“NON CONSENTIREMO CHE BRACCIANO DIVENTI LA DISCARICA DI ROMA”

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IL SINDACO TONDINELLI INSORGE CONTRO L’IPOTESI CHE LA RAGGI USI IL COMUNE LACUSTRE COME PATTUMIERA DELLA CAPITALE.

di MariaRosa Villani

Bracciano in allarme per l’ipotesi di un ritorno di rifiuti stante la cronica emergenza
dei rifiuti di Roma dove l’immondizia pro capite aumenta, secondo l’ultimo rapporto Ispra,
anziché diminuire. Il Ministero della Difesa tra i siti militari indicati quale possibile sede per centri di trasferenza dei rifiuti i Roma ha, secondo notizie stampa, indicato la ex polveriera San Savino, sito che andrebbe bonificato da presenze di amianto. Bracciano che ancora vive sulla propria pelle la vicenda della discarica di Cupinoro, le cui operazioni di capping sono state programmate dalla Regione Lazio e dal commissario ad acta nominato Giuseppe Palumbo, insorge.

In una nota l’amministrazione comunale ha annunciato che si batterà contro questa ipotesi. Sotto accusa da parte dell’amministrazione locale sia la sindaca di Roma Virginia Raggi che il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.“Non permetteremo che la colpa dell’inettitudine di Raggi e di Zingaretti – si legge nella nota – ricada sul nostro territorio: non consentiremo che Bracciano diventi la discarica delle loro beghe, delle loro furbizie e della spazzatura della Capitale, precipitata nella più grave emergenza rifiuti di sempre a causa della loro sconsiderata irresponsabilità e dei loro contrasti”.

Sulla ipotesi è intervenuta anche l’Università Agraria di Bracciano che si è opposta ad ogni tipo di strumentalizzazione precisando che non è in alcun modo né coinvolta, né tanto meno interessata dalla procedure attivate per l’emergenza rifiuti della Città Metropolitana
di Roma”. L’Università Agraria Bracciano ha poi ribadito che “l’unico obiettivo è e resta quello della completa messa in sicurezza e bonifica dell’intera area di Cupinoro, cosa ribadita alla commissione ambiente e rifiuti sia in audizione presso la Regione Lazio che dal sopralluogo fatto dalla stessa commissione voluto da questa amministrazione e come concordato con il commissario ad acta”.

Nel pasticciaccio brutto dell’emergenza capitolina ci sono da registrare le bocciature della capitale da parte de rapporto Ispra dove si registra un aumento della produzione dei rifiuti del 2,5 per cent per 60 chili annui pro capite. Scende poi la raccolta differenziata al 42,9 per cento. Per non parlare delle 12mila tonnellate mandate in Germania. Tra i siti di cui si parla anche Cesano, luogo all’estrema periferia del Comune di Roma a più riprese chiamato in causa per sopperire alle problematiche più spinose della capitale e già pesantemente gravato dalla presenza di Radio Vaticana e del centro di ricerche Enea Casaccia dove si trovano tre reattori nucleari e un sito di stoccaggio “provvisorio” di rifiuti radioattivi.