Civita di Bagnoregio, il paese che muore

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bagnoregio

Alla scoperta del piccolo borgo in provincia di Viterbo, candidato a patrimonio mondiale dell’Unesco, ricco di storia e fascino, arroccato su un dirupo, unico nel suo genere.

di Christian Scala

Piccolo borgo antico

Sorto in epoca etrusca, Civita ha sempre sofferto le caratteristiche del territorio, già gli etruschi ebbero problema a regolarizzare il corso dei torrenti Chiaro e Torbido, nel 1373 già si accennava al problema della salvaguardia del territorio, nel 1450 crollò il monastero, seguito anni dopo dal crollo di case, la situazione si aggravò con i terremoti del 1695 e 1764, nel 1944 i tedeschi distrussero il ponte, che ricostruito crollò nuovamente nel 1964 a causa di alcune frane. Nel Mondo Bagnoregio è famosa per aver dato in natali a San Bonaventura, il cui vero nome era Giovanni, diventò francescano , di cui ne diventò Ministro generale, risollevandolo da una grave crisi, capacità che gli valse l’appellativo di “Secondo fondatore dell’ordine francescano”, avendo anche un ruolo importante nel conclave che elesse Papa Gregorio X nel 1271, tre anni dopo il santo terminò la sua vita terrena, oggi la sua reliquia è conservata nella Cattedrale.A causa delle frane nel 1922 fu ordinata l’evacuazione degli abitanti in un posto più sicuro, quest’ultimi rifiutarono , salvo negli anni costretti a causa dei sempre più numerosi eventi che ne minavano la sicurezza.

I luoghi

I pericoli che Civita attraversava erano un fattore puramente interno al borgo, lo scrittore Bonaventura Tecchi portò all’attenzione generale i suoi problemi nel 1951, due anni dopo lo scrittore fondò il Centro studi Bonaventuriani, grazie a lui sono partiti gli interessamenti anche internazionali per salvaguardare Civita dai pericoli del territorio e preservarne la bellezza, caratteristico è il ponte pedonale che permette ai visitatori di raggiungere Civita. Vi è presente nel borgo un monumento ai garibaldini morti nella battaglia di Bagnorea(cosi per un periodo si chiamò Bagnoregio) nel 1867, sono presenti palazzi come quello Nobili-Venturini o Cibo-Gualtiero, nella cattedrale è presente la reliquia del braccio di San Bonaventura, unica reliquia esistente, San Francesco d’Assisi pregò a Civita, oggi il luogo è conosciuto come grotta di San Francesco, altro luogo religioso è la chiesa di San Donato , dove sono conservati i corpi di Sant’Ildebrando e Santa Vittoria. Caratteristici del posto anche i frantoi, dove viene prodotto l’olio, un’eccellenza a Civita.

Patrimonio mondiale

Nei giorni scorsi è stata presentata la candidatura per essere tra i patrimoni dell’Unesco, l’esito si saprà nel 2022, essere riconosciuto come tale sarebbe di vitale importanza per Civita affinché venga preservato e non venga dimenticato definitivamente.