MAMME ETRUSCHE: INCHIESTA MAFIA LITORALE

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minori sottratti

Riceviamo e pubblichiamo. L’ Associazione Mamme Etrusche O.D.V. settore Anticorruzione informa che :

Il prossimo 10 novembre si terrà presso il Tribunale di Civitavecchia , G.I.P. Dr. Coniglio, udienza preliminare per il rinvio a giudizio richiesto dal PM Migliorini nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mafia Litorale”, la richiesta del decreto che dispone il giudizio è del 4 giugno 2019, per soli 17 imputati. I reati contestati sono per alcuni Sindaci, Vice e Dirigenti art. 110 – 323 c.p. (numerosi abusi d’ufficio), nonché art. 321 in relazione all’art. 318 c.p. per aver procurato vantaggi vari, e art. 110 – 353 c.p. per turbativa delle gare e per rappresentante e impiegati della Casa Comune 2000.

La prima udienza preliminare si doveva svolgere il 10 dicembre 2019 ma alcuni rinvii d’ufficio, l’hanno portata sino al prossimo 10 novembre 2020, con riguardo della sospensione della prescrizione per alcuni mesi.

L’indagine Mafia Litorale parte da un accurato controllo, verifica degli appalti nel settore sociale della Guardia di Finanza, grazie all’eccellente contributo del Maresciallo Giovanni Bentivoglio.

La Guardia di Finanza (comando di Civitavecchia) ha perquisito negli anni i comuni di Tolfa, Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri, il pubblico ministero che si occupò dell’indagine fu Lorenzo Del Giudice, poi trasferito. La “Galassia” facente capo a Luigi Valà passa per Casa Comune 2000, dal Consorzio Solaris Lazio alla Crisalide srl , alla Artware al Consorzio Oltremare, per poi interessare indirettamente altre società cooperative tutt’ora operanti nei medesimi comuni (queste sinora non convocate per la richiesta del rinvio a giudizio).

Gli appalti pubblici sono contraddistinti per lo più da affidamenti diretti e proroghe dei servizi ai medesimi soggetti illegittime: gli appalti venivano frazionati all’interno del medesimo comune che poi provvedeva con l’affidamento di servizi aggiuntivi . E’ illecito il frazionamento degli appalti, il tutto in favore della società cooperativa Casa Comune 2000 che registrava profitti ingiusti.” Ma dalle carte dell’inchiesta figurano anche gli altri soggetti giuridici, alcuni dei quali su menzionati, cui venivano affidati appalti senza gara, senza rotazione, con i sostanziali medesimi dubbi circa la loro legalità. Figlie, nipoti, fratelli ed altri venivano poi assunti nelle cooperative.

Gli appalti pubblici riguardavano la mensa, il trasporto pubblico, i servizi ai minori , alle famiglie in difficoltà, ai disabili, agli anziani. Servizi pubblici a volte resi in maniera scadente (tale circostanza ci è stata segnalata da più cittadini) per i quali nessun controllo era stato predisposto né dall’Ente, né con le dovute procedure interne.

Le comunità in allarme sono quelle di Ladispoli, Cerveteri, Tolfa, Santa Marinella. Una imponente, dettagliata quanto precisa, relazione è quella svolta dal comando della Guardia di Finanza dal Tenente Adamo Accorsi, dal Maresciallo A. Giovanni Bentivoglio e dal Capo Giuseppe Romiti. I tre firmano una prima relazione con richiesta di approfondimenti di ben 53 pagine, che giunge in Procura all’attenzione del Dr. Gianfranco Amendola (ex Capo Procuratore oggi in pensione) il 4 aprile del 2013. Ne seguiranno altre che hanno portato l’accusa a determinare ipotesi di corruzione, turbativa d’asta e omissione di controlli con l’ausilio di una vasta attività di intercettazione telefonica.

Le relazioni pongono al centro non solo i seguenti appalti ma anche “problematiche” edilizie ed urbanistiche relative alla violazione delle norme sugli appalti e sull’emanazione di bandi pubblici per l’assegnazione di beni . Successivamente è l’informativa del 21 gennaio 2015 a fare ancora più luce sulla gestione “allegra” dei servizi pubblici

Ma vi chiediamo sin da ora di non considerare così lontano nel tempo questo periodo, per il solo fatto che : non vi era ancora un’altra istituzione, l’ A.N.A.C. e che pertanto la segnalazione degli appalti irregolari rimase prerogativa unica della Procura.

E’ una vicenda questa complessa, le cui investigazioni sono terminate, e per cui andranno a giudizio una parte degli indagati, ma che certo potrebbe far nascere dubbi anche per le assegnazioni successive che meriterebbero un approfondimento .

Noi offriamo il nostro contributo attraverso la cittadinanza attiva per corretto adempimento delle gare che si tramuta in servizi per il cittadino che devono essere a norma di legge, possibilmente economici ed ottenere dall’utilizzatore finale una buona percezione del servizio, la maggior parte di tali utilità è destinata alle fasce deboli della popolazione: bambini, ragazzi, disabili ed anziani cui va il massimo rispetto.

Il Presidente

Francesca Toto

Educatore alla legalità ed alla cittadinanza attiva