Infuso di timo e salvia

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Un toccasana contro tosse, bronchite e mal di gola.

Monique Bert – Naturopata

Naso otturato, gola irritata, congestione del petto? Non disperate. Per combatterlo, possiamo contare sul potere delle piante e sui consigli di una naturopata esperta e qualificata, come Monica Bertoletti (www.food4care.it) alias Monique Bert, 14mila followers, nel gruppo Medicina Eubiotica, Naturopatia e Dentosofia e coautrice part time Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.

“Un infuso ideale per combattere raffreddore, tosse, febbre, influenza e tutto ciò che segue un mal di gola – spiega Monica Bertoletti – è l’INFUSO DI SALVIA E TIMO, preso ogni due ore per assistere il processo e vincere virus e batteri implicati.

 

15 grammi di timo essiccato o 30 gr se fresco
15 grammi di salvia essiccata o 30 gr se fresca
600 ml di acqua bollente

Lasciare in una infusiera per 10-15 minuti, bere ben caldo. (Dose per un giorno intero). Meglio assumerne una tazza dopo ogni pasto.

Si raccomanda di usare erbe e spezie biologiche o certificate non irradiate. Nel contempo eliminare l’assunzione di alimenti che stimolano la produzione di muco: latticini, frumento e zucchero. E bere molto.

Lasciate che l’organismo butti fuori- sottolinea la naturopata – La febbre è una vera e propria ipertermia che distrugge tante cellule malate: è un potente agente di guarigione. Supportare il corpo con rimedi naturali è un vero sostegno all’immunità. E domandiamoci quanto bisogno di riposo abbiamo… A volte ammalarsi è il solo modo socialmente accettabile per potersi prendere una pausa dal caos del mondo e dalle pretese, fisiche ed emozionali, del nostro entourage relazionale.

Sempre alla ricerca di cure mirabolanti per malattie vecchie di secoli, che uomini e donne di tutto il mondo hanno sempre sanato come potevano: con erbe lenitive e prendendosi amorevolmente cura di sé, riscopriamo due erbe che hanno proprietà straordinariamente efficaci: vorrei render loro il rispetto che meritano, alla luce delle scoperte moderne.

Il TIMO è un potente antisettico e antimicrobico. Indicato per tutte le infezioni del cavo orale (laringiti e tonsilliti) e dell’apparato urinario (cistiti).
Espettorante, antispastico e sedativo della tosse, utile nelle affezioni polmonari di tipo asmatico e in tutte le malattie da raffreddamento, come bronchite, raffreddore e perfino nella pertosse.

Nessuna forma di febbre legata a infezioni gastrointestinali sopravvive più di 48 col timo, grazie al permanganato, che elimina i disturbi digestivi, le fermentazioni e le flatulenze ed è utile coadiuvante anche nel trattamento della diarrea e del meteorismo, oltre che delle infezioni urinarie. Preserva inoltre gli alimenti dalle replicazioni batteriche, consentendone un utilizzo a lungo termine.

Evitiamo l’olio essenziale che è riservato all’uso esterno onde evitare fastidiose infiammazioni o infiammazioni cutanee e c’è inoltre il rischio di una sensibilità individuale nei confronti di questa pianta. A carico del sistema nervoso centrale ha azione tonica e stimolante, senza eccitare, agevola la diuresi, è vermifugo ed emmenagogo.

SALVIA salvatrix, natura conciliatrix”, così recitava la Scuola Medica Salernitana. Sapore intenso e leggermente amaricante. La lunghissima tradizione nell’impiego popolare di questa pianta ha evidenziato la sua principale caratteristica terapeutica, che consiste nel bilanciare, in senso lato, la funzionalità dei vari organi, con azione di stimolo per quelli in ipofunzione e di sedazione nei casi di eccessiva attività.
Per l’azione secretagoga e antispasmodica agisce terapeuticamente nelle bronchiti croniche e nelle patologie polmonari associate a spasmo della muscolatura liscia (Riolan & Roques).

Utile anche in caso di asma. Antinfiammatoria per le infiammazioni della bocca, della gola e delle vie respiratorie (anche con gargarismi e sciacqui del cavo orale per gengiviti, laringiti e afte). Un effetto febbrifugo viene segnalato da diversi autori, soprattutto nelle febbri intermittenti e in quelle di tipo tifoide (Trousseau e Pidoux, Antonelli, Dalphaut & coll.).

Inoltre per l’azione tonica sulla muscolatura liscia dello stomaco, è indicata nei casi di atonia gastrica con lentezza e pesantezza digestiva e per la sua azione eupeptica.
Nelle atonie della vescica biliare, il deflusso della bile può essere raddoppiato o anche triplicato entro i primi 30 minuti successivi al consumo di salvia (Chabrol & coll.).
Sostiene il tono nervoso senza eccitazione né irritabilità, per la concomitante azione dell’attività surrenalica. Il dr Breuss la considera un rimedio di certa longevità.

La salvia può provocare crisi epilettiche se usata per lungo tempo e in dosi eccessive nei soggetti a rischio; inoltre può ridurre o arrestare il flusso del latte nelle nutrici (similmente al carciofo), controindicata anche per ipertesi.