riguarda le infrastrutture, ma una tra le più gravi è sicuramente la mancanza di una struttura dedicata a fare Cultura. Siamo un paese di 40.000 abitanti, e non è ammissibile che l’unico posto dove possiamo fare una mostra, un concerto, una conferenza, una rappresentazione teatrale o una presentazione di un libro, tanto per fare alcuni esempi, sia sempre e solo la Sala Ruspoli. Bella e funzionale quanto vuoi, ma assolutamente inadeguata per venire incontro a tutte le esigenze culturali di una cittadina della storia e delle dimensioni di Cerveteri. Inutile fare paragoni impietosi con la vicina Ladispoli che, negli anni, si è dotata di almeno due grandi strutture dedicate alle manifestazioni culturali di qualsiasi tipo e “dimensione”. Questo avevo in mente mentre mi accingevo ad intervistare Roberto Cortignani, Delegato dell’Assessora alle Politiche Culturali, Federica Battafarano. Più precisamente, l’Architetto Cortignani è Delegato, del Comune di Cerveteri, all’Arte, alla Pittura e all’Architettura. L’ho conosciuto in occasione dell’organizzazione del riuscitissimo festival “Universo Donna”, un’ambiziosa manifestazione che, lungo ben tre giorni, ha voluto celebrare la Donna attraverso le varie espressioni artistiche che hanno reso omaggio alla figura femminile, in tutti i suoi molteplici aspetti. Con lui abbiamo parlato non solo dei problemi logistici che si riscontrano nell’organizzazione di eventi culturali a Cerveteri, ma anche del rapporto dei Cervetrani, soprattutto dei più giovani, con la Cultura.

Architetto Cortigiani, come mai l’Assessora Battafarano ha pensato a lei come Delegato?

“Insegno disegno e storia dell’Arte al Liceo Pertini di Ladispoli. Ho insegnato due anni fa al Mattei di Cerveteri. L’Arte e l’Architettura sono il primo interesse nella mia vita. Poi, in qualità di insegnante, ho un rapporto privilegiato e quotidiano con i giovani. Credo che siano questi i motivi principali per i quali la Battafarano ha pensato a me.”

E’ difficile fare avvicinare i giovani alla Cultura?

“Quando sono arrivato qui, mi sono reso conto che i giovani, troppo spesso, non sono interessati a nulla. Queste sono generazioni che stanno lontani da tutto. Ho cercato quindi di trovare il sistema di coinvolgere i giovani, e farli entrare nel mondo della Cultura. Se non facciamo questo non cresceranno mai. Per questo, per due anni, ho organizzato delle mostre di pittura nell’ambito di un corso pomeridiano che tenevo al Mattei, e che tengo anche quest’anno. Il corso è intitolato “Dipingere per felicità”.

In un precedente articolo sottolineavo come, in passato, i Delegati di Cerveteri era destinati all’oblio, anche mentre erano in carica. Lei cosa pensa di fare per essere ricordato?

“Intanto, insieme all’Assessora Battafarano, abbiamo organizzato il festival “Universo Donna”, che ha avuto uno straordinario successo. Il Sindaco Pascucci e la Battafarano hanno dichiarato ufficialmente che questa manifestazione avrà un seguito nei prossimi anni. Sarà un vero e proprio festival che verrà riproposto ogni anno. Ma non voglio fermarmi a questo. Voglio organizzare, con l’aiuto delle persone che mi hanno già aiutato in questa occasione, tante altre manifestazioni.”

Come pensa di fare cultura in un paese dove non ci sono luoghi dedicati alla Cultura? Non si possono organizzare manifestazioni culturali solo contando su Sala Ruspoli che, tra le altre cose, è abbastanza difficile trovarla libera.

“Magari ci fosse a Cerveteri un luogo dedicato alla Cultura. Ma non c’è. Potremmo utilizzare quel bellissimo teatro all’ingresso di Ladispoli.”

Ma è di Ladispoli… Non mi sembra molto indignato per questa situazione.

“Una cosa che mi indigna è che non sarà più possibile più utilizzare, come era stato preventivato, la cabina Enel alla Boccetta. L’anno scorso avevo sentito che c’era la possibilità che diventasse un luogo di riunione, dove poter aprire anche degli studi di artisti, botteghe o simili. Naturalmente ci sarebbero voluti un sacco di soldi perché andava tutto ristrutturato. Adesso ho scoperto che il progetto è stato abbandonato, e che rimarrà inutilizzato quel “mammozzone” brutto al centro del paese. Che si fa adesso? Si butta giù, e si crea una piazza? Non sarebbe una grandissima idea. Sì, è vero, manca il luogo dove fare Cultura. Adesso anche le Case Grifoni sono occupate per quella mostra sui reperti recuperati dai Carabinieri della Tutela. Sinceramente non mi sono posto adesso il problema del luogo, perché in realtà se vuoi fare Cultura, adesso che andiamo verso la bella stagione, la puoi fare anche all’aperto. Un esempio è stata l’Estate Romana di Nicolini.”

