LAURA VANNI E “IL SEGRETO DELL’ENERGIA VITALE”

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laura vanni

UNA CHIAVE PER VIVERE MEGLIO

Laura, perché questo titolo?
«In realtà noi cerchiamo il segreto dell’energia vitale, e lo cerchiamo ogni giorno: nel food, nella pratica esotica, insomma, sempre in qualcosa di esterno a noi. Il libro è molto potenziante perché vuole essere un messaggio affinché ognuno riprenda nelle proprie mani la responsabilità della propria vita ed anche l’opportunità di pensare al proprio benessere, di intervenire in prima persona su quello che è il modo di sentirsi nella mente e nel corpo. Il segreto dell’energia vitale, perché c’è un segreto, che va svelato e che come tutti i segreti necessita di un percorso per comprenderlo».

Un vero e proprio percorso di consapevolezza?
«Il segreto dell’energia vitale coinvolge un aspetto che è anche di consapevolezza su alcuni aspetti del nostro vivere. Lo yangsheng, a cui si ispira il libro, è una pratica molto antica che affonda le sue radici nella medicina cinese. Una pratica popolare che riguarda lo stile di vita e la comprensione dei meccanismi per vivere nel benessere. E’ molto importante soprattutto oggi che viviamo in una società per alcuni versi difficile, in cui ritmi e tempi sono complessi».

Anche le relazioni incidono sul nostro benessere?
«Esatto. Recentemente stanno conoscendo una nuova modalità. L’online si è potenziato anche per via della pandemia. Stiamo sviluppando nuove modalità di interazione e interrelazione. Stiamo vivendo come società occidentale con dei ritmi serrati di lavoro, orientati alla performance. I tempi di attività e riposo non sono equilibrati tra loro e nemmeno ce ne rendiamo conto fino in fondo. E magari in questi casi, prendiamo più caffè per sostenerci».

Quindi, cosa vuoi trasmettere attraverso questo tuo scritto?
«Questo libro non è un invito a salire su una montagna e smettere di produrre, ma la performance va inserita in un contesto di benessere. Bisogna mettere in luce soprattutto questo e comprendere quali possano essere gli strumenti da mettere in atto, non solo di privazione, ma di elaborazione. Mi trovo a vivere questa vita, come posso migliorarla oggi? Come posso recuperare quando ho ancora un po’ di strada da fare durante la giornata? Come posso mettermi in relazione con le mie emozioni in modo diverso?».

In questa vita di corsa anche le scelte a tavole ne risentono. Cosa ne pensi?
«Nelle prime pagine dico che per andare avanti bisogna fare un passo indietro. Corriamo tanto perdendo di vista lo scenario. Così anche per l’alimentazione. Il modo di nutrirsi, la medicina cinese, lo affronta in senso energetico, non c’è un cosa corretta o scorretta. E’ un modo di vedere che ci può arricchire e aiutare nella scelta degli alimenti da mettere in tavola, prestando attenzione affinché quegli alimenti siano nutrimento e non sazietà. Riconoscere gli alimenti della terra da quelli artefatti, consapevoli di cosa scegliamo. Da lì si va costruire la nostra energia vitale».

Come coltivare l’energia vitale?
«Magari germogliando fino a diventare albero. Consentendo al nostro potenziale di esprimersi e sfruttando tutte le risorse a disposizione. Dovremmo avere a mente che come il seme sfrutta il terreno, la fertilità e i minerali, il sole, la pioggia e il vento, anche noi abbiamo un habitat in cui vivere, fatto di emozioni, alimentazione, attività fisica, relazioni, conciliazione tra tempi di riposo e attività».

Laura, tutti questi fiori in copertina. Cosa ti ha portato a scegliere questa immagine?
«Sono fiori di campo, autentici, che esprimono la loro individualità ognuno a suo modo. Così lo yangsheng, che va bene per tutti, ognuno nella propria unicità. Questi fiori inoltre dimostrano che la vita sfrutta le insenature nella roccia e fa germogliare, così avviene anche per noi e quando ci sono i presupposti nasce il miracolo. In natura abbiamo molti insegnamenti. La nostra energia cambia nel tempo e solo adattandoci potremo stare nel benessere, nel flusso e cogliere i cambiamenti».

Quando è nata l’idea di scrivere questo libro?
«Un anno fa, rispondendo alle domande che ricevo sui social. E’ nata ed è maturata nei posti in cui mi piace scrivere, luoghi dove c’è movimento come aeroporti e stazioni o durante una camminata. Presenterò il mio libro a Ladispoli il 7 ottobre presso la libreria Scritti e Manoscritti».

di Emanuele Rossi