Lazio, è di Cerveteri il nuovo direttore sportivo

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Lotito ha ufficializzato Angelo Mariano Fabiani come nuovo DS della prima squadra della Capitale. I tifosi sognano: la Lazio al Galli o al Sale?

Maurizio Martucci

La Lazio ha un nuovo direttore sportivo, l’annuncio è arrivato oggi: dopo l’albanese Igli Tare è la volta di Angelo Mariano Fabiani, nato nel 1961 a Cerveteri e cresciuto nella città etrusca, abita in zona Zambra, la famiglia lavora nel settore del commercio. Già sottufficiale a Roma nel Corpo di Polizia Penitenziaria, ha iniziato la carriera di direttore sportivo nei ministeriali dell’Astrea Calcio, la squadra capitolina con un passato in serie C2, composta dai dipendenti del Ministero di giustizia. Fabiani ha poi girovagato per l’Italia, passato per Triestina, Grosseto, Genoa, Venezia, Ascoli e Salernitana. Qui, nel 2014, l’incontro con Massimo Mezzaroma (ex presidente del Siena, figlio di Pietro, noto imprenditore, ex vicepresidente della Roma ai tempi di Franco Sensi) e Claudio Lotito, apicale dei granata ma soprattutto da 19 anni alla guida della Lazio, in questa sessione estiva di calcio mercato protagonista di una campagna acquisti plaudita dai tifosi con gli innesti di Kamada, Isaksen, Rovella e Pellegrini, ceduti Milinković-Savić e Romero.

Domani riparte la Serie A: i vice campioni d’Italia di Maurizio Sarri esordiranno a Lecce, con un cerveterano alla guida della direzione sportiva della società, prossima al rientro anche in Champions League. Fabiani è poi zio di primo grado di Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli. Ai tifosi più veterani, Fabiani rimanda all’era di Loreto Quinto Rutolo, il costruttore edile di Ladispoli, negli anni ’70 consigliere della Lazio di Lenzini: ai tempi di Chinaglia e D’Amico i biancocelesti disputarono diverse partite amichevoli tra il demolito Comunale ladispolano e le tribune verdi-azzurre sulla Settevenepaolo. Ora la storia potrebbe ripetersi, anche perché Sabrina Fioravanti, presidente dell’Accademy rossoblù, è notoriamente tifosa laziale: a quando le aquile all’Angelo Sale o all’Ernesto Galli?