Che idea si è fatto sul rapporto tra i Cervetrani e la Cultura?

“Purtroppo la gente partecipa poco alle manifestazioni culturali. Di qualsiasi tipo. L’Italia è in crisi da molti anni e non ci sono più soldi. In queste condizioni chi ci va a rimettere di più è la Cultura. Anche se il Comune organizza soprattutto eventi gratuiti, la gente, con il passare degli anni, si è allontanata da tutto quello che è spesa, magari per andare al cinema, a teatro o ad un concerto. C’è quindi c’è un disamoramento da queste forme di Cultura. Poi c’è la televisione che ti inchioda a vedere programmi uno peggio dell’altro. La Cultura in televisione è sparita. Come acchiapparla è un grosso punto interrogativo. Ci proveremo attraverso delle piccole manifestazioni interessanti e ben organizzate.”

Se si va in una qualsiasi manifestazione culturale, non vi trovi quasi mai dei giovani. I spettatori sono quasi esclusivamente persone di una certa età. Cosa ne pensa di questo fenomeno preoccupante? Non è che stiamo usando un linguaggio sbagliato e che non riusciamo ad organizzare eventi a loro misura?

“Una cosa che mi interessa molto è proprio il coinvolgimento dei giovani. Nel nostro territorio bisogna dare la possibilità ai giovani di esprimersi. Altrimenti non cresceranno mai. Sicuramente stiamo proponendo loro qualcosa che non gli interessa. Ma cosa gli interessa? I cellulari? I video? Musica improponibile? E’ evidente che noi siamo scollatissimi da tutto questo. L’altra sera, durante una serata di Universo Donna, la Sala Ruspoli era piena, ma c’erano solo due giovani. Infatti ho detto ai presenti: “…perché non portate anche i vostri figli o i vostri nipoti?”

Cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani a partecipare?

“Non ho una soluzione. E’ un compito difficile che va approfondito e studiato. Ma una soluzione va trovata. Ormai i giovani non leggono più. Useranno un vocabolario di poco più di 100 parole. Ma Cerveteri, l’Italia, sarà dei giovani. Per questo una soluzione va necessariamente trovata. Bisognerà piantare dei semi che poi un giorno germoglieranno. Bisognerà fargli capire che quando poi si affacceranno sul mondo del lavoro, si vedrà la differenza tra chi ha vissuto la Cultura in un certo modo e chi no. Il mondo del lavoro è diventato più competitivo, e la Cultura ti può fornire le armi per combattere meglio.”

Sull’area archeologica pensi di fare qualcosa?

“Ho intenzione di fare molte cose sull’area archeologica. Per cominciare mi piacerebbe portare avanti il progetto “Adotta la tua tomba etrusca”. Se ogni classe del Mattei potesse adottare una tomba, e ne avesse la responsabilità di mantenerla pulita e agibile, sarebbe una bella cosa.”

Altri progetti?

“Attualmente, con due classi quarte del Pertini, stiamo realizzando un progetto finanziato dalla Comunità Europa, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Abbiamo già acquistato il materiale che serve. Stiamo facendo qualcosa di simile a quanto fatto da Piero Angela nella Necropoli della Banditaccia. Installeremo un grosso monitor “touch screen” all’interno della biglietteria della Necropoli. Attraverso questo, il visitatore potrà vedere l’interno di due tombe che sono all’esterno del recinto e che non sono facilmente visitabili: la Tomba de Leoni Dipinti e la Tomba degli Scudi e delle Sedie. Verranno illustrate in inglese e in italiano. I ragazzi hanno fatto tutto il lavoro tecnico.”

Che indicazioni ha ricevuto dall’Assessora Federica Battafarano?

“Poiché ci saranno prossimante le feste estive nelle varie frazioni di Cerveteri, ha chiesto a ciascun delegato di andare in una delle frazioni a sentire cosa si sta organizzando. Questo per definire poi un programma organico per tutto il Comune, che non abbia duplicazioni o sovrapposizioni. Si vuole principalmente evitare che si facciano due cose significative, magari simili, nello stesso giorno.”

Se ne avesse la possibilità, cosa le piacerebbe organizzare?

“Mi piacerebbe organizzare un ciclo di film sulla storia del Cinema. Ci sono film che i giovani devono assolutamente vedere. Non si può crescere senza aver visto Metropolis, Napoleon o Blade Runnner, per esempio. Come fai…”