“A Cerveteri manca un piano di abbattimento delle barriere architettoniche”

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Il consigliere Garbarino

di Giovanni Zucconi

In questa torrida estate, nel Consiglio Comunale di Cerveteri, è stata approvata una mozione che, se le cose andranno come devono andare, cambierà la qualità della vita di molti nostri concittadini.

Una mozione, presentata dal Consigliere del Movimento 5 Stelle, Saverio Garbarino, che, a nostro parere, non è stata comunicata con la giusta rilevanza. Stiamo parlando dell’istituzione, nel nostro Comune, della figura del “Garante per le disabilità”. Ma non ci stupiamo più di tanto di questa sottovalutazione. Il mondo dei disabili è semisconosciuto ai più. E’ un concetto vago, che di materializza per pochi istanti ogni volta che vediamo una carrozzina, o quando incontriamo per strada un ragazzo o una ragazza disabile tenuti per mano da uno dei loro genitori. E’ un mondo complesso che non si può generalizzare. Non esiste una sola disabilità. Ogni disabile ha un suo specifico problema, e una sua specifica necessità. Anzi una serie di specifiche necessità. E’ un mondo di mogli, mariti, figli, ma soprattutto genitori, che ogni giorno devono affrontare, con i loro familiari, una realtà sociale impreparata ad accoglierli, e che fa pochissimo per integrarli. Un mondo di drammi che vengono vissuti, nella più completa solitudine, nei ristretti confini di una famiglia, che non sempre è consapevole dei propri diritti e dei modi per ottenerli. In questo mondo di battaglie e di ferite quotidiane, è illusorio pensare che sia sufficiente solo un Assessore ai Servizi Sociali. A nostro parere è necessario un funzionario che sia al fianco dei disabili, e delle loro famiglie, tutti i giorni e in via esclusiva. Qualcuno che combatta insieme a loro le inevitabili e dolorose battaglie quotidiane contro l’ignoranza, la sottovalutazione e i conflitti di interesse rispetto a chi non ha gli stessi problemi. Un Garante per le disabilità, appunto. Per conoscere meglio questa figura, abbiamo intervistato il Consigliere Saverio Garbarino e Roberta Bodecchi, un attivista del M5S che da sempre si batte per questi temi e che, oltre ad essere la promotrice della mozione, è anche madre di Teresa, una ragazza disabile che vive, da sempre, la realtà di Cerveteri.

Signor Garbarino, perché ha voluto iniziare la sua attività di Consigliere proprio con una mozione su questo tema?

“Perché quello che si nota a Cerveteri è proprio l’assenza di sufficienti strutture per i disabili. Ci sono gravi carenze su questo tema nel nostro territorio. Ci sarebbe bisogno di una maggiore attenzione sul tema dell’assistenza sociale e, per esempio, dell’inserimento all’interno del Piano Regolatore di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Ha mai provato ad andare in giro per Cerveteri, magari per negozi, con un disabile?”

In una nostra precedente inchiesta avevamo scoperto che le leggi e gli obblighi per l’abbattimento delle barriere, come è facile intuire, ci sono. Il problema nasce perché queste non vengono sempre applicate, e perché ci sono scarsi controlli sul loro rispetto. Lei non pensa che un’azione di sensibilizzazione vada indirizzata più verso i cittadini che verso gli Amministratori?

“Lei ha ragione, ma una riforma culturale dei cittadini si ottiene anche operando sulle Istituzioni. Se queste si comportano in un certo modo, i cittadini le imitano. Se l’Istituzione non manifesta per prima l’interesse a risolvere i problemi dei disabili, è normale che poi il cittadino non se ne fa carico. E di conseguenza rimane una lotta di quei pochi che invece vivono il problema tutti i giorni. Rimane una lotta di gruppi di persone che poi si scontrano con gli Assessori preposti o con i funzionare dei Servizi Sociali, dai quali troppo spesso si ottengono risposte del tipo: “non abbiamo soldi a causa dei tagli”. Quindi è vero che deve cambiare la mentalità dei cittadini, ma è anche vero che le Istituzioni devono imparare, a partire da quelle nazionali, a destinare più fondi e attenzioni a queste realtà.”

Signora Bodecchi, per voi il Garante per le disabilità è una possibile soluzione a questa scarsa attenzione?

