ANIMALI, STOP ALLA CATENA!

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Gli amici degli Aristogatti

a cura di Barbara e Cristina Civinini

Su proposta dell’OPIA la Regione Lazio “scatena” gli animali modificando la legge 34/1997 sulla tutela degli animali da affezione.

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Logo OIPA

La Regione Lazio spezza le vecchie catene e libera gli animali da questo “giogo” poco civile. Infatti, ha vietato per legge la detenzione a catena dei cani e di tutti gli animali d’affezione. I trasgressori rischiano una sanzione fino a 2500 euro. Il divieto modifica la legge regionale del Lazio 34 /1997 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021, approvata dal Consiglio.

L’OIPA, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, fondata nel 1981 a Lugano da Milly Schar Manzoli, nota animalista e autrice di numerose pubblicazioni antivivisezioniste, con altri sei soci, chiedeva l’abolizione delle catene da molto tempo. Finalmente anche la Regione Lazio ha introdotto questo divieto, come già fatto da Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna, ha commentato Rita Corboli, delegata OIPA di Roma. Quella dei cani legati a catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di questa estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce. Le nostre guardie zoofile s’impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati, ha detto.

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Dalla parte degli animali – Fonte: Sito OIPA

Oltre al divieto della catena, con il collegato approvato, è stato introdotto anche l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina, pena una sanzione fino a 1500 euro, e il divieto di usare “collari a strozzo”, quelli per intenderci che serrano la presa al collo dell’animale quando non cammina al passo accanto al padrone. Purtroppo, però, ancora in molte regioni italiane tenere il cane a catena è legale. Fra i primi della classe si distingue il comune di Cerveteri, da sempre impegnato nella difesa del popolo maltrattato, che già dallo scorso anno ha vietato quest’uso incivile della catena, modificando il regolamento sui diritti animali.

La modifica più importante ha riguardato appunto l’introduzione del divieto assoluto di utilizzo della catena per tutti gli animali all’interno di tutte le proprietà, mentre per le razze animali ritenute pericolose è stato introdotto l’obbligo di assicurazione.