IN CINA NON SI MANGERANNO PIÚ CANI E GATTI?

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In una nota ufficiale il ministro dell’Agricoltura cinese annuncia una legge che escluderà i cani e i gatti dalle specie commestibili. Animal Equality chiede all’ONU di chiudere in tutto il mondo i wet market.

di Barbara e Cristina Civinini

Si potrebbe dire meglio tardi che mai. Da una nota ufficiale, divulgata dal ministro dell’Agricoltura cinese, si apprende che i cani e i gatti sarebbero stati tolti dalla lista degli animali commestibili. Per ora, però, si tratta solo di una proposta di legge, aperta quindi a consultazioni e migliorie.

caniGià lo scorso febbraio era arrivato un divieto al commercio e consumo di animali selvatici, pratica sospettata della diffusione del coronavirus dopo l’esplosione dell’epidemia nel mercato di Wuhan. Anche nel 2003 quando scoppiò l’epidemia di SARS – dice Animal Equality – furono adottati divieti relativi ai wet market che furono però riaperti non appena calarono attenzione ed emergenza. Tuttavia, se cani e gatti sono stati finalmente esclusi dalla lista degli animali commestibili, prosegue, rimangono inclusi, purtroppo, tanti animali che vengono venduti vivi e macellati sul posto nei wet market, di cui stiamo chiedendo ormai in più di 300.000 la chiusura nella petizione rivolta all’ONU.

caniDal canto suo, anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite, per evitare in futuro nuove pandemie, sembra orientata nella stessa direzione. In questi mercati si vende carne fresca proveniente da animali selvatici o di allevamento che sono macellati sul posto, spargendo le viscere sul pavimento nella più totale assenza di alcuna buona norma igienica, oltre che di rispetto dell’animale. La responsabile ad interim della Biodiversità, Elizabeth Maruma Mrema – come ha riportato La Stampa – sostiene che sarebbe bene vietare i mercati degli animali selvatici. La Humane Society International Italia, stima che siano uccisi ogni anno in Cina per la loro carne tra i 10 e i 20 milioni di cani. È fondamentale – sottolinea Animal Equality – fare in modo che queste pratiche siano vietate a livello globale, e non solo in Cina. Si tratta di una questione cruciale sia per gli animali sia per la salute pubblica, che è continuamente minacciata da queste potenziali sorgenti di malattie infettive zoonotiche.

Per firmare la petizione che chiedere all’ONU di chiudere per sempre i wet market in tutto il mondo: https://campaigns.animalequality.it/wet-market/

DIDE

Immagine ripresa durante un’inchiesta a Wuhan, Cina – Fonte: Animal Equality

La petizione per chiedere all’ONU di chiudere per sempre i wet market in tutto il mondo – Fonte: Animal Equality

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com