“Non può essere certamente la soluzione per tutto, ma è una figura sicuramente necessaria. Parlo naturalmente della mia esperienza. Nella vita di tutti i giorni, sono mille le discriminazioni, piccole e grandi, che noi genitori di ragazzi disabili dobbiamo subire, e che spesso siamo costretti ad affrontare da soli. Per questo, a partire dalla scuola, che forse è uno dei contesti che più ci procura problemi, è importante avere una figura di riferimento, autorevole e competente, che possa lottare insieme a noi per i diritti di integrazione dei nostri figli. Se c’è la legge dell’inclusione dei ragazzi disabili nelle scuole, questa deve essere rispettata, altrimenti che facciano scuole solo per disabili.”

Ci faccia degli altri esempi dove la figura del Garante per le disabilità può essere utile

“Potrei fare l’esempio del diritto all’assistenza domiciliare diretta. Esiste, ma in genere viene osteggiata dai Comuni perché in questo modo le Amministrazioni possono gestire direttamente le risorse programmate per il sociale. Spesso non si sa nemmeno bene a che cosa si ha diritto nel caso di una disabilità. Non tutti sono consapevoli delle leggi che ci tutelano. Io, per esempio, avevo diritto ad un aumento delle ore dei domiciliari per handicap gravi. Ma nessuno me lo aveva mai detto. Manca una persona, un ente, uno sportello, al quale io mi presento e dico: è nata mia figlia e ha questo problema. Cosa posso fare per aiutarla nella vita? Qualcuno che mi dia le indicazioni di quello che serve per ottenere i diritti di legge per tua figlia. Adesso non c’è. Adesso è solo un passa parola. I Servizi Sociali si occupano di tutti i possibili disagi sociali sul nostro territorio. Abbiamo bisogno quindi di una figura che si occupi specificatamente dei problemi dei disabili, e che possa essere un nostro riferimento. Che sia anche un nostro tutore o portavoce, quando necessario.”

E’ una figura che peserà sul bilancio del Comune?

“No. E’ una figura con una ben precisa cornice giuridica, che opera a titolo gratuito. E’ un delegato senza stipendio o budget personale, che dipende dall’Assessore ai Servizi Sociali. Ha un suo ufficio, naturalmente. Questo per garantire un punto di riferimento certo a tutti i disabili, che adesso non esiste. In questo modo una persona che ha bisogno di aiuto saprà dove andare, mentre adesso, normalmente, verrebbe sballottata tra vari uffici. Naturalmente dovrà avere una competenza specifica in materia. L’ideale è che sia nominata dal Comune dopo un apposito bando nel quale verranno richieste tutte le caratteristiche necessarie per questa figura.”

Adesso che è stata approvata la mozione, come si dovrà procedere?

“L’istituzione del Garante richiede una modifica del regolamento comunale, che deve prevedere al suo interno l’istituzione di questa figura. Serve quindi una deliberazione del Consiglio Comunale. Ma si può procedere velocemente. Già a settembre se si vuole. Magari già nel prossimo consiglio comunale.”

Quali sono le carenze più significative che riscontrate a Cerveteri per quanto riguarda i disabili?

“I problemi sono diversi, e come abbiamo già detto dipendono dal tipo di disabilità e dalle fasce d’età. Il più semplice da individuare è quello dell’assenza di un serio piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Le spiagge, per esempio non sono accessibili ai disabili. Così come molti negozi o strutture pubbliche. L’esempio del nostro Museo è emblematico. Quest’anno poi non sono stati organizzati i cosiddetti “Sollievi”, che sono i campi estivi per i disabili. Troviamo questo molto grave. Negli anni passati ci sono sempre stati, ed erano un buon esempio di integrazione. Noi siamo andati a chiedere spiegazioni, ma ci hanno risposto che quest’anno non c’erano i soldi. Poi c’è il grave capitolo della scuola, che per me è stato un periodo orrendo. C’è mediamente troppa impreparazione. Manca la cultura dell’integrazione. Mancano le competenze per realizzarla. Le assistenti di sostegno e tutto il personale scolastico sono spesso impreparati a questo compito. Si lavora con i ragazzi disabili non avendo una preparazione specifica su come lavorare con i disabili. E di fronte a queste carenze, tu genitore come ti puoi muovere in modo efficace? Non puoi. Mentre potrebbe farlo un Garante, che può interagire con più autorevolezza di un singolo genitore, con il Preside e il direttore didattico.”