Chi mi invita? Tutti pazzi per Clubhouse

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Il successo di Clubhouse: uso della voce, contenuti temporanei, privacy.

Il social del momento è audio. Rispolverata la forma di comunicazione e intrattenimento più vecchia, la voce torna protagonista con Clubhouse, il social ha già conquistato milioni di persone nonostante sia accessibile solo su iOS. Messaggi audio in una stanza, per argomenti snocciolati velocemente. Si ascolta non si legge, né caricano foto, sopratutto si accede solo su invito. L’attenzione che sta suscitando viene spiegata con la stanchezza verso i social più tradizionali.

Clubhouse è una creatura di Alpha Exploration, una società nata nel febbraio 2020, ha attirato sin da subito l’attenzione di investitori e utenti, diventati circa 2 milioni, solo su iOS. L’app è infatti disponibile per i dispositivi Apple ma non ancora per Android, che è di gran lunga li sistema operativo più diffuso al mondo. L’App è organizzata in stanze, nelle quali gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali. Una volta chiusa la stanza, i vocali scompaiono.
Caratteristiche della piattaforma
Non ci si può iscrivere liberamente ma si accede solo per invito di un altro utente. Le sue regole: chi accede, su invito, deve farlo con il proprio nome e si verifica l’identità, l’iscrizione è possibile solo dopo aver compiuto 18 anni. Gli utenti: nella stanza si può essere moderatori, speaker o ascoltatori. Al primo spetta il compito di curare la conversazione, invitare gli speaker e dare o togliere loro parola, espellere utenti dalla stanza. Gli speaker sono coloro che parlano, gli ascoltatori (listener) possono assistere e chiedere di intervenire alzando la mano. Non sono consentiti «abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo» tutti possono segnalare abusi. Seppure violenza e incitamento all’odio siano vietati, le eventuali infrazioni devono sempre passare da una segnalazione. Punto debole: le persone che frequentano una stanza tendono ad avere interessi comuni, dunque eventuali contenuti offensivi potrebbero passare sotto silenzio perché approvati dal gruppo che li genera.

L’imprenditore tech Marco Montemagno lo aveva previsto già nel 2019, leader nella comunicazione, opinionista, influencer “sempre sul pezzo”. Secondo lui “data l’esplosione di podcast e smart speakers, era abbastanza prevedibile”. Gioca Monty, andando live anche con Clubhouse, nel collegato con Fb, YT, Twitter e il nuovo social, conversando come in radio, con l’App dove si parla e piace. Parecchio. “La puoi fare più tematica oppure chiacchierare come al bar, la stanza virtuale dell’applicazione è una boccata d’ossigeno” commenta in diretta. Alzi la mano e lo speacker ti da voce, anche qui sono presenti i seguaci, ma è bello il concetto di conversare.