Juventus pronta a conquistare l’Europa

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Juventus pronta a conquistare l'Europa
Paulo Dybala tira la palla

Torna il campionato di calcio, per i bianconeri
il mancato arrivo di Witsel non inficia le possibilità
di conquistare la Champions League.
Romane col punto interrogativo
di Ugo Russo

Il mancato arrivo di Witsel non inficia le possibilità dei fortissimi bianconeri che stavolta guardano con fiducia pure alla conquista della Champions League. Speravamo di aver più tempo per digerire l’obbrobrio degli Europei, come spettacolo (del tutto latitante) e mancanza assoluta di nuovi talenti nel panorama continentale ed invece sono state già giocate due partite di campionato e siamo alla prima sosta della stagione. C’é, comunque, sempre una squadra che va controcorrente rispetto al grigiore generale e merita un’attenzione particolare per quello che ha fatto e continua a fare: la Juventus, più di una spanna sopra tutte le altre, autrice di una campagna acquisti regale (e non sarà certo il mancato arrivo di Witsel a sminuirne il valore o a ridimensionarne le ambizioni). E questo grazie soprattutto a Beppe Marotta, il più grande dirigente del nostro calcio.
Rispetto allo scorso anno la squadra di Allegri é partita benissimo, pur con un calendario per nulla facile, e sembra avere tutte le carte in regola per ripetersi in Italia e puntare con più possibilità di successo a quella coppa, per lei finora assolutamente maledetta, che é la Champions League. E presto torneremo a vedere le prodezze a suon di gol del Pipita Higuain. Napoli da definire: dopo aver dato via proprio Higuain e per giunta a chi l’aveva preceduto nel passato torneo, ha già avuto un mezzo passo falso a Pescara. Discreto il suo mercato estivo, apprezzabili anche le ultime mosse, con l’arrivo di Maksimovic e l’aver blindato Gabbiadini. Sembra, però, importante il divario con i bianconeri. Curiosità per quello che riuscirà a fare in Europa. Quanto alle milanesi, pardon alle cinesi, il loro avvio é risultato deludente e nel mercato hanno cercato di porre riparo alle numerose lacune. Più l’Inter che il MIlan, almeno a livello di nomi, anche se a Icardi e compagni manca ancora un gioco apprezzabile. Eh, sì, Milano cinese, ormai un quartiere di Pechino. Nel capoluogo meneghino c’era già la più grande China-town d’Italia e il cognome più diffuso é, incredibile!!!, quello di Hu, mentre il primo cognome italo-lombardo é addirittura il quinto, Fumagalli. Le due gloriose società di calcio sono state acquistate da mega aziende orientali ed ora aspettiamo che vengano venduti anche il Castello Sforzesco, il Duomo, l’Idroscalo e il Pirellone per veder sparire definitivamente quel pochissimo di italiano che resta di Milàn. Tornando all’aspetto calcistico Montella, sponda rossonera, deve ancora inquadrare al meglio la situazione ed ha avuto un richiamo da parte della nuova proprietà per aver osato… criticare il materiale umano messogli a disposizione; l’impatto di De Boer con l’ambiente nerazzurro é stato a dir poco devastante con un punto racimolato su due partite contro oppositrici di bassissima fascia. Dopo la sosta non avrà più possibilità di sbagliare nulla. La Roma puntava molto sull’ingresso nel tabellone principale della Champions League ed il Porto non sembrava un avversario imbattibile. Fosse capitato il Manchester City, sì che nulla si sarebbe potuto fare, con i lusitani invece… E l’andata in Portogallo, il grande avvio dei giallorossi e il gol del vantaggio avevano alimentato, errore!, le prime certezze. Espulsioni, in casa addirittura due, nervosismo, serata negativa all’Olimpico degli uomini più attesi hanno determinato la mortificazione nel ritorno ad opera dei lusitani. Sbagliato prendersela con l’arbitraggio per giustificare i numerosi errori propri, palesemente manifestati: al Porto é stato negato un evidente rigore nella partita di andata e le espulsioni, anche quelle del ritorno sono apparse giustificate. E, tra l’altro, anche in campionato i capitolini non possono certo lamentarsi per gli arbitraggi di Di Bello (non, purtroppo, Lo Bello…), che ha letteralmente spianato la strada alla vittoria interna contro l’Udinese con un primo rigore inesistente, e Mazzoleni che ha punito il Cagliari con alcune decisioni “incomprensibili”. E dopo la rimonta dei sardi il tecnico Spalletti ha tuonato contro i suoi giocatori, accusandoli di non aver carattere e ribadendo che i loro problemi sono soprattutto di testa. E poi la fascia di capitano tolta a De Rossi. Insomma, acque agitate e forse a Trigoria la sosta é stata ben accettata. Dal punto di vista di urne e “magheggi” del computer, invece, i giallorossi non possono certo lamentarsi della dea bendata. Abbiamo evidentemente sbagliato: non é la Juventus ad aver vinto gli ultimi cinque campionati, é la Roma, che ogni anno o quasi ha un calendario migliore di tutti… E il girone dell’Europa League? Attenzione, però: dopo i tre litri di Porto, l’ubriacatura della birra (lo sponsor della squadra Viktoria Plzen) sarebbe ancora peggiore… E la Lazio di Lotito? Qualche acquisto, stavolta, é stato fatto, in fondo dopo l’esordio a Bergamo con tre punti importanti i biancocelesti si sono fermati, e con onore, davanti alla corazzata Juventus e potrebbero essere in grado di togliersi parecchie soddisfazioni. Ma il massimo che concediamo all’undici di Inzaghi é quello di inserirsi nella lotta per l’Europa League. La cosa più importante é che sembrano esserci segnali di disgelo tra tifosi e società. Per arrivare a qualche sia pur minimo risultato la squadra laziale ha bisogno del sostegno del suo pubblico.